Continuiamo con la carrellata di voci che abbiamo raccolto durante la festa di Natale che si è tenuta lo scorso 14 dicembre nella Piazza Coperta della sede del Quartiere Savena. Tra un canto di Natale e un’esibizione di tango la Redazione Partecipata, con registratore alla mano, ha intervistato i cittadini e le cittadine che partecipavano all’evento chiedendo pareri e riflessioni sul futuro di Salus Space. Ecco cosa ci hanno detto:
“Io ho scoperto del progetto di rigenerazione dell’ex casa di cura dalla stampa locale e ho capito che nascerà un luogo di accoglienza e di inclusione e sarà gestito da più associazioni in modo corale; saranno presenti laboratori e un ristorante multietnico. Non so però quale siano i tempi di realizzazione e da dove arrivano i finanziamenti. Credo però che sarà un arricchimento per la zona, dato che finora Villa Salus ha vissuto in uno stato di abbandono e di degrado”.
Un’altra cittadina ci racconta di aver partecipato a molte delle iniziative che sono state organizzate in questi mesi, come la passeggiata nel quartiere e la festa nel parco della Villa, ma non nasconde il dispiacere per l’abbattimento della vecchia struttura. “É un edificio storico e per questo non vorrei che fosse demolito, ma capisco che a volte non ci sono altre soluzioni. In più negli ultimi tempi sempre più adolescenti si intrufolavano di notte nella villa ed era pericoloso. Poi da quello che ho capito ci sarà una prima fase di riqualificazione della struttura e successivamente si passerà ai progetti di aggregazione tra associazioni che hanno uno scopo sociale e culturale”.
“Io invece conosco pochissimo questo progetto e non sapevo che fosse stata prevista la demolizione della struttura e io sarei favorevole ad una ristrutturazione conservativa. Negli ultimi anni ho percepito molto l’aspetto più inquietante dell’edificio, perché spesso è stato occupato da persone senza fissa dimora ed è stato oggetto della curiosità di molti ragazzini che ci entravano di notte ignari dei pericoli di un’azione del genere. Sono contenta che oggi si stia ripensando a questo spazio, ma allo stesso tempo sono anche preoccupata perché potrebbe esserci una cattiva gestione di denaro pubblico. Potrebbe essere una bella occasione per la zona, perché mancano dei luoghi di aggregazione e di socialità, ma per ora il mio giudizio non è del tutto positivo”.
Queste sono le riflessioni di una delle volontarie dell’associazione Mondo Gattoche era presente con un banchetto nella sede del Quartiere: “Salus Space potrebbe essere un’eccellente iniziativa, perché ora c’è solo abbandono e degrado. Prima di passare però ad una progettazione così complessa dovrebbe essere ripensato e potenziato il sistema di trasporti che collega quella zona con il resto della città, altrimenti si rischia di avere un luogo bellissimo ma difficile da raggiungere”.
Altri cittadini che abbiamo incontrato durante la serata non avevano un quadro chiaro del progetto, altri invece non ne conoscevano l’esistenza. Non solo entusiasmo per l’idea di rigenerazione, ma anche preoccupazione per il futuro: per l’integrazione tra la futura comunità degli abitanti di Salus Space e i cittadini del quartiere e per la demolizione dell’edificio storico e la conseguente costruzione del nuovo, che potrebbe avere i lunghi tempi italiani di lavorazione.
Questo l’audio completo
Le interviste sono state realizzate da Rita Roatti
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