Giordana, una delle nostre cittadine redattrici, con un gruppo di volontari scende spesso in strada munita di pinza e sacchetto per la differenziata per raccogliere i rifiuti che le persone lasciano vicino ai cassonetti. Ha una bella pettorina verde che chiede a gran voce nuovi volontari che possano aiutarla. A breve vi racconteremo di più su questa iniziativa, intanto ecco la mail di Giordana per chi volesse unirsi al gruppo: gio16conda@gmail.com.
Rita, invece, insieme al Comitato Due Madonne ogni giovedì organizza, in collaborazione con Hera, un punto di raccolta rifiuti “Piccoli ma Pericolosi”. E’ passato già qualche anno dalla prima sperimentazione al Quartiere Savena di Bologna della raccolta indifferenziata con il sistema a calotta, e le due cittadine vogliono esprimere il loro punto di vista su questo nuovo modello di raccolta dei rifiuti, che entro la fine dell’autunno sarà esteso anche agli altri quartieri della città. Ecco cosa scrivono
A febbraio di quest’anno saranno trascorsi quasi tre anni da quando entrò in funzione, nel quartiere Savena, la così detta “Implementazione del sistema a calotta” che prevedeva la limitazione, presso le Isole Ecologiche Stradali, di rifiuti indifferenziati tramite una dispositivo meccanico (calotta) che ne limitasse la portata a circa 22 litri.
Questi erano gli scopi che si prefiggeva Hera attuando questo nuovo sistema:
– Migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata.
– Far percepire al cittadino, con una limitazione al conferimento, che il rifiuto non differenziabile è minimo
– In un secondo tempo, predisporre l’identificazione dell’utente per arrivare ad una “raccolta puntuale”.
Per spiegare ai cittadini del quartiere tutto ciò, Hera s’impegnò molto con assemblee pubbliche su tutto il territorio, consegnando a domicilio un kit (lettera alle utenze, opuscolo informativo, il Rifiutologo, Ecoborsa di supporto ai cittadini per differenziare in casa) e utilizzando le associazioni di vicinato in supporto agli info-point.
Il Comitato Due Madonne, di cui faccio parte, partecipò alla campagna informativa col suo gruppo di volontari, già attivi nella raccolta “Piccoli ma Pericolosi”.
A distanza di tre anni bisogna ammettere che, malgrado gli sforzi di Hera per implementare la raccolta differenziata, il sistema a “calotta” ha messo a nudo alcuni aspetti del malcostume popolare. Molti cittadini non si sono adeguati a buttare sacchetti di piccole dimensioni nei cassonetti grigi, abbandonano i loro abbondanti rifiuti, non ben differenziati, di fianco alle calotte o gettandoli direttamente nei cassonetti adibiti alla raccolta di carta, plastica e umido inquinandoli. L’immediata conseguenza è il formarsi di un visibile degrado intorno ai cassonetti con la presenza indesiderata di visitatori poco amati: i topi.
La conclusione che ne traggo è la seguente: forse, prima di mettere alla prova cittadini abituati ad un uso irresponsabile delle isole ecologiche stradali, sarebbe stato meglio educarli con un metodo, secondo me, molto efficace: chi non differenzia paghi di più mentre chi, virtuosamente s’impegna a differenziare, venga premiato.
Rita Roatti
Lo scorso 16 gennaio ho incontrato la Consigliera del Quartiere Savena Giorgia Resca con la quale ho approfondito il tema “calotte”, e con lei ho espresso il mio personale punto di vista: è importante promuovere educazione civica (non una tantum), organizzando in collaborazione con Hera progetti per le scuole di ogni ordine e grado. Importante è il coinvolgimento delle associazioni per rivitalizzare l’orgoglio di un quartiere rispettoso dell’ambiente e di coloro che ci vivono.
Durante la raccolta “Piccoli ma Pericolosi” che si svolge il giovedì mattina in via Carli, nella sede della Polisportiva Pontevecchio, ho comunicato all’ingegnere dell’Hera Marco Mattioli che, nonostante i dati dicano che la raccolta differenziata sia in leggera crescita, percorrendo a piedi le strade nei pressi delle isole ecologiche (dove non in tutte esiste campana per raccolta vetro e lattine…), c’è degrado pauroso che alimenta ratti e cattivi odori. Credo che visite organizzate di gruppi di cittadini e di scolaresche ad Hera per vedere la filiera di smaltimento rifiuti, potrà senz’altro sensibilizzare la cittadinanza ad un rispetto più rigoroso. Inoltre sarebbe utile dei cartelloni informativi in più lingue vicino le isole ecologiche e sanzioni per i trasgressori potrebbero essere dei deterrenti.
Giordana Alberti