Salus SpaceArchives

Tante le voci e i volti che hanno caratterizzato l’incontro virtuale “Salus Space: il progetto, la sua storia e il suo percorso”, a cura del Think Tank.

Ad aprire i lavori Dino Cocchianella, ideatore del progetto e Capo Area Nuove cittadinanze e Quartieri del Comune di Bologna, che ha lasciato la parola all’assessore Marco Lombardo e poi ai 16 partner che hanno contribuito a trasformare in realtà Salus Space, con la guida e il coordinamento del Comune di Bologna. Cinque anni di lavoro intenso, che giungono a conclusione con l’inaugurazione dello spazio multifunzionale il 29 gennaio.

Sarà però la fine solo del primo step, si aprono ora due anni cruciali di sperimentazione, in cui si metterà alla prova la visione alla base del progetto, che dovrà arrivare alla piena sostenibilità economica, e la innovativa governance collaborativa. Di questo ha parlato, nell’intervento conclusivo, Ugo De Ambrogio, sociologo esperto di coprogettazione.

Abbiamo visitato il cantiere di via Malvezza a pochi giorni dall’inaugurazione di Salus Space del 29 gennaio 2021.

Ecco qualche immagine!

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Qui sopra il centro studi visto dal retro e sullo sfondo la palazzina abitativa.

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Qui sopra la palazzina abitativa vista dall’area ortiva.

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Le tre strutture temporanee, che ospiteranno il punto ristoro, la sala multifunzionale e il laboratorio artistico-artigianale.

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Il punto per la ricarica delle bici elettriche e la tettoia-parcheggio.

platano

Uno dei due grandi platani del giardino di Salus Space. A primavera sarà splendido.

 

I lavori nel cantiere di via Malvezza 2, a Bologna nel Quartiere Savena, proseguono,
così come l’organizzazione del futuro della comunità che vi prenderà vita: la gestione, la divisione dei compiti, le regole, i legami tra tutte le attività e con il Quartiere, il ruolo che potranno avere i cittadini e le associazioni del territorio.
L’inaugurazione di Salus Space è prevista per venerdì 29 gennaio 2021. A che punto siamo oggi?

Vista180gradi

Il cantiere
Sono in corso di completamento i lavori di costruzione dell’edificio residenziale e di sistemazione dell’area esterna. I cantieri della Palazzina storica e dei tre fabbricati temporanei sono invece già completati e la loro consegna potrebbe avvenire entro la prima metà di novembre. Gli allestimenti e gli arredi saranno forniti poco prima, per limitare il rischio di furti e danneggiamenti.
Entro dicembre è previsto il completamento di tutti i lavori.
Nei tre fabbricati temporanei è previsto un punto ristoro, una sede per laboratori artigianali, una sede per attività teatrali.
Nella Palazzina nascerà un centro studi dedicato al welfare innovativo, ci sarà al suo interno uno spazio dedicato al coworking.

Centro_studi

Residenze di Salus Space
L’edificio residenziale è composto da 20 appartamenti e alcuni spazi comuni. Per garantire il mix sociale della comunità, 12 alloggi saranno destinati a cittadini – singoli, coppie e famiglie – che potranno candidarsi attraverso un avviso pubblico per la manifestazione di interesse ed un successivo colloquio motivazionale. Verrà loro richiesto un reddito minimo, a titolo di garanzia ed è previsto il pagamento di un affitto.
I restanti alloggi saranno così destinati: 2 a studenti universitari, 2 a richiedenti asilo con percorsi di accoglienza e ulteriori 2 a favore di famiglie giunte attraverso i corridoi umanitari; 2 appartamenti saranno riservati a lavoratori di Salus Space.
Completa il quadro la struttura ricettiva al piano terra, che dispone di sei camere doppie, destinate agli affitti brevi.
Il complesso residenziale avrà un proprio portierato sociale, con sede nella Palazzina storica. Fungerà da punto informativo per tutte le attività che si svolgeranno.

