Tanti bambini e volontari per la festa di primavera in Piazza Lambrakis
È stata un successo la festa di primavera in piazza Lambrakis organizzata dall’associazione Senza il Banco
È stata un successo la festa di primavera in piazza Lambrakis organizzata dall’associazione Senza il Banco
È stata un successo la festa di primavera in piazza Lambrakis organizzata dall’associazione Senza il Banco sabato 6 aprile. Per un pomeriggio il cuore del Villaggio due Madonne si è trasformato in un campo da calcio, in un espositore di torte, in un mercatino. Un luogo dove poter fare festa e incontrarsi.
Tanti i bambini in piazza incantati da giocolieri e animatori che sono stati chiamati per l’occasione. Il torneo di calcio, a cura della polisportiva Pontevecchio, ha portato in campo squadre diverse, dai pulcini ai più grandi. A dare una mano gli Amici della Piazzetta: un gruppo di cittadine e cittadini residenti che volontariamente si prendono cura del territorio e delle “relazioni” di piazza Lambrakis, mettendo a disposizione tempo, competenze e attività. Per la festa di primavera hanno allestito una tenda berbera per far giocare i bambini e far apprezzare un pezzo di una diversa cultura. Tra gli altri in piazza c’era l’associazione Immigrati di Buona Volontà che, con un banchetto e del materiale informativo, hanno raccontato ai partecipanti la loro storia. L’associazione, con sede a San Lazzaro di Savena, nasce dalla volontà di un gruppo di migranti di voler dare un volto nuovo al migrante, non stereotipato, lavorando sull’integrazione e sull’inclusione sociale, migliorandone la qualità della vita. Per contattarli si può scrivere una mail a immigratidibuonavolonta@gmail.com
Durante la festa alcuni componenti dell’associazione si sono cimentati in un ballo tipico di alcune zone dell’Africa.
Questo un breve video
Non solo giochi e danze, in Piazza spazio anche alla gara di torte. Sono stati 24 i partecipanti con dolci, ciambelle e crostate, ognuno con ingredienti e decorazioni particolari. “La prima classificata è stata la torta a sfoglia con glassa bianca e striature di cioccolato fondente di una signora marocchina. Ha totalizzato 100 punti”, ha raccontato Rita Roatti del comitato Due Madonne e redattrice del nostro blog, che per l’occasione era tra i volontari della festa. In gara tra le torte anche quelle preparate dagli ospiti di Casa Rodari “se avessimo previsto un premio anche per gli altri classificati loro avrebbero vinto il terzo posto”.
I veri protagonisti però della festa sono stati i volontari che hanno aiutato Senza il Banco nella gestione della piazza, nell’allestimento iniziale e nello smontaggio finale. Tra tutti spiccavano le pettorine verdi delle volontarie ecologiche del giardino di via Lombardia, che con le loro pinze e con i loro sacchetti per la differenziata hanno mantenuto la piazza pulita, mentre i partecipanti al gruppo Piccoli ma pericolosi hanno monitorato le aree ecologiche nelle vicinanze.
All’ombra della statua di Costa Coulentianos anche il banchetto di Hera, per chiunque volesse ritirare dei sacchi per la raccolta differenziata o chiedere informazioni e chiarimenti sulla Carta Smeraldo e quello di Mondo Gatto, l’oasi felina di via Allende. A chiudere il pomeriggio una semina in vaso a cura degli orti condivisi del giardino Peppino Impastato. Le piantine sono state posizionate sotto il portico della chiesa che affaccia sulla piazza.
Hanno collaborato all’organizzazione della festa anche: i volontari di Auser Bologna, di Cittadinanza Attiva, la parrocchia Nostra Signora della Fiducia, la Scuola di Teatro Louis Jouvet Fraternalcompagnia.
