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Al Centro La Croce del Biacco, tra una partita, un caffè e progetti di inclusione

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E’ un pomeriggio movimentato quello al Centro sociale “Croce del Biacco”: il bar è aperto e c’è chi è già pronto per la merenda del pomeriggio, tante persone sono sedute ai tavoli alle prese con la loro partita a carte e qualcun altro chiacchiera sulla porta. Non solo gli uomini sono impegnati in una mano di briscola o di tre sette, all’estremità della sala un gruppo di signore è immerso in una partita di burraco.

“Come potete vedere questo è un circolo per anziani” ci spiega Luigi Luccarini, presidente del circolo “ma cerchiamo di coinvolgere tutti, soprattutto i più giovani. Cerchiamo di dare al nostro centro l’impostazione della ‘piazza’ dove far confluire esperienze diverse. Vogliamo diventare il cuore di questa zona”.

Il circolo “Croce del Biacco” si trova in via Rivani 1 a Bologna. Da un lato guarda verso via due Madonne, mentre dall’altro guarda alla lunga Piazza dei Colori. Un asilo, una chiesa e una vecchia villa padronale fanno da cornice. “Tantissimo tempo fa c’erano solo dei campi agricoli e poche ville che appartenevano a famiglie importanti: nobili, senatori e politici. Un esempio è la Villa Gandolfi Pallavicini. Poi negli anni è cambiato tutto. Sono sorte le prime abitazioni indipendenti e i primi palazzi ACER che hanno trasformato completamente la zona. Ora come potete vedere c’è di tutto anche se è abitata per lo più da persone anziane, perché i più giovani si sono spostati verso il centro della città”.

Il centro la Croce del Biacco offre tantissime possibilità a chi lo frequenta: proprio in questi giorni è in programma un viaggio organizzato a Norimberga per visitare i mercatini di Natale. Oltre però agli eventi straordinari, ci sono anche le attività di tutti i giorni: ogni martedì e venerdì, sia di mattina che di pomeriggio c’è il corso di ginnastica dolce; una volta a settimana quello di ginnastica posturale. E poi corsi di avviamento ai balli di gruppo (ogni giovedì dalle 15.00), e balli di coppia il lunedì alle 21.00 e, sempre al lunedì, c’è anche un corso di Hatha Yoga. Il giovedì pomeriggio è dedicato invece al laboratorio creativo “Uncinettiamo insieme”, rivolto a chi ha la passione per i lavori all’uncinetto e a maglia. Non solo corsi ricreativi, i soci del circolo sono anche impegnati in alcuni tavoli di progettazione per proporre iniziative per la riqualificazione del territorio, in collaborazione con il quartiere San Vitale e con altre associazioni. Tra queste c’è l’attivazione di due ambulatori per medici di famiglia in Piazza dei Colori e l’organizzazione di incontri di mediazione per i cittadini e corsi di lingua per tutti. Questo per favorire il legame con la comunità.

“L’inclusione sociale è la nostra vera sfida. In questa zona convivono etnie e culture diverse. Abbiamo i ragazzi dell’HUB di via Mattei, le tante famiglie straniere che abitano in Piazza dei Colori e nelle zone limitrofe; c’è la chiesa evangelica e in via Pallavicini il centro islamico. Come facciamo a far dialogare tutte queste realtà? Noi siamo pronti a metterci tutto l’impegno possibile, ma non è facile. Già negli anni scorsi ci abbiamo provato, ma è una strada ancora lunga da fare e voi di Salus Space vi troverete a percorrerla con noi” conclude il presidente Luccarini.

Alla chiacchierata che abbiamo fatto con Luigi Luccarini ha partecipato anche Adolfo Dondi, autore di “Se facessi un libro sulla Croce del Biacco” e memoria storica della zona. Con lui abbiamo ripercorso un po’ tutte le epoche e ci siamo fatti raccontare storie e aneddoti.

Ci sono molte ipotesi sul nome Croce del Biacco: una è che in questa zona veniva depositato il gesso scavato dalle grotte del Farneto, qui sulle nostre colline, che serviva per le costruzioni. Il gesso è un materiale che fa presa immediatamente e depositandosi lasciava residui bianchi. Da qui il termine Biacco”.
E sulla chiesa qui di fronte cosa ci può raccontare?  “Sembra che l’organo a canne conservato al suo interno sia stato utilizzato da Wolfang Amedeo Mozart quando venne ospite a Bologna del principe Pallavicini”.

In un prossimo articolo continueremo la nostra “camminata” per le strade della Croce del Biacco,

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