Le nuove iniziative del Comitato Due Madonne
Ecco due nuove iniziative promosse dal Comitato Due Madonne. Giovanna Lima prosegue le “Letture ad alta voce”, giovedì 13 dicembre dalle ore 14,45
Ecco due nuove iniziative promosse dal Comitato Due Madonne. Giovanna Lima prosegue le “Letture ad alta voce”, giovedì 13 dicembre dalle ore 14,45
Ecco due nuove iniziative promosse dal Comitato Due Madonne.
Giovanna Lima prosegue le “Letture ad alta voce”, giovedì 13 dicembre dalle ore 14,45 alle ore 16,45 presso la saletta della Polisportiva Pontevecchio. Questa volta il testo al centro dell’appuntamento è “Il Canto dell’Amore Trionfante” di Ivan Turgenev. La storia di un amore rifiutato si svolge nella Ferrara del 1500; e la vicenda s’ammanta del velo nero della magia….
La sera di mercoledì 19 dicembre nella sala centrale del condominio Cavedone 2 in via Genova 23/2, Sandra Fiumi e Fausto Carpani racconteranno cantando “Quando i Portici Erano di Legno – Vicende, immagini e suoni da un lontano passato”. Sandra Fiumi per anni ha guidato gli studenti in visita alla PInacoteca di Bologna. Fausto Carpani è un artista, cantastorie, cultore del dialetto e dello spirito bolognese. E’ una delle anime dell’Associazione Culturale “Il Ponte della Bionda”.
Al termine scambio di auguri con panettone e spumante.
Riprendono le attività del Comitato Due Madonne, attivo ormai da 18 anni nel quartiere Savena di Bologna. Il primo appuntamento del 2018 è per lunedì
Riprendono le attività del Comitato Due Madonne, attivo ormai da 18 anni nel quartiere Savena di Bologna. Il primo appuntamento del 2018 è per lunedì 22 gennaio, alle ore 21, presso la sala centrale del condominio CA2 di via Genova 23/2 (autobus 7/B ). La storia del Condominio Cavedone2 la trovate qui.
Nell’impossibilità di andare a visitare in gruppo la mostra “Van Gogh, Tra il Grano e il Cielo” a Vicenza, Sandra Fiumi terrà una conferenza straordinaria sulla vita e sulle opere del grande pittore. La serata avrà una funzione propedeutica per tutti coloro che, singolarmente, vorranno visitarla
Mercoledì 31 gennaio, stesso luogo e stessa relatrice, questa volta Sandra Fiumi tratterà il tema “Petronio a Bologna”: Arte e Culto del Santo Patrono.
L’1 febbraio, per la serie di incontri “I giovedì della lettura ad alta voce, con Giovanna Lima”, il libro scelto sarà Isabelle, di André Gide.
Gli incontri, di due ore ciascuna, si svolgono nella saletta della polisportiva Pontevecchio di via Carlo Carli 58, dalle 14.45 alle 16.45.
Riprendono il 6 ottobre le attività del Comitato Due Madonne, nonostante il grande vuoto difficile da colmare…
La Redazione Partecipata di Salus Space annovera tra i cittadini giornalisti Rita Roatti, tra i fondatori del Comitato del Villaggio Due Madonne. Le abbiamo chiesto di presentare la nuova stagione che si apre il prossimo 6 ottobre nel teatro parrocchiale di Piazza Lambrakis. A lei la parola:
Quando nel lontano 1999 ci costituimmo in Comitato cittadino per difendere il nostro territorio da attività illecite, pensammo che il modo migliore fosse quello di passare attraverso proposte culturali che portassero da noi un certo movimento di persone, interessate a questi argomenti, così da rivitalizzare un angolo remoto del nostro quartiere.
E fu proprio così; anno dopo anno le nostre attività aumentarono e si differenziarono e noi vedemmo crescere la partecipazione popolare mentre calava la microcriminalità.
Quando nel marzo scorso alcuni partner del progetto Europeo denominato Salus Space (volto alla riqualificazione dell’area dell’ex villa Salus) contattarono il Comitato del Villaggio Due Madonne per coinvolgerlo in questa nuova avventura, il Presidente Raimondo Manfredini accolse con entusiasmo questa ennesima opportunità di poter essere, in qualche modo, protagonisti di uno storico cambiamento sul nostro territorio. Purtroppo Raimondo non vedrà realizzato questo sogno perché se n’è andato il 15 agosto ma il Comitato ha deciso, non solo d’essere parte attiva in questo nuovo progetto nel quale lui ha creduto fin dall’inizio, ma di continuare a portare avanti le sue attività per non disperdere anni di lavoro.