Il Quartiere Savena insieme ai cittadini al lavoro sulla zona Due Madonne e via Abba per creare comunità vive e attive
Secondo appuntamento dei Laboratori di Quartiere nell’ambito della predisposizione del Piano di Zona di Bologna, per sviluppare e dettagliare le azioni da mettere in campo nel 2019-2020. E’ la seconda tappa, dopo l’incontro del 21 novembre 2018, per disegnare percorsi che favoriscano la creazione di comunità vive e partecipi. Si sono già formati due gruppi di lavoro, in base alle zone coinvolte, cioè via Abba e Due Madonne, ogni gruppo si vedrà in una data e luogo diversi. Questi gli appuntamenti:
il 15 gennaio alle ore 17,30 presso il Centro Polivalente di via Carlo Carli n. 56/58 per la Zona ‘Due Madonne’.
il 17 gennaio alle ore 17,30 presso il Centro Sociale Foscherara di via Abba n. 6 per la Zona ‘Abba’
Storia sentimentale dei giochi e delle attività agonistiche alle Due Madonne. Capitolo primo
Villaggio Due Madonne e Villaggio Olimpico: un’accostamento audace, nato da una banale assonanza, eppure suggestivo e fecondo, se non altro perché mi dà l’imbeccata per cominciare a proporre in questo blog l’intera raccolta di articoli che Emanuele Grieco, nel suo “Voci del Villaggio”, ha riservato ai giochi e agli sport praticati nel rione dove è nato e cresciuto.
Il primo testo della serie ha il sapore delle ricostruzioni storiche a fumetti che si leggevano sull’Intrepido. È dedicato alle giornate che un tempo ogni bambino (ma anche qualche bambina!) trascorreva giocando a pallone sui prati spelacchiati e sulle strade polverose sotto casa. Giornate che sembravano interminabili ma che per tutti, senza un motivo preciso, sono terminate. È successo anche a me: una sera sono tornato a casa come se niente fosse e da quel momento non ho più giocato in un prato. Probabilmente nei giorni successivi non sono andato a giocare per una ragione qualunque; forse pioveva, o sono partito, o stavo poco bene. Ma è certo che “basta” non l’ho mai detto. Così mi è rimasta l’impressione di una cosa troncata a metà, di non aver finito di giocare sui prati, e una latente mentalità di dovervi tornare; qualcosa che ancora adesso mi fa pensare: “Accidenti, dovevo andare a giocare sui prati e invece sono andato a quella festa”.
Sergio Palladini
Tempo fa rimasi colpito dall’osservazione di Marcello Lippi, a quei tempi allenatore della nazionale di calcio campione del mondo 2006: parlando di questo sport e del suo futuro, disse che oggi i ragazzi non giocano più a calcio nelle strade o nei campetti di periferia. Un segno dei tempi, non vi è dubbio. Noi bambini e ragazzi del Villaggio, invece, trascorrevamo tutto il nostro tempo libero a giocare “al pallone” sull’asfalto o sui prati sotto casa. Non servivano le porte: in terra si sistemavano due borse, due maglioni arrotolati o due grossi sassi, e i pali erano fatti. A volte non c’era nessuno in porta e le squadrette erano formate da due, tre, quattro giocatori che correvano con passione e frenesia in lungo e in largo. Ricordo che ogni giorno, finita la scuola, si tornava a casa, si mangiava in fretta un boccone e con un entusiasmo e una gioia irripetibili si correva a rompicollo verso il campo di via Carlo Carli. Ai tempi della mia adolescenza, lì c’erano ben due campi di calcio; in seguito uno fu destinato al tamburello e un altro fu ristretto per far posto a un nuovo palazzo.
Nel campetto di calcio c’era sempre qualcuno che giocava quasi ad ogni ora. Tantissimi ragazzi, in particolare, si davano appuntamento nel primo pomeriggio, e dopo un po’ di riscaldamento si era già in forma per la classica partitella. Ancor prima del campo, il nostro luogo preferito era la strada chiusa tra via Tacconi e via Carli, quei cinquanta metri che sentivamo tutti nostri perché le macchine non passavano, essendo vicolo cieco. Eravamo i padroni della strada.