abitazioni

La gestione: costituzione dell’ATS e governance del progetto
E’ previsto un periodo di gestione sperimentale di due anni, con il concorso di alcuni partner di Salus Space che si stanno per costituire in Associazione Temporanea di Scopo (ATS). L’obiettivo generale è quello di provare insieme un modello di governance e di gestione collaborativa caratterizzato da un alto livello di innovazione sociale e partecipazione. È il primo passo verso la costituzione del futuro soggetto giuridico, un organismo pubblico-privato che avrà l’onere della gestione.
La sperimentazione è prevista in accordo con il segretariato UIA (Urban Innovative Action) che ha finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale il progetto, a cui il Comune dovrà inviare un report per monitorare lo stato di avanzamento e gli impatti positivi che questo sarà in grado di produrre, anche se il progetto europeo si concluderà formalmente il 31 gennaio 2021.
Durante il periodo di gestione sperimentale sarà costituito un Comitato di indirizzo e monitoraggio, coordinato dal Comune di Bologna, all’interno del quale saranno ammessi i rappresentanti dei cittadini e della comunità degli abitanti, assieme a tutti i partner del progetto. Per favorire il percorso di costruzione di comunità e le relazioni con il territorio ci saranno un “community manager” e un mediatore linguistico culturale che favoriranno le relazioni dei nuovi abitanti con il Comune e l’ATS. Questo servizio di accompagnamento della comunità sarà attivato con i fondi del PON Inclusione Sociale destinati al Quartiere Savena; il bando è già stato pubblicato dall’Area Welfare del Comune.
Completa il quadro della governance la “Cabina di regia”: è l’organismo decisionale che coordina e raccorda le diverse attività legate alla implementazione complessiva del progetto, ovvero il lavoro di comunità, i servizi del Quartiere, la selezione degli abitanti e le attività gestionali. La cabina di regia, anch’essa coordinata dal Comune di Bologna, dovrà agire sempre nel rispetto delle indicazioni generali fornite dal comitato di indirizzo e monitoraggio e da quanto specificato nella «Carta dei valori».

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Collaborazione con il progetto europeo FoodE
E’ stato pubblicato un concorso di idee aperto agli studenti dell’Università di Bologna per realizzare all’interno di Salus Space un progetto innovativo di agricoltura urbana, che sarà realizzato con i fondi del progetto europeo Horizon 2020: FoodE. Le migliori idee saranno oggetto di un confronto con i cittadini e gli stakeholder, gli studenti parteciperanno anche alla fase di realizzazione.
La gestione delle aree ortive verrà affidata ad una giovane impresa, spinoff del Dipartimento di Scienze Agrarie della Università di Bologna: “Aquaponic Design”, che sarà socia dell’ATS.

Riceviamo da Inti Bertocchi (per il Comune di Bologna, coordinatore del progetto Salus Space) un aggiornamento sullo stato dell’arte complessivo.

Durante il periodo di lockdown, in cui regnava l’assoluta incertezza, il Comune di Bologna ha avviato un confronto con il segretariato UIA (da cui dipende il finanziamento europeo di cui beneficia il progetto) che si è dimostrato molto comprensivo e che ha concesso tempi più lunghi per la rendicontazione delle spese e la possibilità di apportare alcune modifiche per fronteggiare la situazione di emergenza.
La conclusione del progetto è slittata al 31 gennaio 2021, il che non significa che i cancelli di Salus Space apriranno quel giorno! Anzi, i lavori, ripartiti a maggio dopo due mesi di stallo, saranno completati in autunno.

È ancora presto per definire una precisa data di fine lavori, ma tutti i partner sono impegnati nel portare a termine le diverse attività previste. La formazione, ad esempio, sta proseguendo a distanza. E si sta preparando la strada per la futura fase di gestione transitoria, che vedrà la costituzione di una ATS (associazione temporanea di scopo).

Le attività gestionali saranno centralizzate, sarà costituito un comitato di indirizzo e monitoraggio, all’interno del quale la comunità degli abitanti potrà far sentire la propria voce. Ci sarà un portierato sociale, come richiesto a gran voce dai cittadini, ed un servizio di accompagnamento per sostenere la comunità nel suo primo anno di vita. E si riempiranno gradualmente le residenze temporanee: ci saranno alcuni alloggi destinati agli studenti, altri all’accoglienza dei rifugiati, altri ancora alle famiglie e a chiunque vorrà candidarsi a vivere una esperienza di cohousing davvero innovativa. Gli abitanti oltre a pagare un affitto saranno attivamente coinvolti nella futura gestione dei servizi.