Così, anche se, con un programma ridotto rispetto agli anni passati, daremo inizio alla nostra stagione il 6 ottobre prossimo nel teatro di piazza Lambrakis con la consueta proiezione in esclusiva delle immagini dall’ultimo viaggio del fotografo Sergio Vegetti. A novembre ci sposteremo in via Genova 23/2 per inaugurare un nuovo sito per i nostri futuri incontri.
Su questo Blog verrà aperta a breve una bacheca dove, insieme a tutti gli avvenimenti che si svolgeranno nel quartiere Savena, troverete anche le future proposte del Comitato Due Madonne.
di Rita Roatti, foto di gite del Comitato negli anni passati
venerdì 6 ottobre, ore 21, teatro parrocchiale di Piazza Lambrakis
Madagascar 2016, gli albori del mondo.Isola patria dei lemuri. di Sergio Vegetti
venerdì 13 ottobre, ore 21, teatro parrocchiale di Piazza Lambrakis
Etiopia, Harar-Djibouti-Tigrai-Dancalia. di Bruno Rabboni e Tonino Bulgarelli
Eventi in collaborazione con il Comitato per il tempo libero CA2:
mercoledì 15 novembre, ore 21, sala centrale del condominio CA2 (Cavedone 2), via Genova 23/2
Sulle orme dei pellegrini. Una presentazione curata da Sandra Fiumi
“Chi erano i pellegrini? Quali motivi li spingevano a partire e quali rischi correvano? Ripercorreremo le antiche strade (accompagnati dal suggestivo suono della ghironda suonata dal vivo dal bravissimo musicista Umberto Cavalli ) per rispondere a tutte queste domande” e ad altre ancora…
mercoledì 13 dicembre, ore 21, sala centrale del condominio CA2 (Cavedone 2), via Genova 23/2
“ Si ragionerà sulla medicina ed i grandi medici del passato; sul rapporto, sempre conflittuale, tra medicina e religione; sugli strumenti, sulle competenze, sulla diagnostica e sulla cura e di ciò che si vorrebbe dal medico. Nella “casa del dottore” trovata negli scavi romani di Rimini, insieme ai suoi strumenti chirurgici, è venuta alla luce una scritta significativa. Il medico si chiamava Eutiches e, accanto al suo nome, qualcuno aveva scritto: “homo bonus”.
“Il Sogno di un Uomo Ridicolo”di Fedor M. Dostoevskij. È di questo che scrive questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Giovanna Lima dedica la sua recensione a “Il Sogno di un Uomo Ridicolo” di Fedor M. Dostoevskij
Le proposte precedenti: “Il Colonnello Chabert” di Honoré de Balzac, “La Figlia del Capitano” di Aleksander S. Puskin, “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij,“Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Il Sogno di un Uomo Ridicolo”
Autore: Fedor M. Dostoevskij (1821-1881) fu interprete del Romanticismo, movimento letterario fra la fine del 700 e l’800 in cui le nuove parole d’ordine furono Sentimento, Fantasia, Nostalgia al posto di Ragione e Sapere basi dell’Illuminismo del 700. Fra i grandi dell’800 in cui appare più doloroso il senso della vita, combattuta fra le piccole cose quotidiane il dramma che agita le coscienze, c’è Dostoevskij. I personaggi dei suoi romanzi sono perseguitati dalla loro intensità e complessità spirituale. Vivono da giganti il desiderio di una pienezza e di una felicità realizzati, forse, solo nel sogno.
Trama ragionata: Ridicolo è qualcuno che non agisce in modo appropriato sulla scena del mondo, che non sa rappresentare se stesso secondo i canoni del conformismo. Il cucciolo di uomo viene inserito in un mondo culturale, rappresentato dalla collettività, in cui ognuno cerca di mantenere la propria individualità. Il timore di essere rifiutato costringe l’uomo ad indossare la maschera mantenendo comunque la nostalgia per la vita semplice e naturale. L’utopia è un paradiso terrestre in cui l’individuo non conosce né malizia né peccato; l’utopia prende forma in un sogno che gli rivela che solo l’amore può salvare l’uomo.
