WeLove WeMam
E’ nata lo scorso ottobre, è curiosa, vivace e molto socievole, cresce a vista d’occhio ed è stata battezzata WeMam: niente male per una giovane associazione che da qualche mese anima il rione Fossolo 2 …
E’ nata lo scorso ottobre, è curiosa, vivace e molto socievole, cresce a vista d’occhio ed è stata battezzata WeMam: niente male per una giovane associazione che da qualche mese anima il rione Fossolo 2 …
E’ nata lo scorso ottobre dopo una breve gestazione, è curiosa, vivace e molto socievole, cresce a vista d’occhio ed è stata battezzata WeMam: niente male per una giovane associazione che da qualche mese anima i portici e i giardini di viale Lincoln, cuore del rione Fossolo 2. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato Veronica Cioni, una delle due mamme della scalpitante creatura (ma non è un caso di maternità surrogata!), che ce ne ha parlato con visibile orgoglio.
Redazione Salus Space: C’è sempre questo gran viavai davanti alla sede della tua associazione?
Veronica Cioni: Sì, ma oggi molte persone sono venute per partecipare alla seconda edizione della nostra “Festa di primavera”.
R.S: E’ una manifestazione con bancarelle ricolme di merce.
V.C: Sì, i banchetti fanno parte di “WeMarket”, il nostro mercatino dell’usato e dell’artigianato. Qui è possibile comprare, a prezzi accessibili, oggetti in ottimo stato, usati poco o addirittura mai.
R.S: Perché in esposizione ci sono solo scarpine, vestitini, seggioloni, giocattoli, scaldabiberon, sterilizzatori e libri di Geronimo Stilton?
V.C: Perché questa è una festa dedicata ai genitori e ai loro bimbi. Per i più piccoli abbiamo previsto sia una lettura animata col gioco-ballo, sia un laboratorio intitolato “Crea il tuo orto”, che offre la possibilità di giocare al “piccolo contadino” insieme a noi mamme.
R.S: “Noi mamme”, cioè “WeMam”, è proprio il nome della tua associazione. Di cosa si tratta?
V.C: WeMam è stata fondata nell’ottobre 2016 da me e da Rita Poletti. E’ stata la comune condizione di neo-madri a darci la spinta per creare una realtà in grado di dare accoglienza fisica e psicologica a donne come noi. Qui in viale Lincoln abbiamo trovato la sede perfetta, con uno spazio confortevole formato da una grande sala-ludoteca e da una stanza più piccola per corsi specifici.
R.S: C’era bisogno di un’associazione come questa?
V.C: Credo di sì. Il post-parto è un momento molto delicato, e il nostro aiuto è molto apprezzato. Ma questa struttura è in grado di aiutare anche mamme di bambini già grandicelli, a prezzi modici o anche gratis.
R.S: Tu e Rita fate tutto da sole?
V.C: Io e lei siamo spesso presenti in sede grazie all’aiuto dei nostri mariti e dei nonni, ma WeMam funziona grazie all’aiuto di altre mamme, ai loro compagni e al fondamentale contributo di vari professionisti, che qui tengono corsi qualificati.
R.S: Che tipo di corsi?
V.C: Alla base di tutto ci sono gli incontri ideati per sviluppare le attitudini dei bambini (canto, ballo, musica e lingue straniere) e quelli per mamme e famiglie (yoga, pilates dolce, mammafit). Poi ci sono appuntamenti periodici come “Belly Paint”, in cui una futura madre entra in contatto con il proprio corpo decorando o facendosi decorare il pancione.
R.S: Ci sono anche laboratori aperti a tutti?
V.C: Sì. In queste settimane, ad esempio, alcuni sessantenni stanno frequentando un corso d’inglese molto apprezzato. Altri atelier vengono organizzati di mese in mese in base ai suggerimenti delle stesse mamme. Speriamo che tutte queste attività ci facciano conoscere sempre di più a Bologna e dintorni, non solo qui al Fossolo 2.
R.S: A proposito: cosa pensi di questa zona della città?
