Per tre settimane i portafogli sono rimasti chiusi. Nessuno ci ha rimesso, nessuno ci ha guadagnato. O ci hanno guadagnato tutti, a seconda dei punti di vista.
Perché chi è uscito dalla libreria della Festa Unità Due Madonne, in questo caldo giugno, si è sicuramente sentito più ricco di quando era entrato: magari aveva un libro in tasca; magari ne aveva lasciati una manciata, di quelli che prendevano polvere sull’ultimo scaffale del salotto; o forse aveva solo passato un po’ di tempo a chiacchierare con uno dei ragazzi di LiberRodaria, il progetto di Casa Rodari che da un paio d’anni gestisce lo scambio gratuito di opere letterarie in vari luoghi del quartiere Savena. E in tutte le postazioni (temporanee alla festa dell’Unità, permanenti altrove) i libri sono liberi. Non si comprano e non si vendono. Passano dalle mani di chi li ha letti a quelle di chi desidera leggerli. Si può entrare, prenderne uno o anche più e, se si vuole, portarne altri.
Il costante rifornimento del materiale è garantito dal gruppo di lettura della Mediateca di San Lazzaro, di cui fanno parte anche Nemo e Gianluca, due ospiti di Casa Rodari ormai avvezzi a leggere e maneggiare libri.
“Però quello che ci piace di più è conoscere persone nuove”, dicono. E di incontri, da qualche anno in qua, ne stanno facendo tanti. Fra gli scaffali della festa dell’Unità sono sfilati vecchi e giovani militanti, intere famiglie con le crescentine in mano, bibliofili e semplici curiosi. Ma lo stesso viavai anima ogni giorno la “Mini Libreria di Tutti”, allestita da Casa Rodari all’interno del centro commerciale Fossolo 1. Fateci un salto, se capitate nei paraggi, e lasciate stare il portafoglio. Anche qui l’unica regola è che non ci sono regole: i libri si possono prendere, portare, abbandonare, tenere, riconsegnare e regalare. Non importa. L’importante è che siano liberi.
di Sergio Palladini