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Giovanna Lima dedica la sua recensione a “Il Colonnello Chabert” di Honoré de Balzac 
Le proposte precedenti: “La Figlia del Capitano” di Aleksander S. Puskin, “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij,“Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne

I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!

Titolo: “Il Colonnello Chabert”
Autore: Honoré de Balzac (1799-1850)
Trama ragionata: Il colonnello, morto presunto in guerra, ritorna a Parigi, la sua città, e si presenta nello studio di un avvocato a chiedere aiuto. Nessuno infatti lo riconosce e nessuno gli crede: il colonnello è morto in guerra da eroe; la moglie ha ereditato tutta la sua fortuna e si è risposata e lui vivo non riesce a rientrare nella propria vita. In questa situazione tipicamente pirandelliana, il colonnello Chabert o si adatta o rinuncia sia al suo posto nella società sia all’identità di eroe di guerra. Chabert è un vecchio, onesto, valoroso soldato preso nella rete della giungla sociale in cui gli intrighi della Grande Storia si intrecciano con quelli di una piccola storia.

Questa volta Giovanna Lima ci porta negli Stati Uniti, presentandoci “Bartleby lo scrivano”, di Herman Melville.
Le proposte precedenti:
 
“Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.

Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. 

melville

I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!

Titolo: “Bartleby lo scrivano”.
L’autore: Herman Melville (1819 – 1891). Herman Melville è uno dei più importanti autori  della letteratura nordamericana. Fu scrittore, poeta e critico letterario; famoso nel mondo il suo “Moby Dick”. Prima di essere scrittore fu marinaio e la passione per l’avventura lo portò alla ricerca di luoghi lontani e sconosciuti. Nel romanzo d’avventura innesta la ricerca di sé mettendo in evidenza l’ambiguità della realtà ed il difficile contrasto tra vita reale e vita ideale.
Trama ragionata: Un avvocato racconta la storia di Bartleby impiegato nel suo studio di Wall Street come scrivano insieme ad altri scrivani. Siamo nel centro della finanza americana; il lavoro è tanto e servono tutti. Nello studio ognuno ha il suo ruolo, ognuno sa cosa deve fare per far funzionare la grande macchina. E poi c’è Bartleby, presenza passiva e immutabilmente diversa, solo con se stesso.
L’uomo è uno zòon politikòn, un animale sociale, diceva Aristotele, chiamato cioè a vivere in un tessuto intersoggettivo e lo strumento per avviare la comunicazione è la parola. Bartleby ha ridotto all’essenziale la comunicazione che per lui passa attraverso la frase ripetitiva “Avrei preferenza di no”.

Nuovo ciclo di incontri del gruppo di lettura che si incontra il giovedì per leggere e commentare insieme i grandi classici. Giovanna Lima propone questa volta Adolescenza di Lev Nikolaevic Tolstoj. Ecco la sua presentazione: “L’adolescenza di Tolstoj si pone fra l’infanzia e la giovinezza ed è rivista e reinventata nella sua realtà. Tolstoj rivisita il tempo in cui dominavano i ragionamenti astratti, i sogni, la scoperta della donna e l’attesa dell’amore.” Si comincia il 25 ottobre.

Gli incontri, che durano due ore, si tengono ogni giovedì, a partire dalle 14.45, nella saletta della Polisportiva Pontevecchio in via Carlo Carli 58.

Giovanna Lima è l’autrice delle schede dedicate ai grandi autori della storia della letteratura che pubblichiamo sul nostro blog.

Favola di Amore e Psiche – Apuleio
Candide o l’ottimismo – Voltaire
Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr HydeStevenson 
Il segreto del bosco vecchio – Buzzati
Pierre e Jean – Maupassant
Il fu Mattia Pascal – Pirandello

 

 

Andiamo nel II secolo dopo Cristo con la nuova proposta di Giovanna Lima, che ci presenta la “Favola di Amore e Psiche”, scritta da Lucio Apuleio. E’ la sesta proposta curata da una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo è stato dedicato a Pirandello, il secondo a Guy De Maupassant, il terzo a Dino Buzzati, il quarto a Stevenson, il quinto a Voltaire.

I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!

Immagine_Apuleio

Titolo: “Favola di Amore e Psiche”
L’autore: Lucio Apuleio nato in Numidia (l’attuale Algeria) intorno al 125 d.c. e morto intorno 170 d.c. Studiò a Cartagine e si perfezionò a Roma
e ad Atene. Fu uno dei più originali prosatori latini. Alternante la sua personalità di scrittore tra la magia che lega l’uomo al divino e la filosofia
platonica. Suo capolavoro “le Metamorfosi” in 11 libri in cui è inserita la “Favola di Amore e Psiche”.
Trama: Psiche è una principessa tanto bella da generare invidia in Venere che incarica suo figlio Eros di colpirla con una freccia e farla innamorare di un mostro. Eros però colpisce per errore se stesso e s’innamora perdutamente di Psiche; la rinchiude in un castello magico dove si amano sempre nel buio perché lei non deve vedere mai il volto del dio.
Le sorelle di Psiche insinuano in lei il dubbio che il suo amante sia un mostro e la fanciulla, con una lampada ad olio, illumina Eros mentre dorme; ma una goccia cade sul suo corpo. Eros si sveglia, si arrabbia e l’abbandona. Disperazione di Psiche che Venere sottopone a diverse e difficili prove. Guarita la bruciatura però Eros torna e porta la fanciulla sull’Olimpo dove Giove le dona l’immortalità così potrà essere sempre vicina al suo divino amore.
Trama ragionata: Eros esprime la passionalità maschile che pone l’interesse nella passionalità intensa che seduce, corteggia e a volte inganna;
Psiche è la passionalità femminile legata al vedere se stessa nel desiderio del suo amante; Venere onnipotente e gelosa dea immortale, mai uscita dalla contemplazione di sé, emblema di una femminilità idealizzata contro quella di Psiche femminilità vissuta. Le due sorelle di Psiche non sono così belle ma sono già spose, e quindi donne nella tacita mediocrità.

