“Orti fra le case” così furono definite le nuove aree ortive che, a fine ottobre del 2014, vennero presentate alla cittadinanza da parte del quartiere Savena. In quella sede, fu anche individuata una area ben precisa: il prato comunale fra il giardino Giuseppe Impastato, via Bombicci e via Carlo Carli al villaggio Due Madonne. I lavori sarebbero dovuti partire la primavera successiva ma, tra infinite assemblee per trovare famiglie decise a formare un gruppo di lavoro condiviso, istituzioni di commissioni e vari passaggi burocratici, la bella iniziativa ha preso il via solo a fine febbraio del 2018, con il nome di orti condivisi.
Ma come è riuscita a sopravvivere un’ area verde in una zona con un discreto valore immobiliare e piuttosto appetita da imprenditori edili? Una delle spiegazioni è che non ha mai cambiato la sua classificazione urbanistica e cioè quella di “area scolastica”. Così, in attesa che venissero erette aule o palestre comunali, il bel prato in questione è passato negli anni attraverso molteplici utilizzi.
Quando nell’estate del 1980 presi la mia residenza proprio di fianco all’area S.5A (così la zona è identificata in catasto n.d.r.), la terra veniva coltivata da un contadino che l’aveva ottenuta in comodato d’uso dal Comune per produrre cereali .
Così fu per una decina d’anni finché il contadino non andò in pensione. Allora l’area rimase incolta ed abbandonata per circa un lustro allorquando un gruppetto di volenterosi pensionati, abitanti nelle vie limitrofe, non decise di rimboccarsi le maniche e trasformare una porzione del prato, in un “giardino delle delizie”. Gli abitanti si presentarono all’allora presidente del quartiere Savena Virginio Merola e da lui ottennero tutte le attrezzature per pulire, dissodare, pareggiare il terreno, piantare arbusti e alberi d’alto fusto che accudirono amorevolmente per i primi anni finché, ormai troppo alti ed importanti, non furono messi in carico alla gestione del verde pubblico. Andarono anche al magazzino comunale di via Don Minzoni per scegliere panchine e tavoli ormai dismessi da altri luoghi pubblici e, dopo averli restaurati e ripuliti, li sistemarono sotto i rami degli alberi ogni anno sempre più ombrosi.
Nel 1995 il Comune pensò di far passare di lì la ciclabile che avrebbe collegato San Lazzaro al centro di Bologna e, poco più tardi, dotò l’area di attrezzature per i giochi infantili (scivoli, altalene, giostre ….) Così nacque quello che negli anni sarebbe diventato il giardino Peppino Impastato uno dei punti d’aggregazione e di socializzazione spontanea più vivace del nostro quartiere.
Ed ecco che, nel rimanente spazio di quello che un tempo era un campo coltivato ad orzo o frumento, oggi è nato un altro punto d’incontro per giovani famiglie con bambini: gli “Orti Condivisi”.
di Rita Roatti