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Sono nove i team formati da studenti di diversi paesi del mondo che propongono un’idea verde per Salus Space. È il risultato del concorso internazionale di idee Urban Farm, indetto ogni anno dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna. Quest’anno il concorso, che ha visto la partecipazione di 166 studenti, rientra nel progetto europeo FoodE, acronimo di Food Systems in European Cities – Sistemi Alimentari nelle Città Europee, che intreccia Salus Space, destinando al Comune di Bologna 330 mila euro.

Il progetto, coordinato dal Dipartimento, mira ad accelerare la crescita, in ambito europeo, di Sistemi Alimentari di Città e Regioni per favorire lo sviluppo di processi agricoli resilienti e sostenibili all’interno dei centri urbani e delle aree rurali limitrofe.

Uno dei progetti pilota che verrà individuato dal progetto avrà sede proprio a Salus Space e sarà selezionato tra quelli proposti dagli studenti attraverso il concorso.
Ecco alcuni di loro!

I lavori nel cantiere di via Malvezza 2, a Bologna nel Quartiere Savena, proseguono,
così come l’organizzazione del futuro della comunità che vi prenderà vita: la gestione, la divisione dei compiti, le regole, i legami tra tutte le attività e con il Quartiere, il ruolo che potranno avere i cittadini e le associazioni del territorio.
L’inaugurazione di Salus Space è prevista per venerdì 29 gennaio 2021. A che punto siamo oggi?

Vista180gradi

Il cantiere
Sono in corso di completamento i lavori di costruzione dell’edificio residenziale e di sistemazione dell’area esterna. I cantieri della Palazzina storica e dei tre fabbricati temporanei sono invece già completati e la loro consegna potrebbe avvenire entro la prima metà di novembre. Gli allestimenti e gli arredi saranno forniti poco prima, per limitare il rischio di furti e danneggiamenti.
Entro dicembre è previsto il completamento di tutti i lavori.
Nei tre fabbricati temporanei è previsto un punto ristoro, una sede per laboratori artigianali, una sede per attività teatrali.
Nella Palazzina nascerà un centro studi dedicato al welfare innovativo, ci sarà al suo interno uno spazio dedicato al coworking.

Centro_studi

Residenze di Salus Space
L’edificio residenziale è composto da 20 appartamenti e alcuni spazi comuni. Per garantire il mix sociale della comunità, 12 alloggi saranno destinati a cittadini – singoli, coppie e famiglie – che potranno candidarsi attraverso un avviso pubblico per la manifestazione di interesse ed un successivo colloquio motivazionale. Verrà loro richiesto un reddito minimo, a titolo di garanzia ed è previsto il pagamento di un affitto.
I restanti alloggi saranno così destinati: 2 a studenti universitari, 2 a richiedenti asilo con percorsi di accoglienza e ulteriori 2 a favore di famiglie giunte attraverso i corridoi umanitari; 2 appartamenti saranno riservati a lavoratori di Salus Space.
Completa il quadro la struttura ricettiva al piano terra, che dispone di sei camere doppie, destinate agli affitti brevi.
Il complesso residenziale avrà un proprio portierato sociale, con sede nella Palazzina storica. Fungerà da punto informativo per tutte le attività che si svolgeranno.

abitazioni

La gestione: costituzione dell’ATS e governance del progetto
E’ previsto un periodo di gestione sperimentale di due anni, con il concorso di alcuni partner di Salus Space che si stanno per costituire in Associazione Temporanea di Scopo (ATS). L’obiettivo generale è quello di provare insieme un modello di governance e di gestione collaborativa caratterizzato da un alto livello di innovazione sociale e partecipazione. È il primo passo verso la costituzione del futuro soggetto giuridico, un organismo pubblico-privato che avrà l’onere della gestione.
La sperimentazione è prevista in accordo con il segretariato UIA (Urban Innovative Action) che ha finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale il progetto, a cui il Comune dovrà inviare un report per monitorare lo stato di avanzamento e gli impatti positivi che questo sarà in grado di produrre, anche se il progetto europeo si concluderà formalmente il 31 gennaio 2021.
Durante il periodo di gestione sperimentale sarà costituito un Comitato di indirizzo e monitoraggio, coordinato dal Comune di Bologna, all’interno del quale saranno ammessi i rappresentanti dei cittadini e della comunità degli abitanti, assieme a tutti i partner del progetto. Per favorire il percorso di costruzione di comunità e le relazioni con il territorio ci saranno un “community manager” e un mediatore linguistico culturale che favoriranno le relazioni dei nuovi abitanti con il Comune e l’ATS. Questo servizio di accompagnamento della comunità sarà attivato con i fondi del PON Inclusione Sociale destinati al Quartiere Savena; il bando è già stato pubblicato dall’Area Welfare del Comune.
Completa il quadro della governance la “Cabina di regia”: è l’organismo decisionale che coordina e raccorda le diverse attività legate alla implementazione complessiva del progetto, ovvero il lavoro di comunità, i servizi del Quartiere, la selezione degli abitanti e le attività gestionali. La cabina di regia, anch’essa coordinata dal Comune di Bologna, dovrà agire sempre nel rispetto delle indicazioni generali fornite dal comitato di indirizzo e monitoraggio e da quanto specificato nella «Carta dei valori».

