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Una grande festa è in programma sabato 19 maggio dalle 18.00 al Circolo il Fossolo, uno storico centro sportivo e culturale del quartiere Savena di Bologna. Una partita a calcio della squadra pulcini del circolo, una partita di scacchi a grandezza naturale, e poi palloncini, musica e saluti istituzionali.

La-ristrutturazione-del-Circolo-Il-Fossolo
Sarà un triplice taglio del nastro per il Circolo di viale Felsina 52 che, grazie ad un finanziamento ricevuto da UnipolSai, cambia veste e si allarga per far spazio alle tante realtà del territorio che chiedono un luogo dove poter organizzare eventi, feste e incontri. I lavori di risistemazione della struttura hanno preso avvio qualche mese fa e ora è quasi tutto pronto per l’inaugurazione finale. Il finanziamento ha permesso di rifare completamente il campo da calcio con l’area dedicata agli spogliatoi, allestire un campo polivalente coperto e ampliare gli spazi dell’edificio che ospitano il Circolo.
La redazione partecipata ha incontrato e intervistato il presidente de “Il Fossolo” Enzo Gandolfi che ha raccontato come stanno procedendo i lavori e quali sono i programmi per il futuro.

Quali sono le novità che si devono aspettare i cittadini? Come cambia il centro?
I cittadini giovani e meno giovani avranno un posto “nuovo” da poter frequentare, ma nella sostanza per il nostro Centro non cambia nulla. Continueremo con tutti i corsi che abbiamo sempre offerto e con tutte le iniziative, in più avremo una sala nuova e ampia che potremmo mettere a disposizione dei tanti che in questi anni ci hanno chiesto uno spazio per festeggiare un compleanno oppure per fare riunioni o incontri. E soprattutto questi lavori ci permetteranno di  avere una sala da dedicare al Circolo Scacchistico Bolognese, uno dei più grandi della regione, che fino ad ora migrava da una stanza all’altra con le valigie piene di scacchiere. L’altra grande ricchezza sarà poi il campo da calcio, sia quello esterno (in erba sintetica) che quello con copertura. Abbiamo già un accordo con le scuole “Manfredi” che possono usarlo al mattino per le loro attività sportive, ma l’obiettivo è ampliare la collaborazione anche con le altre scuole che sono qui intorno. I lavori di risistemazione non sono però finiti, ora dobbiamo completare la realizzazione di un parcheggio e del campo esterno per il beach volley e il beach tennis, ampliare la carreggiata per facilitare la circolazione e aprire un sentiero che attraverso il parco ci colleghi direttamente alle Manfredi, in modo da poter consentire ai bambini di raggiungere il campo senza problemi o pericoli. Poi ovviamente tutti i campi saranno aperti a chiunque abbia voglia di venire qui al Fossolo.

Aumenteranno le relazioni con le altre associazioni della zona?
Il Circolo è sempre stato aperto alla collaborazione con le altre associazioni e altre realtà del quartiere. Negli ultimi mesi siamo stati concentrati e presi dai lavori di ristrutturazione e abbiamo un po’ trascurato le nostre relazioni esterne, ma siamo aperti a tutte le forme di partecipazione. Poi come in tutte le cose ci sono periodi più frenetici e ricchi e altri, invece, più calmi.
Speriamo anche che qualcuno abbia voglia di entrare nel direttivo del circolo, per darci una mano dall’interno e prendere le redini del centro per il futuro. Il Quartiere Savena, che ci ha supportato in questo percorso, ci ha dato la concessione di questi spazi per molti anni e noi dobbiamo progettare nuovi modi e nuove strade per far funzionare tutto. Il nostro investimento e quello di UnipolSai non deve esser stato inutile. Noi ce la mettiamo tutta e aspettiamo a braccia aperte chiunque abbia voglia di impegnarsi insieme a noi.

Intervista a cura di Rita Roatti

Ingresso_Villa_Salus

Il 20 aprile scorso durante il Question Time, a Palazzo d’Accursio si è parlato del cantiere aperto a Villa Salus e della presenza di amianto che è stata rilevata. La sollecitazione è arrivata dalla consigliera della Lega Nord Francesca Scarano, che partendo da un articolo pubblicato da La Repubblica Bologna ha chiesto “le motivazioni per cui i tecnici non si sono accorti, durante la lunga fase di monitoraggio e progettazione, della presenza dell’amianto; un aggiornamento sulle spese sostenute e da sostenere a carico della Amministrazione comunale; un aggiornamento sulle tempistiche ed eventuali ritardi”. Questa la risposta dell’assessore ai Lavori pubblici Virginia Gieri:

“Leggo dalla relazione tecnica: ‘La presenza di amianto nel materiale di copertura era già stata riscontrata in fase di progettazione e la sua rimozione era prevista all’interno dal progetto di demolizione come confermato dalla domanda d’autorizzazione già inoltrata all’Asl.
I sopralluoghi eseguiti e le verifiche condotte durante la fase di progettazione – ricerca documentale, sondaggi -pur rilevando la presenza di materiale contenente amianto in copertura, non ne ha ha riscontrato la presenza all’interno del fabbricato in quanto questo era presente in tubazioni di adduzione e scarico e nascosto all’interno delle murature: si tratta in prevalenza di elementi verticali sotto traccia, quindi nascosti all’interno delle pareti e dei tramezzi in muratura che i sondaggi a campione, eseguiti necessariamente solamente nelle parti non inagibili dell’edificio, non avevano evidenziato nella loro estensione.
Solo nel momento in cui l’esecutore dell’appalto all’inizio lavori, ed in particolare durante lo svolgimento di tutte quelle operazioni propedeutiche alla demolizione vera e propria dell’edificio, ha potuto rappresentare l’effettiva presenza di manufatti contenenti amianto’.
Condivido con la consigliera la preoccupazione sui tempi di bonifica.
‘Ora è in fase di completamento il rilievo delle tipologie, delle sezioni delle tubazioni e delle quantità di materiali contenenti amianto per arrivare in tempi brevi alla definizione dei costi accessori che l’Amministrazione dovrà sostenere. A tale riguardo, a copertura di questi maggiori oneri si prevede sia sufficiente l’utilizzo di parte del ribasso d’asta che l’appaltatore ha formulato in fase di gara.
Unitamente alla definizione delle quantità effettive, quindi del volume delle lavorazioni, verranno quantificate le maggiori spese ed assegnato anche un congruo periodo di tempo all’impresa per l’esecuzione delle lavorazioni suppletive non previste all’interno del contratto’.
Avevamo un preventivo rispetto ad una prevista presenza di amianto, che era comunque verificata, al punto che ci eravamo premurati di avere le autorizzazioni del caso dall’Asl, ma la quantità presente è maggiore rispetto al previsto. Stiamo lavorando il più celermente possibile e speriamo di sapere presto quando si potrà procedere alla rimozione dell’amianto, ora si stanno facendo tutte le verifiche del caso per capire i costi dell’intervento e soprattutto i tempi. A noi serve ripartire in tempi molto veloci con la demolizione per poi procedere con il progetto della Nuova Salus”.

Foto Michele Lapini

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