Il 20 aprile scorso durante il Question Time, a Palazzo d’Accursio si è parlato del cantiere aperto a Villa Salus e della presenza di amianto che è stata rilevata. La sollecitazione è arrivata dalla consigliera della Lega Nord Francesca Scarano, che partendo da un articolo pubblicato da La Repubblica Bologna ha chiesto “le motivazioni per cui i tecnici non si sono accorti, durante la lunga fase di monitoraggio e progettazione, della presenza dell’amianto; un aggiornamento sulle spese sostenute e da sostenere a carico della Amministrazione comunale; un aggiornamento sulle tempistiche ed eventuali ritardi”. Questa la risposta dell’assessore ai Lavori pubblici Virginia Gieri:
“Leggo dalla relazione tecnica: ‘La presenza di amianto nel materiale di copertura era già stata riscontrata in fase di progettazione e la sua rimozione era prevista all’interno dal progetto di demolizione come confermato dalla domanda d’autorizzazione già inoltrata all’Asl.
I sopralluoghi eseguiti e le verifiche condotte durante la fase di progettazione – ricerca documentale, sondaggi -pur rilevando la presenza di materiale contenente amianto in copertura, non ne ha ha riscontrato la presenza all’interno del fabbricato in quanto questo era presente in tubazioni di adduzione e scarico e nascosto all’interno delle murature: si tratta in prevalenza di elementi verticali sotto traccia, quindi nascosti all’interno delle pareti e dei tramezzi in muratura che i sondaggi a campione, eseguiti necessariamente solamente nelle parti non inagibili dell’edificio, non avevano evidenziato nella loro estensione.
Solo nel momento in cui l’esecutore dell’appalto all’inizio lavori, ed in particolare durante lo svolgimento di tutte quelle operazioni propedeutiche alla demolizione vera e propria dell’edificio, ha potuto rappresentare l’effettiva presenza di manufatti contenenti amianto’.
Condivido con la consigliera la preoccupazione sui tempi di bonifica.
‘Ora è in fase di completamento il rilievo delle tipologie, delle sezioni delle tubazioni e delle quantità di materiali contenenti amianto per arrivare in tempi brevi alla definizione dei costi accessori che l’Amministrazione dovrà sostenere. A tale riguardo, a copertura di questi maggiori oneri si prevede sia sufficiente l’utilizzo di parte del ribasso d’asta che l’appaltatore ha formulato in fase di gara.
Unitamente alla definizione delle quantità effettive, quindi del volume delle lavorazioni, verranno quantificate le maggiori spese ed assegnato anche un congruo periodo di tempo all’impresa per l’esecuzione delle lavorazioni suppletive non previste all’interno del contratto’.
Avevamo un preventivo rispetto ad una prevista presenza di amianto, che era comunque verificata, al punto che ci eravamo premurati di avere le autorizzazioni del caso dall’Asl, ma la quantità presente è maggiore rispetto al previsto. Stiamo lavorando il più celermente possibile e speriamo di sapere presto quando si potrà procedere alla rimozione dell’amianto, ora si stanno facendo tutte le verifiche del caso per capire i costi dell’intervento e soprattutto i tempi. A noi serve ripartire in tempi molto veloci con la demolizione per poi procedere con il progetto della Nuova Salus”.
Foto Michele Lapini