 

Torna la nostra rubrica curata da Giovanna Lima, con “Candide o l’ottimismo”, testo pubblicato da Voltaire nel 1758. E’ la quinta proposta curata da una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo è stato dedicato a Pirandello, il secondo a Guy De Maupassant, il terzo a Dino Buzzati il quarto a Stevenson.

Voltaire

I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!

Titolo: “Candide (Candido) o l’ottimismo”
L’autore: Francoise Marie Arouet = Voltaire   (1694-1778)
Testo: Gli atteggiamenti dell’Illuminismo trovano nell’autore il loro equilibrio e la loro espressione più geniale. Caratteristica dell’Illuminismo è una spiccata fede nei lumi della Ragione che avrebbe distrutto ogni oscurità del passato e aperto la via al progresso e alla felicità. Ma per Voltaire la natura è un orologio perfetto e ricorre all’idea di un Dio orologiaio necessario al mantenimento dell’ordine sociale: un essere creatore che guida, premia e punisce. In questo contesto pronuncia la famosa frase: “Se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo”.
Trama ragionata del libro: Il Candide è un “Conte philosophique” in cui Voltaire mette alla berlina il detto del filosofo illuminista Leibniz, inguaribilmente ottimista, secondo cui “Il nostro è il migliore dei mondi possibili”. Le disavventure di Candido sono in netta contrapposizione con l’ottimismo leibniziano. Quello che esprime Candido è pessimismo ma non disperazione: non è disperato chi decide di adattarsi alla realtà quotidiana cioè di adottare quella morale che il libro esprime alla fine: “Lavoriamo senza ragionare troppo e questo è l’unico modo per rendere la vita sopportabile”.

di Giovanna Lima

Ecco la terza proposta di Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo è stato dedicato a Pirandello, il secondo a Guy De Maupassant…

I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!

Titolo: Il segreto del Bosco Vecchio
L’autore: Dino Buzzati (1906- 1972)
Dino Buzzati visse in tempi in cui la cultura “dell’azione” prevaleva su quella del pensiero. Il distacco apparente dal realismo e dalla modernità lo rinchiuse in una solitudine da condanna ed i suoi racconti vennero relegati fra le “novellette”. Dopo la morte Buzzati ricevette il degno posto nella letteratura del 900, letto studiato all’estero e in Italia; fu considerato uno dei più sensibili interpreti della coscienza umana da chi sa vedere oltre il gioco fantastico della sua pagina.
Trama ragionata del libro
Il libro inizia come una cronaca (descrizione di luoghi, orari …) e piano piano si inoltra nei sentieri dei sentimenti, della coscienza, di ciò che anche siamo di Bene e di Male. Troviamo in Bosco Vecchio l’uomo e la sua società immersi in un’altra società, quella della Natura, che, fin dalla notte dei tempi, si popolò di geni, ninfe, fauni ed esseri vari rappresentanti di un naturalismo da favola. E’ il mondo un po’ fantastico un po’ magico di Ovidio e le sue “Metamorfosi”: il mondo della fantasia poetica.

di Giovanna Lima
Foto tratta da https://biografieonline.it

Ecco la seconda proposta di Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo era dedicato a Pirandello…

I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Pierre e Jean”
L’autore: Guy de Maupassant (1850-1893).
Maupassant visse e scrisse nell’atmosfera nuova in cui sbocciò la corrente culturale detta Naturalismo che vuole raccontare la vita quotidiana con impersonale distacco fotografico; Maupassant però non credeva al movimento e se ne distaccò presto portando nelle sue opere la sua gioiosa e dolorosa passione per la vita. Il suo stile, senza pompa letteraria, tocca il limite della semplicità classica.
Trama ragionata del libro
Pierre e Jean sono due fratelli intorno ai 30 anni. Pierre, il più grande, medico; Jean, minore di circa tre anni, avvocato.Una sera il notaio comunica alla famiglia che a Jean è stato lasciato in eredità tutto il patrimonio di un amico di Parigi. In Pierre nascono contemporaneamente gelosia e sospetti alimentati dal comportamento della madre e da frasi raccolte qua e là. La madre conferma a Jean che lui è figlio di un felice grande amore adulterino e Jean le esprime la sua solidarietà. Pierre non perdona, rimane solo e s’imbarca in un transatlantico come medico di bordo. A Jean restano i soldi, la carriera, la famiglia, ma è figlio illegittimo; Pierre non ha un soldo, si allontana dalla famiglia, ma è figlio legittimo. Due fratelli in gara…la rinuncia… la fuga… Di chi la vittoria?
di Giovanna Lima

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