V.C: E’ un rione tranquillo e a me piace molto, in particolare la fascia pedonale compresa fra le case popolari di viale Lincoln e di via Marx. E’ un’area così ricca di verde che sembra fatta apposta per ospitare associazioni come la nostra e iniziative simili a quella di oggi.
R.S: Come vanno i rapporti fra l’associazione e il vicinato?
V.C: Molto bene. Siamo benvolute da tutti e abbiamo una relazione quotidiana con tante persone. Certo, i più anziani sono anche i più assidui nel venire a cercarci. A volte, quando è bel tempo, ci mettiamo sulle panchine qui fuori, e subito arriva qualcuno a fare due chiacchiere. Ormai si è sparsa la voce che noi ci mettiamo a disposizione.
R.S: In che senso?
V.C: Nel senso che cerchiamo di ascoltare i suggerimenti e le richieste di chiunque, non solo delle mamme. Per fare un esempio, la “libreria condivisa” è nata quando una signora mi ha proposto di organizzare un gruppo di lettura.
R.S: Questa libreria, accessibile a chiunque e a qualsiasi ora del giorno e della notte, ha finora patito atti vandalici?
V.C: No. Quando l’abbiamo messa all’aperto, sotto il portico, io e le mie collaboratrici ci siamo dette che l’avremmo smontata non appena qualcuno avesse provato a danneggiarla. Invece è successo esattamente il contrario. Il ricambio di materiale è costante, e a volte vedo persone che prendono un libro e si mettono a leggerlo su una delle panchine qui di fronte.
R.S: Avete provato a collaborare con la libreria Mondadori del centro commerciale Fossolo 2?
Sì, qualche mese fa avevamo pensato di organizzare insieme delle presentazioni di scrittori e delle letture pubbliche, ma poi la Mondadori ha chiuso i battenti.
R.S: Invece la vostra libreria, nel suo piccolo, resiste e prospera.
V.C: Sì, viene tenuta in ordine grazie a una silenziosa manutenzione collettiva. Ogni tanto mi capita perfino di trovare dei fiori, messi sulle cassette a mo’ di decorazione. E’ un gesto semplice ma molto toccante. Mi sono commossa anche quando alcune signore ci hanno regalato delle bambole con cui giocavano quando erano piccole.
R.S: Ti è capitato altre volte di emozionarti così?
V.C: Sì, mi succede ogni volta che un vicino ci rivolge una parola gentile. Ma WeMam raccoglie per lo più proposte di iniziative culturali. Siamo disponibili ad ogni tipo di collaborazione, da quelle con i gruppi sportivi a quelle con signore che vorrebbero organizzare corsi di cucito, dai centri per disabili (in cerca di sale per l’attività motoria dei loro utenti) ad associazioni come Ageop e Grandi Cuori Onlus.
R.S: Le persone che vi contattano abitano tutte nei dintorni?
No, una buona parte viene da fuori perché, grazie a internet, la nostra associazione è ormai conosciuta un po’ ovunque. Ma credo che sia arrivato il momento di presentare WeMam alle istituzioni di questo quartiere per poter dare una veste più ufficiale alle nostre iniziative.
R.S: Nella presentazione al Quartiere inserirete tutte le attività di cui hai parlato?
V.C: Certo. E aggiungeremo “Baby Play”, che consiste nell’apertura periodica dei nostri spazi alle mamme e alle nonne della zona e che consente ai loro bimbi di giocare liberamente. Mi sono accorta che questo servizio è utile soprattutto alle nonne del Fossolo e del Villaggio Due Madonne, che qui da noi possono rilassarsi un po’ dopo tante ore passate a casa con i nipotini.
R.S: Fra qualche anno – chissà? – avrete modo di collaborare anche con Villa Salus.
E’ proprio quello che speriamo!
WeMam
Viale Lincoln 38/A Bologna (BO)
facebook: Associazione WeMam
associazionewemam@gmail.com
associazionewemam.wordpress.com
testo di Sergio Palladini, foto dalla pagina Facebook dell’Associazione Wemam
Abbiamo provato a inquadrare Villa Salus nel territorio, con l’aiuto di alcune mappe …
Riceviamo da uno dei nostri partner, Unibo – Ces. Co. Com., un articolo che ci aiuta ad inquadrare Villa Salus nel territorio in cui si trova. Ci dà alcuni spunti di riflessione che ci riserviamo di approfondire in prossimi articoli… Intanto, grazie a Umberto Mezzacapo!