“Il Colonnello Chabert”, di Honeré de Balzac. È di questo che scrive questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Giovanna Lima dedica la sua recensione a “Il Colonnello Chabert” di Honoré de Balzac
Le proposte precedenti: “La Figlia del Capitano” di Aleksander S. Puskin, “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij,“Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Il Colonnello Chabert”
Autore: Honoré de Balzac (1799-1850)
Trama ragionata: Il colonnello, morto presunto in guerra, ritorna a Parigi, la sua città, e si presenta nello studio di un avvocato a chiedere aiuto. Nessuno infatti lo riconosce e nessuno gli crede: il colonnello è morto in guerra da eroe; la moglie ha ereditato tutta la sua fortuna e si è risposata e lui vivo non riesce a rientrare nella propria vita. In questa situazione tipicamente pirandelliana, il colonnello Chabert o si adatta o rinuncia sia al suo posto nella società sia all’identità di eroe di guerra. Chabert è un vecchio, onesto, valoroso soldato preso nella rete della giungla sociale in cui gli intrighi della Grande Storia si intrecciano con quelli di una piccola storia.
“La Figlia del Capitano” di Puskin. È di questo che scrive questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Giovanna Lima dedica la sua recensione a “La Figlia del Capitano” di Aleksander S. Puskin
Le proposte precedenti: “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij,“Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “La Figlia del Capitano”
Autore: Aleksander Sergeevic Puskin (1799- 1837). Visse fin da giovanissimo a contatto con gli uomini più rappresentativi di lettere, arti e musica. Frequentò anche pensatori, attenti alle sorti della Russia, che si associarono come gruppi letterari. Puskin scrisse molto su personaggi della storia russa senza mai prendere posizione ideologica; le idee di libertà che maturavano in lui lo fecero cadere però in sospetto e dovette allontanarsi da Mosca. La vita di Puskin tormentata dal sospetto e dall’invidia si concluse con un duello: mandò una lettera offensiva ad un barone accusandolo di tener mano alle tresche del figlioccio che gli insidiava la moglie. Ci fu il duello e Puskin, mortalmente ferito, morì due giorni dopo. Poeta nazionale, dice Dostoevskij, assurse a poeta universale.
Trama ragionata: Opera a sfondo storico. Nel libro “La figlia del Capitano” si sviluppa in particolare un tema che è il conflitto generazionale fra i nobili di Caterina imperatrice di Russia nel 700 (al tempo dell’illuminismo uno dei più significativi esempi di dispotismo illuminato) e la generazione di Puskin. Questo conflitto storico-edipico affiora in un sogno: il timore della punizione, per aver disobbedito agli ordini del padre, inconsciamente rimosso facendo morire il padre. “La figlia del Capitano”sfugge a classificazioni precise; non vi è infatti il concetti di un popolo che evolve nella storia la sua coscienza e quindi non è completamente storico; ha una struttura fiabesca ma non è una fiaba. E’ un racconto narrato con un linguaggio grandioso per la sua semplicità
“Le Notti Bianche” Dostoevskij. È di questo che scrive questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Giovanna Lima dedica la sua recensione a “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij.
Le proposte precedenti: “Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Le Notti Bianche”
Autore: Fedor M. Dostoevskij (1821-1881). Dostoevskij fu interprete del Romanticismo, movimento letterario tra la fine del 700 e l’800 in cui le nuove parole d’ordine furono Sentimento, Fantasia, Nostalgia al posto di Ragione e Sapere basi dell’Illuminismo del 700. Fra i grandi dell’800 in cui appare più doloroso il senso della vita, combattuta fra le piccole cose quotidiane il dramma che agita le coscienze, c’è Dostoevskij. I personaggi dei suoi romanzi sono perseguitati dalla loro intensità e complessità spirituale. Vivono da giganti il desiderio di una pienezza e di una felicità realizzati, forse, solo nel sogno.
Trama ragionata: Il Protagonista è un sognatore che si distanzia dalle cose del mondo, sentite come ingannevoli, a cui rimane però legato con la fantasia. I sogni ad occhi aperti nelle notti pietroburghesi sono un canale di fruizione della realtà, un filtro attraverso cui far passare come ideazione il mondo esterno. I personaggi sono immersi nella solitudine della notte e della vita. Aristotele diceva che l’uomo è un animale chiamato a vivere in un tessuto sociale; pubblico e privato però, la polis e la propria stanza da letto, sono due aspetti entrambi autentici del vivere umano. E il sognatore una notte incontra una fanciulla……è sogno o realtà?
