Ascolta i grandi della letteratura -13
“Teresa Raquin” di Zola. Ne scrive Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce”, che ripartono il 24 ottobre.
“Teresa Raquin” di Zola. Ne scrive Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce”, che ripartono il 24 ottobre.
Giovanna Lima dedica la sua recensione a “Teresa Raquin” di E. Zola
Le proposte precedenti: “Il Sogno di un Uomo Ridicolo” di Fedor M. Dostoevskij, “Il Colonnello Chabert” di Honoré de Balzac, “La Figlia del Capitano” di Aleksander S. Puskin, “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij,“Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Letture ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Le letture riprenderanno giovedì 24 ottobre 2019 alle 14.45 nella saletta della Polisportiva Pontevecchio in via Carlo Carli 56. Il 137° testo classico da ascoltare è proprio “Teresa Raquin” di Emile Zola. Saranno due ore d’ascolto in totale relax, l’incontro è aperto a tutti coloro che amano la buona lettura.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Teresa Raquin”
Autore: Emile Zola (1840-1902) affascinato dal metodo scientifico, descrive la realtà psicologica e sociale senza giudicare cose o persone. Sarà il lettore a mettersi dalla parte dell’uno o dell’altro.
Trama ragionata: Camillo è un giovane assai debole di salute e oppresso dalle cure di sua madre incapace però di stare in ozio; Teresa è sua moglie apparentemente tranquilla ma con una nascosta vitalità ardente ed impetuosa; amico di Camillo è Lorenzo grande, forte, con un corpo fatto di carne soda e con il desiderio di una vita d’ozio. Teresa e Lorenzo diventano amanti e arrivano al delitto che sconteranno nella mente e nel corpo. Se è vero, come si afferma in filosofia della scienza, che anche nella società umana tutto avviene secondo rapporti di causa ed effetto, fino a che punto Teresa e Lorenzo sono responsabili e quindi colpevoli?
“Le Notti Bianche” Dostoevskij. È di questo che scrive questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Giovanna Lima dedica la sua recensione a “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij.
Le proposte precedenti: “Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Le Notti Bianche”
Autore: Fedor M. Dostoevskij (1821-1881). Dostoevskij fu interprete del Romanticismo, movimento letterario tra la fine del 700 e l’800 in cui le nuove parole d’ordine furono Sentimento, Fantasia, Nostalgia al posto di Ragione e Sapere basi dell’Illuminismo del 700. Fra i grandi dell’800 in cui appare più doloroso il senso della vita, combattuta fra le piccole cose quotidiane il dramma che agita le coscienze, c’è Dostoevskij. I personaggi dei suoi romanzi sono perseguitati dalla loro intensità e complessità spirituale. Vivono da giganti il desiderio di una pienezza e di una felicità realizzati, forse, solo nel sogno.
Trama ragionata: Il Protagonista è un sognatore che si distanzia dalle cose del mondo, sentite come ingannevoli, a cui rimane però legato con la fantasia. I sogni ad occhi aperti nelle notti pietroburghesi sono un canale di fruizione della realtà, un filtro attraverso cui far passare come ideazione il mondo esterno. I personaggi sono immersi nella solitudine della notte e della vita. Aristotele diceva che l’uomo è un animale chiamato a vivere in un tessuto sociale; pubblico e privato però, la polis e la propria stanza da letto, sono due aspetti entrambi autentici del vivere umano. E il sognatore una notte incontra una fanciulla……è sogno o realtà?
Italo Svevo e il suo “Corto viaggio sentimentale”. E’ di questo che scrive questa volta Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Giovanna Lima dedica la sua recensione al “Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo.
Le proposte precedenti: Bartleby lo scrivano” di Herman Melville “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Corto viaggio sentimentale”
L’autore: Italo Svevo (1861-1928). Nasce come Hector Schmitz a Trieste e diventa lo scrittore in “lingua toscana” con lo pseudonimo di Italo Svevo. La narrativa di Svevo presenta quasi sempre un solo personaggio circondato da un ambiente per lo più borghese. I personaggi del suo narrare vengono definiti psicologicamente: protagonista è la coscienza interiore dell’io narrante che riflette inquietudini dell’autore e il suo interesse per le teorie di Freud.
