I cancelli di Salus Space, in via Malvezza, torneranno ad aprirsi entro il mese di luglio 2020, quando il progetto sarà nel pieno della fase di sperimentazione: la Palazzina storica sarà pronta per essere utilizzata, la struttura adibita alle abitazioni sarà stata ultimata e saranno state installate tre casette temporanee che ospiteranno il ristorante, i laboratori e il teatro. I lavori dovrebbero partire entro maggio.
Queste le novità principali che sono state comunicate e spiegate martedì 9 aprile ai cittadini che hanno riempito la sala Polivalente del Quartiere Savena. Molto interesse e qualche applauso nel corso dell’incontro che ha visto il susseguirsi degli interventi di diversi partner del progetto oltre che della Presidente del Quartiere Marzia Benassi che ha ricordato la giornata del 4 luglio 2017 quando una passeggiata partita da piazza Lambrakis portò un bel gruppo di abitanti a varcare nuovamente la soglia di quella che fu Villa Salus.
Ecco una parte della sintesi della serata fatta dall’Agenzia di stampa Dire, presente con un suo giornalista:
“Le gare sono state fatte e stanno per partire i cantieri”, spiega Dino Cocchianella, nella triplice veste di direttore del progetto, del Quartiere e dell’Istituzione per l’inclusione sociale. Quella in corso e’ la fase di “preparazione”, spiegano i coordinatori del progetto in un documento di sintesi preparato per l’iniziativa di oggi. “I lavori partiranno tra aprile e maggio, con un ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale- si ricorda nel documento- causato dal lungo iter tecnico e amministrativo del nuovo Codice degli appalti e dal ritrovamento di amianto nella ex struttura ospedaliera, con la inevitabile procedura di bonifica”. Il Comune ha cosi’ proposto alla Commissione europea una nuova scadenza al 31 luglio 2020. “Entro quella data- scrivono i coordinatori- sara’ terminata la costruzione della nuova struttura residenziale, la sistemazione dell’area esterna e il recupero della palazzina storica (ex camera iperbarica), con gli spazi dedicati al co-working ed alla comunita’ locale”. La terza struttura (teatro, ristorante e laboratori) verra’ invece costruita in un secondo tempo.
In attesa di teatro, ristorante e laboratori in via temporanea verranno installate delle “strutture provvisorie per avviare le attivita’ di ristorazione e i laboratori che animeranno Salus Space, permettendo l’avvio della seconda fase”. Cioe’ la “sperimentazione”, che servira’ a “testare il modello di gestione, che terra’ conto dei bisogni e delle opportunita’ del territorio. Saranno avviate iniziative di raccolta fondi- continua il documento- ed iniziative volte a garantire la sostenibilita’ economica del progetto una volta venuto meno il contributo Ue”. E’ prevista anche un’attivita’ di formazione rivolta ad oltre 100 persone, che “servira’ a creare dei team professionali per sostenere il processo, coinvolgendo richiedenti asilo e altre fasce della popolazione. La prima tappa- spiegano i coordinatori- sara’ la definizione di una Carta dei valori”, che conterra’ i criteri di “mix sociale e di collaborazione” da applicare per selezionare gli abitanti e gestire gli spazi comuni. Sono 80 i posti letto previsti. Il progetto e’ rivolto sia a single che a famiglie, sia a migranti e richiedenti asilo che italiani. E’ previsto per il 7 maggio un incontro di apertura del “laboratorio di comunità” che precedera’ l’avvio delle attivita’. Salus Space “diventera’ uno spazio per tutto il quartiere”, sottolinea Inti Bertocchi, coordinatore del progetto, sottolineando che questa esperienza “non sara’ isolata” ma entrerà “in rete con tutti gli altri progetti in corso” in zona Savena. Per quanto riguarda i container temporanei, si trattera’ di “edifici prefabbricati di qualita’ molto alta”, assicura Bertocchi. Tra le novita’, anche l’accordo con un proprietario privato per l’uso di un terreno adiacente da destinare a orto.
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