Italo Svevo e il suo “Corto viaggio sentimentale”. E’ di questo che scrive questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Giovanna Lima dedica la sua recensione al “Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo.
Le proposte precedenti: Bartleby lo scrivano” di Herman Melville “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Corto viaggio sentimentale”
L’autore: Italo Svevo (1861-1928). Nasce come Hector Schmitz a Trieste e diventa lo scrittore in “lingua toscana” con lo pseudonimo di Italo Svevo. La narrativa di Svevo presenta quasi sempre un solo personaggio circondato da un ambiente per lo più borghese. I personaggi del suo narrare vengono definiti psicologicamente: protagonista è la coscienza interiore dell’io narrante che riflette inquietudini dell’autore e il suo interesse per le teorie di Freud.
Trama ragionata: In un breve viaggio di lavoro il signor Aghios, di una certa età, si guarda vivere assaporando per qualche tempo una solitudine che gli permette di trovare ciò che è importante nella sua quotidianità, nei rapporti con la moglie, il figlio e il resto del mondo.
Questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne, ci porta negli Stati Uniti, presentandoci “Bartleby lo scrivano”, di Herman Melville
Questa volta Giovanna Lima ci porta negli Stati Uniti, presentandoci “Bartleby lo scrivano”, di Herman Melville.
Le proposte precedenti: “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Bartleby lo scrivano”.
L’autore: Herman Melville (1819 – 1891). Herman Melville è uno dei più importanti autori della letteratura nordamericana. Fu scrittore, poeta e critico letterario; famoso nel mondo il suo “Moby Dick”. Prima di essere scrittore fu marinaio e la passione per l’avventura lo portò alla ricerca di luoghi lontani e sconosciuti. Nel romanzo d’avventura innesta la ricerca di sé mettendo in evidenza l’ambiguità della realtà ed il difficile contrasto tra vita reale e vita ideale.
Trama ragionata: Un avvocato racconta la storia di Bartleby impiegato nel suo studio di Wall Street come scrivano insieme ad altri scrivani. Siamo nel centro della finanza americana; il lavoro è tanto e servono tutti. Nello studio ognuno ha il suo ruolo, ognuno sa cosa deve fare per far funzionare la grande macchina. E poi c’è Bartleby, presenza passiva e immutabilmente diversa, solo con se stesso.
L’uomo è uno zòon politikòn, un animale sociale, diceva Aristotele, chiamato cioè a vivere in un tessuto intersoggettivo e lo strumento per avviare la comunicazione è la parola. Bartleby ha ridotto all’essenziale la comunicazione che per lui passa attraverso la frase ripetitiva “Avrei preferenza di no”.
Ecco la quinta proposta a firma Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne: “Candide o l’ottimismo”, testo pubblicato da Voltaire nel 1758
Torna la nostra rubrica curata da Giovanna Lima, con “Candide o l’ottimismo”, testo pubblicato da Voltaire nel 1758. E’ la quinta proposta curata da una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo è stato dedicato a Pirandello, il secondo a Guy De Maupassant, il terzo a Dino Buzzati il quarto a Stevenson.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Candide (Candido) o l’ottimismo”
L’autore: Francoise Marie Arouet = Voltaire (1694-1778)
Testo: Gli atteggiamenti dell’Illuminismo trovano nell’autore il loro equilibrio e la loro espressione più geniale. Caratteristica dell’Illuminismo è una spiccata fede nei lumi della Ragione che avrebbe distrutto ogni oscurità del passato e aperto la via al progresso e alla felicità. Ma per Voltaire la natura è un orologio perfetto e ricorre all’idea di un Dio orologiaio necessario al mantenimento dell’ordine sociale: un essere creatore che guida, premia e punisce. In questo contesto pronuncia la famosa frase: “Se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo”.
Trama ragionata del libro: Il Candide è un “Conte philosophique” in cui Voltaire mette alla berlina il detto del filosofo illuminista Leibniz, inguaribilmente ottimista, secondo cui “Il nostro è il migliore dei mondi possibili”. Le disavventure di Candido sono in netta contrapposizione con l’ottimismo leibniziano. Quello che esprime Candido è pessimismo ma non disperazione: non è disperato chi decide di adattarsi alla realtà quotidiana cioè di adottare quella morale che il libro esprime alla fine: “Lavoriamo senza ragionare troppo e questo è l’unico modo per rendere la vita sopportabile”.
di Giovanna Lima
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