Dal 1966 abbiamo iniziato a godere dell’applicazione dell’ora legale, C’era luce fino alle 21.30 e d’estate, dopo cena, si tornava a giocare. Continuavamo anche al buio o con la fioca luce del lampione. I nostri modelli erano gli eroi del “fùdbol”, i “mitici” stranieri, gli oriundi e anche gli italiani delle squadre più blasonate del campionato e della nazionale. Soprattutto i giocatori del Bologna che nel campionato di calcio 1963-64 avevano vinto lo scudetto. Erano gli anni di maggiore entusiasmo per i colori rossoblù. E con eguale trasporto seguivamo il “torneo delle vie”, competizione a cui partecipavano squadre formate da ragazzi abitanti nelle strade del rione. La via Dallolio, addirittura, aveva due formazioni: Dallolio A e Dallolio B. Ogni partita era accompagnata dal tifo di tantissima gente che partecipava con entusiasmo. Di quella bella esperienza è rimasto in molte persone un ricordo piacevole e molto forte.
Nel 1978 fu costituita una squadra di calcio con cinque ragazzi di via Mondolfo e una decina di via Longhena. Erano alcuni dei giovani che insieme alle loro famiglie avevano popolato i nuovi insediamenti abitativi nati a stretto contatto col Villaggio a metà degli anni ’70. I nuovi residenti avevano formato una “commissione Sport e Cultura” per dare vita a momenti di aggregazione e di festa per la popolazione dei caseggiati. Questa squadra partecipò al primo torneo di calcio delle cooperative edilizie di Bologna e con grande sorpresa di tutti riuscì a vincerlo.
L’entusiasmo provocato da questo successo fece nascere l’idea di riconvertire in campo da calcio il terreno disadorno collocato tra i vari palazzi. Con l’aiuto del Quartiere sorse così il mitico “Pratone”, che venne usato sia da questa squadra di calcio, sia da semplici cittadini di ogni età. Nel corso del tempo sono accadute molte cose. Qualche anno or sono si ventilò il progetto di costruire nuove abitazioni proprio su quel campo, ma la mobilitazione popolare e giovanile impedì che uno spazio così prezioso venisse cancellato. E così, ancora oggi, gruppi di ragazzi si ritrovano sul “Pratone” per tirare due calci o per la tradizionale partitella tra amici. Ogni tanto mi fermo a guardarli, e per un po’ torno bambino.
Emanuele Grieco
Dal 15 settembre la linea dell’autobus n° 25, direzione Due Madonne, ha allungato il suo percorso di due fermate. Una sarà vicino via Malvezza
Alcuni cittadini-valutatori che abitano in via Rivani (strada del quartiere Savena che incrocia via Due Madonne) durante l’incontro del gruppo di Valutazione partecipata di giovedì 21 settembre, hanno dato a tutto il gruppo una bella notizia: la linea dell’autobus n° 25 ha allungato il suo percorso di due fermate, arrivando alla rotonda Gozzetti, fermata Canova. In questo modo l’autobus supera il sottopassaggio ferroviario, riuscendo a portare al di là del deposito Due Madonne, gli abitanti di quell’insediamento.
Il nuovo percorso della linea 25 è in vigore ufficialmente dal 15 settembre ed è stato accolto con molta gioia dagli abitanti della zona, che chiedevano da ben 10 anni all’azienda di trasporti pubblici un prolungamento di quel tratto di linea. Inoltre una delle nuove fermate che fa il 25 è subito dopo l’incrocio con via Malvezza, dove s’insedierà la futura Salus Space!
E’ solo un primo passo, nulla a che vedere con linee dedicate o navette (sarebbe addirittura troppo presto!) però tutti noi vogliamo pensare che sia anche un po’merito nostro, dei gruppi cittadini di partecipazione alla riqualificazione di Villa Salus.
Per concludere aggiungo anche un piccolo aneddoto: nei giorni scorsi, un anonimo riconoscente, ha appeso proprio alla fermata del 25 di via Rivani un cartello per ringraziare Tper!
di Rita Roatti
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