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Collaborazione con il progetto europeo FoodE
E’ stato pubblicato un concorso di idee aperto agli studenti dell’Università di Bologna per realizzare all’interno di Salus Space un progetto innovativo di agricoltura urbana, che sarà realizzato con i fondi del progetto europeo Horizon 2020: FoodE. Le migliori idee saranno oggetto di un confronto con i cittadini e gli stakeholder, gli studenti parteciperanno anche alla fase di realizzazione.
La gestione delle aree ortive verrà affidata ad una giovane impresa, spinoff del Dipartimento di Scienze Agrarie della Università di Bologna: “Aquaponic Design”, che sarà socia dell’ATS.

E’ lo slogan di FoodE, acronimo di Food Systems in European Cities – Sistemi Alimentari nelle Città Europee, progetto europeo della durata di 4 anni (1 Febbraio 2020 – 31 Gennaio 2024) che intreccia Salus Space, destinando al Comune di Bologna 330 mila euro.

FoodE, coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, rientra nel Programma di finanziamento Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione e riunisce in consorzio 24 partner (università, istituti di ricerca, piccole e medie imprese, organizzazioni non profit e municipalità da 8 diversi paesi europei).

Il progetto mira ad accelerare la crescita, in ambito europeo, di Sistemi Alimentari di Città e Regioni (City Region Food System – CRFS) per favorire lo sviluppo di processi agricoli resilienti e sostenibili all’interno dei centri urbani e delle aree rurali limitrofe. Coinvolgendo le comunità locali, gestite dai cittadini, FoodE individuerà delle storie di successo e le collegherà fra loro per uno scambio di conoscenze. Inoltre lancerà 15 progetti pilota, con altri partner locali in 12 città o regioni europee (Napoli, Bologna, Sabadell, Tenerife, Amsterdam, Lansingerland, Berlino, Oslo, Longyearbyen, Romainville, Iasi, Lubiana) e valuterà i loro risultati per una possibile replicabilità in altri contesti.

E proprio sull’individuazione di un progetto pilota, FoodE intreccia Salus Space: il Comune di Bologna (Area Nuove Cittadinanze e Quartieri e Ufficio Relazioni e Progetti Internazionali) lancia “Agricoltura urbana a Salus Space”, per favorire la ricerca di nuovi modelli di produzione di cibo in aree urbane attraverso la progettazione e realizzazione di un sistema di orti (produttivo, didattico e ricreativo) con il coinvolgimento diretto dei cittadini che hanno seguito il corso di orticoltura urbana finanziato dal progetto Salus Space.

La scelta specifica dell’ azione pilota verrà stabilita sulla base di un concorso di idee dell’Università di Bologna dal titolo “Urban Farm 2020”, aperto a squadre di studenti provenienti da tutto il mondo e di momenti di consultazione e coprogettazione con i cittadini e le associazioni del territorio.

Questa fase progettuale si svolgerà tra settembre e dicembre del 2020 e sarà seguita dalla realizzazione di un progetto esecutivo e dalla sua implementazione. Tra le possibilità, la realizzazione di un giardino pensile (Roof-top garden) sul terrazzo della palazzina storica (ex camera iperbarica), coltivazioni interne (indoor), orti verticali e non è esclusa la collaborazione con imprese nel settore dell’acquaponica, un tipo di tecnica agricola di coltivazione delle piante nell’acqua.

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