Salus SpaceArchives

“È come un’amicizia… a me piace tanto ballare online con le persone, non possiamo toccarci, vederci benissimo, ma comunque qualcosa ci collega”. Il maestro è Amara Sacko, un ballerino della Guinea Conakri, il laboratorio gratuito di danza africana da lui guidato partirà il primo martedì di giugno dalle 17 alle 18.30, sulla piattaforma Zoom, tutti sono invitati, basta aver compiuto i 14 anni.

Amara, in Italia da due anni circa, ci spiega come si svolgerà la lezione: “Prima mostro come si fa, un passo dopo l’altro, poi proviamo senza la musica, con meno velocità. La musica è più veloce, ci sono delle basi più difficili da seguire, per questo prima proviamo e riproviamo insieme senza musica, poi tutti riusciranno! Se vedo che c’è un errore chiedo alle persone quali passi sono i più difficili per loro, quali non hanno capito, semmai provo a cambiarli e a farli più facili”. Pensando alle nostre case, chiediamo se ci sia bisogno di una stanza vuota per seguire il laboratorio. “Anche se hai due metri o un metro quadrato, ce la farai! Non c’è bisogno di troppo spazio. Non c’è bisogno di tanto spazio ma solo di essere liberi di fare dei movimenti. E anche i principianti ce la faranno”. La coreografia che Amara propone ci assicura essere molto semplice, è una danza africana della Repubblica Democratica del Congo, ideata da un altro ballerino.

Amara, che è richiedente asilo, balla da quando era bambino, la famiglia non è mai stata d’accordo: “I miei genitori sanno che mi piace ballare, quando ero piccolo ero parte di una squadra di ballo, ma i miei genitori non volevano, perché siamo musulmani, non si deve ballare secondo loro. Io amo ballare, muovermi, per me è facile, naturale, gli altri dicono che ho un talento. Mi piacerebbe vivere con la danza, sono anche un musicista, scrivo delle canzoni. La musica e la danza sono la stessa cosa per me, mi piacerebbe che fosse il mio lavoro.” Ora Amara lavora nei campi, alla raccolta delle fragole, vicino a Ferrara. Gli auguriamo un futuro di note e passi di danza!

Il laboratorio, all’interno del progetto Salus Space, è curato da Antoniano e Arte Migrante.
Per info: laboratori@antoniano.it

 

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