Tutto il progetto, in sostanza, andrà avanti, con un ritardo di qualche mese. Ma abbiamo imparato a pazientare. Questo periodo di pausa, forse, ha rafforzato ancor più il desiderio di portare a termine questa sfida per la creazione di una comunità inclusiva, solidale, resiliente, e con un profondo rispetto per l’ambiente, ristabilendo quell’equilibrio sociale e ambientale che l’umanità ha perso, ma può ancora riacquistare.

Cosa sta accadendo dietro ai cancelli di Villa Salus? E nelle stanze dei partner del progetto Salus Space? Abbiamo chiesto a Inti Bertocchi, dell’ Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti” del Comune di Bologna, di aggiornarci su tutto quello che sta accadendo…

La ditta incaricata della demolizione di Villa Salus sta attualmente lavorando all’interno dell’edificio, per asportare l’amianto rinvenuto sulle tubature. Intanto proseguono le attività di redazione del progetto definitivo che dovrà essere approvato dalla giunta del Comune di Bologna, prima della conclusione dei lavori di demolizione.
Sta proseguendo anche l’attività di coprogettazione, che coinvolge tutti i partner del progetto: il 31 gennaio 2018 si è svolto un incontro a Palazzo d’Accursio, per organizzare con metodo tutte le idee e i suggerimenti dei partner per la costruzione del modello di sostenibilità economica. Tramite lo strumento del Business Model Canvas è stato sviluppato un primo modello di sostenibilità economica, strutturato sia per l’intero progetto sia per sottoprogetti. Sono state esaminate le tre aree tematiche che si riferiscono ai tre edifici principali: l’edificio serra (dove troveranno spazio il ristorante, il laboratorio ed il teatro), l’edificio residenziale (dove, oltre agli appartamenti, troverà spazio anche il bed and breakfast) e il centro studi, localizzato nella ex camera iperbarica (che conterrà la sala convegni, gli uffici e lo spazio di coworking).
Il 27 febbraio 2018, sempre a Palazzo D’Accursio, si è svolto un secondo incontro di coprogettazione, per coinvolgere non solo i partner di progetto ma anche i diversi uffici comunali, le cui competenze ed esperienze nelle diverse aree tematiche di Salus Space risultano fondamentali per la definizione del modello di sostenibilità. L’obiettivo di questo incontro con gli esperti dei vari settori è stato quello di raccogliere consigli professionali e ulteriori proposte da chi opera da tempo nei diversi ambiti di pertinenza del progetto, al fine di individuare possibili sinergie e suggerimenti aggiuntivi, per la costruzione del modello di sostenibilità definitivo.

riunione partner
All’incontro hanno partecipato gli esperti dei seguenti settori: Imprese creative (Progetto Incredibol), Politiche Abitative, Economia e Promozione della Città, Educazione Istruzione e Nuove Generazioni, Cultura, Cittadinanza attiva, Comunicazione, Politiche Giovanili, Riqualificazione Urbana, Urbanistica, Settore Ambiente. All’incontro ha presenziato anche Peter Ramsden, l’esperto in Innovazione Sociale incaricato dal Segretariato UIA di fornirci assistenza e supporto scientifico. Sono emerse diverse proposte interessanti per la futura sostenibilità di Salus Space, che saranno pertanto incluse nel modello e poi ulteriormente sviluppate quando si lavorerà al Business Plan. Il modello socio – economico di sostenibilità sarà presentato pubblicamente entro la fine di maggio, nel corso di un evento sul tema dell’accoglienza e ospitalità, organizzato dal Comune di Bologna in collaborazione con il Festival Itacà.  Prima della presentazione pubblica di maggio ci sarà l’occasione di confrontarsi con i cittadini dei due gruppi (valutazione partecipata e comunicazione partecipata) che collaborano attivamente al progetto, per condividere il lavoro svolto e raccogliere eventuali suggerimenti.

di Inti Bertocchi

 

Per salutare l’arrivo del 2018 abbiamo chiesto all’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria don Paolo Serra Zanetti del Comune di Bologna di aiutarci a fare il punto della situazione per quanto riguarda il progetto Salus Space, di cui sono coordinatori

Mappa Salus Space

Si è concluso, a ottobre 2017, il primo anno di vita di Salus Space. Un report dettagliato è stato trasmesso alla Commissione Europea, insieme ai documenti prodotti in inglese che descrivono l’attività svolta e le linee guida dei partner. Si tratta del primo report di monitoraggio annuale, da cui risulta che il progetto sta procedendo a gonfie vele: tutti gli obiettivi che il progetto si era posto, per questo primo anno di attività, sono stati raggiunti con successo. Al Cities Forum 2017, tenutosi a Rotterdam il 27-28 novembre, il progetto Salus Space è stato presentato all’interno di un workshop sull’innovazione urbana, suscitando grande interesse. Sono sempre più le relazioni internazionali che si stanno costruendo attorno al progetto, e questo è un grande stimolo per continuare a lavorare con impegno.