La originaria villa nobiliare settecentesca, denominata Villa Monti e citata anche come villa Malvezzi (sito localizzato nella zona due Madonne), ha attraversato quasi due secoli di storia fino ad arrivare agli anni ’50 e ’60 del Novecento. Durante questo periodo, priva di vincoli da parte della Soprintendenza, ha subito molti interventi strutturali tra cui l’aggiunta di due ali laterali e la sopraelevazione di tre piani. Nel 1988 è diventata una casa di cura privata, prendendo il nome di Villa Salus. E’ stata poi acquisita dal Comune di Bologna nel 2007, dopo il fallimento della casa di cura.
Ora è al centro del progetto di rigenerazione Salus Space.
Quando parliamo dell’area in cui è inserito Salus Space ci riferiamo ad un ambito territoriale che ricade nella zona “Mazzini”, inserita a sua volta all’interno del Quartiere Savena. E’ sede di diversi insediamenti storici di edilizia pubblica, come anche insediamenti INA Casa, il cui nucleo originario si è sviluppato intorno a una forma di villaggio con servizi e spazi per la comunità.
All’interno del quartiere ci sono numerosi parchi e giardini pubblici, tra i quali i più grandi sono il Parco del Paleotto, il Parco di Forte Bandiera (al confine con il quartiere S. Stefano), il Parco dei Cedri, il Parco Lungosavena, il Giardino N. Luccarini – W. Anders.
Il XX secolo è stato il periodo di massima trasformazione per il territorio del quartiere Savena, che è mutato da agricolo ad urbano: agli inizi del secolo l’urbanizzazione aveva toccato per lo più i rioni Pontevecchio, Parisio e San Ruffillo, con un tessuto prevalentemente fatto di villette e case di piccole dimensioni. Gli anni cinquanta, sessanta e settanta hanno invece visto un’urbanizzazione su vasta scala e con edifici di grandi dimensioni, la cui espansione ha completamente soppiantato l’impianto rurale preesistente. A tale crescita hanno contribuito in maniera decisiva i piani PEEP per l’edilizia popolare, e le realizzazioni curate dalle cooperative edificatrici.
Attraverso alcune variabili statistiche (estratte grazie al contributo dell’Ufficio Statistica del comune di Bologna) possiamo descrivere sinteticamente l’area del Fossolo, a nord della via Emilia, inserita all’interno della zona statistica Mazzini, con l’ausilio di alcune mappe tematiche. Ecco per esempio come da questa emerga che la percentuale delle case in affitto sia medio bassa rispetto al restante territorio comunale, a testimonianza della vocazione residenziale dell’area in cui i cittadini si trasferiscono dopo aver acquistato un immobile.
La mappa che segue è invece indicativa per rilevare la concentrazione di popolazione anziana nell’area Fossolo, alta rispetto alla media cittadina e coerente con il trend generale del Quartiere Savena, quello con la più alta percentuale di abitanti anziani (dai 65 in su).
La percentuale di residenti di origine straniera oscilla tra l’8% e il 14% in generale nel Quartiere Savena. E’ un dato in linea con la media della città di Bologna, sicuramente inferiore rispetto ad altri quartieri a più alta densità di stranieri residenti come per esempio Navile e San Donato-San Vitale.
Il Quartiere Savena ha alcune aree statistiche densamente popolate, in particolare quelle a ridosso della via Emilia, mentre scarsamente popolate risultano le aree a ridosso di San Lazzaro di Savena. Nell’area Fossolo c’è una densità abitativa media, la zona è caratterizzata da ampie aree verdi e edilizia residenziale.
Chiudiamo questa panoramica sul territorio con una mappa dedicata al reddito imponibile pro capite (valore mediano). E’ in linea con la media cittadina.
In sintesi il fatto che ci siano molti anziani e un’alta percentuale di case di proprietà comporta una bassa mobilità sociale e per certi versi uno scarso ricambio generazionale.
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