Abitare
Il nuovo progetto di rigenerazione urbana prevede strutture di alloggio temporaneo per rifugiati e richiedenti asilo, che saranno attivamente impegnati nella gestione dei servizi, unitamente a persone e famiglie in temporanea difficoltà finanziaria, coinvolte nei programmi di transizione abitativa del Comune di Bologna. Si tratta di un modello di housing collaborativo, che promuove il coinvolgimento e la collaborazione dei residenti, attraverso la creazione di spazi condivisi nell’edificio e nelle aree comuni all’aperto. L’obiettivo principale è quello di sviluppare il senso di appartenenza, di migliorare le relazioni sociali e interpersonali, di valorizzare le capacità di ciascuno, promuovere modalità di decisione collettiva e di gestione degli spazi comuni e di servizi collaborativi.
I progettisti del Comune di Bologna si sono occupati della progettazione dell’intera area, lavorando e interagendo costantemente con il partenariato attraverso un processo di co-design.
Sarà ospitato un numero massimo di 56 persone per 20 appartamenti, a cui si aggiungeranno gli ospiti della struttura ricettiva, dodici al massimo. Sarà una comunità “mista” per età, origini e status sociale.
Otto dei venti appartamenti saranno abitati in convenzione da richiedenti asilo o rifugiati (4 appartamenti – in convenzione con Siproimi e Diaconia valdese/corridoi umanitari), da studenti (2 appartamenti-convenzione con ErGO) e da quattro lavoratori di Salus Space, assunti dal gestore tra i partecipanti ai tirocini e ai corsi di formazione realizzati all’interno del progetto.
Gli abitanti degli altri dodici appartamenti sono selezionati attraverso un avviso pubblico e da successivi colloqui motivazionali e incontri di formazione alla vita di comunità.