Tre paia di forbici per l’inaugurazione di Salus Space. Una per il capo della rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Antonio Parenti, una per l’Assessore del Comune di Bologna Marco Lombardo e una per la Presidente del Quartiere Savena Marzia Benassi. Il nastro teso tra una colonna e l’altra dell’ingresso di via Malvezza 2/2 è stato tagliato a mezzogiorno di venerdì 29 gennaio 2021!
La cerimonia è stata purtroppo ad ingressi contingentati, per seguire le misure anti Covid. Dopo il taglio del nastro gli ospiti hanno avuto potuto intervenire, inaugurando così anche il Centro studi, in cui oltre alla sala per incontri e convegni, ci sarà un’aula per il coworking e l’Angolo della Storia.
Si chiude così la fase legata al progetto europeo, si apre quella di sperimentazione del modello. Continueremo a seguirla.
Nella foto i partner all’inaugurazione.
Ecco la registrazione della diretta
Ecco il racconto dell’agenzia di stampa DIRE.
Agenzia DIRE 29 gennaio 2021
Bologna: Apre le porte Salus Space: “Esempio per l’Italia e per l’Europa”
QUATTRO ANNI PER RIGENERARE L’EX CLINICA: ORA RESIDENZE E SERVIZI (DIRE) Bologna, 29 gen. – Residenze collaborative e servizi per tutti i cittadini. Salus Space, si parte: alla fine di un percorso durato oltre quattro anni, nell’area riqualificata dell’ex clinica Villa Salus ha aperto i cancelli uno “spazio multifunzionale destinato a diventare una nuova centralita’ urbana”, sottolinea il Comune di Bologna nel giorno del taglio del nastro: alla cerimonia, insieme all’assessore Marco Lombardo e alla presidente del quartiere Savena, Marzia Benassi, ha partecipato anche il capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti. Il progetto, coordinato dal Comune e finanziato con cinque milioni di euro dal programma europeo Azioni urbane innovative (Uia), prevede che la gestione sperimentale del complesso sia affidata per due anni ad un’Associazione temporanea di scopo (Ats) composta dalla Eta Beta, Cefal, Istituto ricerca sociale, Acli, Cantieri Meticci e Aquaponic Design. Undici appartamenti su 12 sono gia’ stati assegnati attraverso un bando pubblico: ospiteranno famiglie e persone single, per “un mix che rappresenta quattro continenti: le Americhe, l’Europa, l’Asia e l’Africa”, spiega Palazzo D’Accursio. A loro si aggiungeranno richiedenti asilo e rifugiati (quattro appartamenti), studenti (due appartamenti in convenzione con Ergo) e quattro persone che lavoreranno a Salus Space, scelte anche tra i partecipanti ai corsi di formazione realizzati all’interno del progetto. Accanto all’Ats lavoreranno alla costruzione della comunita’, alla mediazione culturale-linguistica e alla comunicazione gli operatori di Open Group e Cidas. Inoltre Salus Space “sara’ un luogo aperto alla citta’, appena la pandemia lo permettera’- aggiunge l’amministrazione- con un punto ristoro, laboratori artigianali, un teatro, attivita’ culturali e iniziative per i bambini del territorio”. Nei primi due anni l’obiettivo da raggiungere e’ “l’autosostentamento della comunita’, attraverso l’avvio di una serie di attivita’ economiche- spiega il Comune- ispirate ai valori espressi dal progetto, collaborazione, inclusione, sostenibilita’”. L’attenzione all’ambiente si declinera’ nella creazione di una comunita’ “rifiuti zero” ma anche nell’uso degli orti, con la possibile apertura di un emporio aperto alla citta’. Infatti “gli orti sono ornamentali ma anche produttivi- spiega Berardino Cocchianella, capo area Nuove cittadinanze e Quartieri di Palazzo D’Accursio- cosi’ da poter offrire i prodotti di Salus Space alla villa e, se la produzione lo permettera’, anche all’esterno”. L’inaugurazione del progetto e’ “una scommessa vinta dalla citta’ e da chi ci ha creduto”, dichiara Lombardo: “Villa Salus era una clinica per la cura delle persone, poi per tanti anni un luogo di degrado e di abbandono” che oggi, pero’, riemerge “rigenerato come luogo di cura della nuova socialita’”. Nasce un “nuovo modello di welfare interculturale”, aggiunge Lombardo. Quello attuale “e’ un periodo in cui le migrazioni esistono e vanno governate, cosa chiaramente al centro del patto sulla migrazione che la Commissione europea ha presentato qualche mese fa a Bruxelles”, afferma Parenti, aggiungendo che per raggiungere questo obiettivo “c’e’ bisogno di un’inclusione che non nasce solo spontaneamente ma ha bisogno anche del supporto delle istituzioni”. L’esperienza Salus Space puo’ essere “di esempio ad altre realta’ italiane e anche europee”, afferma Parenti, aggiungendo che intanto il progetto bolognese “dimostra che si possono usare i fondi europei nei tempi previsti”. Parla di “giudizio sospeso” Francesca Scarano (Lega), con l’impegno a “vigilare sul corretto utilizzo della struttura”.
La rassegna stampa del 30 gennaio 2021