Nella fase di sperimentazione di Salus Space, verranno avviate le attività e verrà costituito il primo nucleo di abitanti. L’obiettivo è quello di verificare la sostenibilità economica e l’efficacia della gestione pubblico-privata, con un ruolo attivo della comunità locale. Nel corso di questa fase sarà conclusa la ristrutturazione della palazzina storica e le abitazioni saranno terminate. Inoltre, verranno installati – a febbraio 2020 – alcuni fabbricati temporanei per lo svolgimenti di attività di laboratorio, arte e ristorazione: abbiamo chiesto come funzioneranno a Nicola Silingardi di ICIE – Istituto Cooperativo per l’Innovazione Società Cooperativa, che ci ha affiancato nella progettazione generale e nella coprogettazione di questa fase sperimentale, insieme ai partner che utilizzeranno queste strutture.
Per avviare la fase transitoria e sperimentale di Salus Space, il progetto prevede la realizzazione, nel lato ovest, di uno spazio attrezzato con fabbricati temporanei concepiti per ospitare le attività di laboratorio, arte e ristorazione multietnica.
Nello specifico, si tratterà di:
un modulo temporaneo per cucina bar, di 60 mq;
un modulo per sala polivalente, ristorazione indoor e attività teatrali, di 74 mq;
un modulo temporaneo per attività laboratoriali, di 44 mq;
In aggiunta a questi, è previsto un modulo temporaneo per lo stoccaggio dei materiali, di 15 mq.
Il progetto è stato costruito attraverso una breve attività di pianificazione partecipativa, finalizzata alla definizione delle linee guida per la progettazione e l’equipaggiamento dei fabbricati. L’attività ha coinvolto ICIE come coordinatore del processo di co-design, insieme ai partner responsabili degli spazi di attività e/o della loro gestione futura: Comune di Bologna, ASP Città di Bologna, Cantieri Meticci (per le attività laboratoriali) e Mondo Donna Onlus (per la gestione del ristorante).
Le linee guida ricavate da questo lavoro possono essere così sintetizzate:
Sinergia e flessibilità degli spazi;
Versatilità degli spazi, in particolare di quelli laboratoriali;
Accessibilità dell’area in condizioni di comfort e sicurezza;
Riconoscibilità e caratterizzazione dei tre fabbricati ospitanti usi differenti, con possibilità di segnaletica elettrica, predisponendo un attacco di corrente sulla sommità di ciascun blocco per installare eventuali insegne luminose;
Adeguata coibentazione interna in tutti i moduli per l’utilizzo nel periodo invernale. Dotazione di impianto di riscaldamento (se possibile pompa di calore aria-aria con split in ciascun modulo);
Dotazione di servizi igienici (di cui un bagno accessibile alle persone con disabilità) e spogliatoi, relativa localizzazione all’interno del modulo ospitante la ristorazione, in adiacenza al blocco cucina, con accesso esterno indipendente per poter essere utilizzato sia dai clienti del bar sia da coloro che lavoreranno negli altri blocchi;
Illuminazione interna dei tre blocchi di tipo diffuso e con dispositivi a basso consumo energetico;
Diaframmi vetrati nelle facciate anteriori del blocco di teatro e di quello dei laboratori, per favorire e fruire dell’illuminazione naturale; sul lato posteriore è utile prevedere delle finestre per ciascun modulo che compone il blocco, posizionate in alto e apribili a vasistas, per la ventilazione. In entrambi questi blocchi occorre predisporre inoltre una presa di corrente elettrica, con più attacchi per ciascun modulo che compone il blocco;
Dotazione di un’apertura anteriore a “mensola bar” nel modulo ristorazione, non essendo questo dimensionato per ospitare tavoli all’interno, al fine di avere un rapporto diretto con i clienti;
I 3 blocchi previsti (in aggiunta al modulo-deposito) saranno collocati su una superficie libera, con una fascia di terreno antistante sufficiente a garantire agevolmente il flusso e deflusso delle persone.
Al Savena non si fermano i lavori che vedono collaborare istituzioni e cittadini, una sinergia che mette al centro il territorio e il benessere di chi lo abita. Focus di un nuovo percorso partecipativo con i cittadini è l’ex Centro pasti in via Populonia, uno spazio inutilizzato dal 2010 che è stato demolito per essere ricostruito e destinato a nuovi usi. Mercoledì 23 gennaio 2019, dalle 17.00 alle 19.00, al circolo Il Fossolo, in viale Felsina 52, si svolgerà il primo incontro della co-progettazione degli usi dell’ex Centro, ideato e gestito dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana in collaborazione con il Quartiere Savena e il Comune di Bologna, che vuole coinvolgere i cittadini e le realtà del territorio circostante nell’ideazione delle nuove funzioni di questo spazio.
