sostenibilità

Ogni attività, ogni progettazione a Salus Space è declinata dal punto di vista della sostenibilità ambientale ed economica.

Il progetto urbanistico è stato sviluppato con grande attenzione ai temi ambientali sia per quanto riguarda l’energia (ovvero la riduzione dei consumi energetici di tutti gli edifici) che il risparmio idrico (cioè il riutilizzo dell’acqua piovana con cisterne interrate per l’irrigazione delle aree verdi).

 

La struttura principale, destinata agli alloggi, è stata realizzata in legno, con l’uso di materiali ecocompatibili e a basso impatto ambientale. È dotata di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e di collettori solari per la produzione di acqua calda. Tra gli accorgimenti che caratterizzano l’intervento, il tetto ricoperto parzialmente di vegetazione, l’uso di schermature solari per la protezione e l’isolamento termico degli edifici, l’assenza di barriere architettoniche. Grande attenzione è stata posta alla permeabilità dei suoli, elemento importante per abbassare l’effetto “isola di calore”.

La comunità si pone come obiettivo la riduzione dei rifiuti prodotti fino a raggiungere l’obiettivo “rifiuti zero” ed è già stato realizzato nell’area degli orti l’angolo per il compost

L’orticoltura ha un ruolo centrale a Salus Space. Ci sono orti che forniscono verdura e frutta, coltivati da orticoltori che abitano a Salus Space,  la cui vendita, organizzata con prenotazione e distribuzione in loco, contribuisce alla sostenibilità economica del progetto. Con la collaborazione dell'Università di Bologna sono sviluppate colture innovative in container di funghi e microgreens, ci sono angoli di biodiversità e un biolago di 50 metri quadri, abitato da piante acquatiche e palustri e da pesci, non a scopo alimentare.

Il progetto nasce fin dall’inizio con l’obiettivo di autosostenersi, deve essere cioè sostenibile economicamente e non dipendere da contributi pubblici. Per questo fa leva su un piano economico finanziario che tiene conto di entrate, attività e costi di gestione. La totale autonomia va raggiunta facendo leva sulle attività che consentono al gestore (ATS) di rientrare dei costi e avere degli utili da reinvestire nella comunità. Le entrate vengono dai contributi per le abitazioni, dall’attività ricettiva, dal punto ristoro, dagli orti, dagli eventi culturali, dai laboratori, dall’affitto delle sale per convegni.