Trama ragionata: In un breve viaggio di lavoro il signor Aghios, di una certa età, si guarda vivere assaporando per qualche tempo una solitudine che gli permette di trovare ciò che è importante nella sua quotidianità, nei rapporti con la moglie, il figlio e il resto del mondo.
Ecco due nuove iniziative promosse dal Comitato Due Madonne. Giovanna Lima prosegue le “Letture ad alta voce”, giovedì 13 dicembre dalle ore 14,45
Ecco due nuove iniziative promosse dal Comitato Due Madonne.
Giovanna Lima prosegue le “Letture ad alta voce”, giovedì 13 dicembre dalle ore 14,45 alle ore 16,45 presso la saletta della Polisportiva Pontevecchio. Questa volta il testo al centro dell’appuntamento è “Il Canto dell’Amore Trionfante” di Ivan Turgenev. La storia di un amore rifiutato si svolge nella Ferrara del 1500; e la vicenda s’ammanta del velo nero della magia….
La sera di mercoledì 19 dicembre nella sala centrale del condominio Cavedone 2 in via Genova 23/2, Sandra Fiumi e Fausto Carpani racconteranno cantando “Quando i Portici Erano di Legno – Vicende, immagini e suoni da un lontano passato”. Sandra Fiumi per anni ha guidato gli studenti in visita alla PInacoteca di Bologna. Fausto Carpani è un artista, cantastorie, cultore del dialetto e dello spirito bolognese. E’ una delle anime dell’Associazione Culturale “Il Ponte della Bionda”.
Al termine scambio di auguri con panettone e spumante.
Giovanna Lima è una cittadina che da più di 13 anni anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne…
Giovanna Lima è una cittadina che da più di 13 anni anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne in una saletta che il Quartiere Savena ha riservato presso la Polisportiva Pontevecchio. A lei abbiamo proposto di collaborare con la Redazione partecipata di Salus Space, con qualche consiglio per la lettura. Ecco la sua prima proposta…
(A proposito… prossimo appuntamento con “Lettura ad alta voce” giovedì 29 marzo dalle 14.45 alle 16.45 alla Polisportiva per leggere insieme “Il giro di vite” di Henry James)
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Il fu Mattia Pascal”
L’autore: Luigi Pirandello (1867/1935) premio Nobel 1934
Pirandello ritrae uomini e donne di tutte le condizioni sociali ma in particolare i personaggi si collocano nella vita della borghesia italiana di fine Ottocento.
Il suo scrivere è una ricerca sul problema inquietante dell’individualità una e molteplice; esprime situazioni senza soluzione spesso paradossali, strane, grottesche. Pubblicò novelle, romanzi e opere teatrali.
Trama ragionata del libro
Il nostro IO, quella parte della personalità che si mette in contatto con il mondo, recita un ruolo,o meglio una gamma di ruoli in cui affronta i contro-ruoli degli altri intorno a lui. Questa serie di ruoli dell’IO sono condensati nel NOME che elargisce all’UNO un certificato di esistenza e integrità collocandolo nel mondo secondo le modalità dell’essere (sensazioni, riflessioni, pensiero vivente e produttivo) e dell’avere (possesso di oggetti inanimati e viventi: il mio corpo, la mia casa, mio marito, mia moglie, il mio cane…).
Mattia Pascal viene a sapere del suo suicidio leggendo il giornale e improvvisamente lui non è e non ha più nulla. Ed ecco la possibilità di vivere un’altra vita, di collocarsi nel mondo con una identità, una immagine di sé del tutto nuova. Sarà libertà o “tirannia mascherata da libertà?”.
“Essere E non essere”. Questo è il problema di Mattia Pascal “guardiano di libri” nella biblioteca comunale.
di Giovanna Lima
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