Sul fronte interno, il progetto architettonico messo a punto dall’Architetto Massimo Monaco è pronto per uscire dagli uffici del Comune di Bologna; nei prossimi mesi sarà completata la raccolta dei pareri di competenza di Ausl e Vigili del Fuoco, mentre sarà approvato il progetto esecutivo della ex camera iperbarica, i cui lavori di ristrutturazione dovrebbero iniziare prima della estate.
Anche l’iter della demolizione di Villa Salus si è concluso con la firma del contratto. L’appalto è stato aggiudicato dalla impresa I.CO.STRA SRL di Genova che inizierà i lavori il prossimo 22 gennaio. Inizialmente l’ impresa aveva proposto la soluzione della demolizione con l’esplosivo, ma la vicinanza con la casa di riposo San Petronio rende l’intervento assai difficile da realizzare, perciò potrebbe essere eseguito con i metodi meccanici tradizionali.

In questi ultimi mesi la associazione El Ihsan, di Nasiru Ahiani, ha completato i lavori di pulizia e sgombero dei materiali all’interno della villa. I mobili che presentavano ancora un buono stato di conservazione sono stati tutti riposti in un magazzino comunale, in attesa di essere restaurati e riposizionati all’interno del nuovo spazio. Tra questi anche il famoso tavolo in marmo dell’obitorio, alcuni tavoli, poltrone, e arredi in legno. La Facoltà di Medicina che opera all’interno dell’Istituto Ortopedico Rizzoli ha effettuato due sopralluoghi nel corso dei quali sono stati selezionati materiali documentali considerati molto interessanti per i lavori di ricerca dell’Università, tra questi numerose ristampe di pubblicazioni di chirurgia ortopedica. Un ulteriore ritiro di materiale verrà effettuato all’inizio di gennaio e riguarderà l’archivio di vetrini, campioni istologici del professor Scaglietti, che verranno anch’essi recuperati e valorizzati ai fini della ricerca medica. Il materiale che non ha interesse medico ma valore storico verrà interamente messo a disposizione del progetto “L’angolo della storia” che intende recuperare la memoria della ex clinica privata di Villa Salus e del suo protagonista.

Proseguono intanto le attività dei gruppi di redazione partecipata (che è curatore del blog Salus Space Story) e valutazione partecipata, animati dal lavoro e dalla passione di alcuni cittadini del territorio. La redazione, aperta a chiunque fosse interessato, si ritroverà lunedì 8 gennaio al centro sociale La Dacia, in viale Lincoln 23.

Nei primi mesi del 2018, si avvierà una nuova fase di coprogettazione, che vedrà impegnati i 17 partner del progetto nella costruzione di un modello di sostenibilità economica, con il supporto scientifico di Microfinanza e con la facilitazione di Ces.co.com, Università di Bologna. In questa fase diventerà rilevante il confronto ed il dialogo con gli stakeholder del territorio, che saranno interpellati, per aiutare i partner a costruire un modello di gestione che fornisca le garanzie di sostenibilità futura ed una rete di collaborazione ampia, condizioni necessarie affinché il progetto sia in grado di sostenersi. I risultati di questa discussione saranno presentati e discussi con la città in un evento pubblico che segnerà anche la conclusione della coprogettazione e l’inizio della implementazione vera e propria.

Sono anche i mesi di maturazione del “Think Tank” di Salus Space. Da gennaio a giugno del 2018 verranno realizzati altri sei incontri e workshop sui temi della innovazione sociale, aperti ai partner e a tutta la cittadinanza, in cui saranno approfonditi diversi aspetti sociali, economici e culturali. Al programma verrà data ampia diffusione.

Restate sintonizzati!

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