L’obiettivo del progetto è rendere l’ex Centro pasti un luogo aperto, dove cittadini e comunità potranno accedere a nuove forme di aggregazione, dedicate in particolare a bambini e genitori, con particolare attenzione però anche agli adolescenti. L’idea è che il centro possa trasformarsi come luogo di riferimento per ragazzi e ragazze della zona, con attività di prossimità delle comunità che potrebbero agevolare, in un’ottica intergenerazionale e interculturale, il coinvolgimento di adolescenti e giovani, ma anche adulti, anziani e immigrati di prima e seconda generazione. L’intervento all’ex centro di produzione pasti è realizzato grazie ai fondi europei del Pon Metro, il Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”, adottato dalla Commissione Europea e finanziato dai Fondi Strutturali.
In questo primo incontro verranno condivise con i cittadini le informazioni sul percorso partecipativo, chiarendone obiettivi e modalità, e si raccoglieranno idee e spunti in merito alla futura progettazione dello spazio. L’incontro è aperto a tutti. Per partecipare è necessario iscriversi compilando questo modulo.
Erano almeno un centinaio gli abitanti che hanno riempito la sala del Centro Sociale la Dacia mercoledì 5 aprile per il primo incontro di presentazione del nostro progetto. Un pubblico molto attento, interessato ad approfondire le informazioni ricevute, determinato a seguire il processo che porterà all’apertura di Salus Space nell’ottobre del 2019, ma anche e soprattutto a parteciparvi. Tra loro anziani che vivono in quartiere da decenni, giovani incuriositi dalla novità in arrivo, rappresentanti di associazioni del territorio, alcuni consiglieri di Quartiere, oltre alla Presidente Marzia Benassi.
In apertura la proiezione del video che mostra l’interno di Villa Salus, girato durante il sopralluogo avvenuto nello scorso autunno
Poi, con l’aiuto di alcune slide, i diversi partner hanno presentato l’idea complessiva, i dettagli sull’area abitativa (26 appartamenti per 80 persone più 20 nella futura struttura ricettiva), le ragioni che hanno spinto a presentare a Bruxelles la proposta di abbattere Villa Salus per costruire nuove strutture.
Su questo si sono susseguite le prime domande dei cittadini, alcuni legati alla memoria storica dell’edificio e decisi a sostenere la necessità di mantenerla in vita. La risposta è stata concentrata su dati oggettivi: nessun vincolo della Soprintendenza, piano interrato e primo piano con soffitto troppo basso per uso abitativo, problemi di insonorizzazione per gli ultimi due piani, soffitti sui 4 metri per gli altri, con cubature difficilmente riscaldabili. E ancora un adeguamento sismico che costringe a una spesa superiore al budget a disposizione.
Superato questo tema, la discussione si è spostata sulla preoccupazione dì creare un ghetto, sulla necessità di avere una gestione attenta al comportamento degli ospiti. Un punto centrale è stato individuato nella sostenibilità economica di Salus Space dopo i tre anni finanziati. Perchè i costi non debbano ricadere sulle casse pubbliche.
Molte osservazioni sono state accolte, i partner hanno ribadito che il percorso proseguirà con i cittadini, che avranno la possibilità di contribuire con le loro idee agli step che abbiamo davanti. Tre le aree aperte alla loro partecipazione: una legata all’organizzazione degli eventi e alle relazioni da costruire e favorire tra Salus Space e territorio, una legata alla creazione di un gruppo di valutazione e infine la partecipazione alla Redazione partecipata.
Per questa c’è già il primo appuntamento. Mercoledì 12 aprile, ancora alla Dacia. Vi aspettiamo!
E’ il momento dei cittadini. Mercoledì 5 aprile il progetto Salus Space, coordinato dal Comune di Bologna – Istituzione per l’Inclusione sociale e Ufficio Relazioni e Progetti internazionali, si presenta al territorio. L’incontro, a cui parteciperanno i 17 partner, si terrà alle 18.00 al Centro Sociale la Dacia, Via Lincoln 22/3.
