Partenza da piazza Lambrakis. E da dove se no?
Il percorso itinerante che il 4 luglio porta i cittadini verso le porte ri-aperte di Villa Salus parte da piazza Lambrakis. Non potrebbe essere diversamente
Il percorso itinerante che il 4 luglio porta i cittadini verso le porte ri-aperte di Villa Salus parte da piazza Lambrakis. Non potrebbe essere diversamente
Il percorso itinerante che il 4 luglio porta i cittadini verso le porte ri-aperte di Villa Salus parte da piazza Lambrakis. Non potrebbe essere diversamente come ci spiega l’articolo di Sergio Palladini
Anni Cinquanta. Un’ampia distesa di terra e di erba incolta tra le case: la piazza prima della piazza. Ma il portico e la chiesa sono già un importante punto di riferimento per gli abitanti del Villaggio.
Anni Sessanta. Con la pavimentazione, la fontana e le panchine di pietra, la piazza prende forma. Presto prenderà anche un nome: quello di Grigoris Lambrakis (Atene, 1918-1963), medico e uomo politico greco, deputato al parlamento ellenico, ucciso in un attentato nel 1963, nel clima di repressione che portò la Grecia al regime dei “colonnelli”. Per tutti gli abitanti del Villaggio, la piazza è il principale luogo di passaggio e di passeggio. E di gioco: sono davvero tanti i bambini che la affollano.
Settembre 1971. Al centro della piazza, non lontano dalla chiesa, viene posto un monumento dedicato a Lambrakis, opera dello scultore Costa Coulentianos. Alla cerimonia di inaugurazione sono presenti il sindaco Renato Zangheri e il compositore Mikis Theodorakis, autore della colonna sonora di “Z – L’orgia del potere”, il film di Constantin Costa-Gavras ispirato proprio alle vicende del medico e deputato greco. Theodorakis, in quel frangente costretto all’esilio, parla di Resistenza a una piazza gremita.
Ecco gli appunti preparati da Rita Roatti preparati per la passeggiata del 4 luglio su Lambrakis e Coulentianos
Grigoris Lambrakis, Costa Coulentianos
Anni Settanta. Non è raro vedere una pattuglia di vigili urbani ispezionare la statua, la piazza i dintorni. Le tensioni politiche e gli scontri ideologici di quel periodo rendono il monumento a Lambrakis un simbolo capace di scuotere gli animi e di creare infuocati schieramenti in lotta fra loro. I bambini, meno numerosi di un tempo, vanno a giocare altrove.
Fine anni Settanta. In piazza spuntano banchetti per raccogliere firme contro la violenza e il terrorismo. Anche i frequentatori della vicina chiesa si fermano per contribuire alla petizione.
Anni Ottanta e Novanta. La piazza si svuota di persone e si riempie di alberi. La statua di Coulentianos smette di suscitare emozioni e clamore. Gran parte di chi le passa davanti ha ormai dimenticato la sua origine e il suo significato. Forse non la vede neppure.
Anni Duemila. Il Villaggio comincia a ripopolarsi e i bambini tornano a giocare accanto alla statua.
2003. Viene modificata la configurazione della piazza, che cede un po’ di spazio ai parcheggi e al mercato settimanale. Il monumento dedicato a Lambrakis si sposta all’inizio del Villaggio e diventa una sorta di “polo civile” che si affianca al “polo religioso” (la chiesa) che conclude la piazza stessa.
2011. In occasione del quarantennale della piazza, viene organizzata una mostra fotografica che ne racconta la storia.
2012. Un’appendice della mostra è allestita appositamente per la statua di Coulentianos. Il figlio dello scultore, Benjamin, realizza un calco sotto lo sguardo incuriosito dei passanti.
4 luglio 2017. Oggi come ieri, piazza Lambrakis è il cuore del Villaggio Due Madonne: dove altro potrebbe cominciare una passeggiata collettiva verso Villa Salus?
Le foto storiche sono tratte dal libro di Emanuele Grieco, tranne quelle dell’inaugurazione della piazza che vennero scattate da Marcello Poluzzi, ringraziamo Franca Calzolari, che ci ha autorizzato a usarle. Il libro di Grieco si intitola “Voci del Villaggio. Persone, luoghi, avvenimenti – 1957-2007: 50 anni di storia del Villaggio Due Madonne” (Delta 3, 2008)
La foto qui è stata scattata nel 2004 da Giuseppe Guerzoni, abitante della zona, durante una festa del Villaggio.
La piazza oggi, le foto sono scattate da Sergio Vegetti, fotografo appassionato oltre che abitante della zona
Raccolta foto a cura di Sergio Palladini e Rita Roatti
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