Obiettivo dell’incontro è quello di presentare il progetto che porta alla rigenerazione dell’area di Villa Salus sia nei suoi aspetti tecnici e di riqualificazione architettonica, che di progettazione sociale. Saranno presenti anche i tecnici e progettisti del Comune.
Una parte della serata sarà dedicata alla spiegazione del progetto e sarà aperta alle domande ed osservazioni dei partecipanti. La seconda parte illustrerà alcune attività che prevedono un coinvolgimento più diretto ed attivo di cittadini e associazioni, di cui raccoglieremo interessi e disponibilità.
Già nelle scorse settimane la Presidente del Quartiere Savena Marzia Benassi ha voluto anticipare ai Consiglieri di Quartiere e ai cittadini iscritti alle Commissioni i contenuti e gli step del progetto, attraverso due appuntamenti nella sede di via Faenza, a cui ha partecipato, insieme ai rappresentanti dei partner, anche l’assessore Luca Rizzo Nervo. Gli incontri si sono tenuti il primo nel mese di febbraio, il secondo lunedì 27 marzo. Diverse le domande, centrate soprattutto sul futuro della struttura, ma già sono emerse alcune idee e proposte.
Distribuiremo cartoline e pieghevoli informativi nelle zone del Quartiere Savena più vicine a Villa Salus. Riteniamo molto importante informare al meglio gli abitanti sul progetto Salus Space. Ecco la cartolina di annuncio dell’incontro del 5 aprile e il primo pieghevole che raccoglie anche i contatti a disposizione dei cittadini per comunicare con il gruppo di lavoro.
Per ora nulla, ma molto sta accadendo intorno a Salus Space.
Prima di tutto un gruppo di tecnici sta valutando la soluzione migliore tra la ristrutturazione del vecchio stabile e il suo abbattimento e sostituzione con una nuova struttura. Questa ipotesi è presa in considerazione soprattutto per i costi che la messa a norma in materia di prevenzione rischio sismico farebbero gravare sulla riqualificazione della villa così come è oggi.
Nel frattempo i partner stanno lavorando insieme, attraverso un percorso partecipato, alla messa a fuoco del progetto complessivo. Si stanno immaginando gli spazi necessari per ogni attività, le relazioni che possono essere favorite dalla loro collocazione; si analizza ogni possibile declinazione e scelta, mettendo il fuoco su punti di forza e punti di debolezza. Riuniti in tavoli tematici, si discute e ci si confronta, le idee nascono e si precisano partendo dalle competenze e dalla creatività di ciascuno dei partecipanti.
Già da febbraio è cominciata un’ ampia mappatura del territorio, con la collaborazione del Quartiere Savena, per conoscere tutte le realtà attive nella zona e nello stesso tempo raccontare ciò che sta accadendo e accadrà in quella che era Villa Salus e che diventerà Salus Space. Stiamo incontrando le istituzioni, le associazioni, le strutture di accoglienza, i gruppi di cittadini attivi, gli abitanti che si sono raccolti in comitato… tutti coloro che possono aiutarci ad avere un quadro completo della vita in questa parte di città e in un certo senso presentarci a loro.
Intrecciando le idee che nascono nel lavoro di co-progettazione tra partner e quelle che catturiamo incontrando gli abitanti stiamo iniziando ad immaginare una serie di iniziative che si terranno tra primavera ed estate 2017 nel parco di Salus Space. Se le strutture ancora non saranno agibili, lo sarà invece lo spazio verde attorno. E’ ancora troppo presto però per darvi anticipazioni…
Al lavoro già anche il gruppo di valutazione, che sta spiegando a tutti i partner come procedere al passo con quanto previsto dal progetto, come organizzare e programmare il lavoro considerando gli obiettivi previsti, scaglionati tra 2016 e 2019. Il gruppo di valutazione è aperto alla partecipazione dei cittadini, che potranno monitorare insieme ai tecnici esperti il lavoro che si sta sviluppando sul campo.
Forse ci stiamo dimenticando qualcosa, ma avremo modo di tenervi sempre aggiornati…
Se siete curiosi e volete informazioni, ecco i contatti a cui rivolgervi:
Blend elementum consequat lacus, sit amet pulvinar urna hendrerit sit amet. Sed aliquam eu ante a ultricies. Interdum et malesuada fames ac ante ipsum primis in faucibus. Fusce elementum felis lorem, eget scelerisque enim blandit quis.
Massa turpis ornare nec commodo non, auctor vel cursus vestibulum varius hendrerit turpis quiseam cursus.
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile.
Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookieAccetto