Salus SpaceArchives

I cittadini del Quartiere Savena hanno potuto vedere come potrebbe trasformarsi l’area dell’attuale Villa Salus.
Un’ampia corte interna con orti e spazi verdi su cui si affacciano tre strutture: la prima ad un piano, con grandi vetrate, che ricorda le serre del paesaggio circostante; la seconda è una palazzina residenziale, a tre piani con loggiato, con asse nord-sud; infine la palazzina accessoria settecentesca conservata nelle sue linee originarie. Tutto attorno le piante centenarie, a segnare la zona perimetrale.

planimetria

E’ quello che raccontano le tavole presentate ai cittadini durante l’incontro del 5 giugno, al Centro Polifunzionale di via Carlo Carli, dall’architetto Massimo Monaco, progettista del Comune di Bologna, Dipartimento Cura e Qualità del Territorio. E’ a lui che spetta il compito di stendere il progetto preliminare del masterplan di Salus Space, seguendo e interpretando le indicazioni dei partner coordinati dal Comune di Bologna, in stretto dialogo con ICIE, Istituto Cooperativo per l’Innovazione. E’ un primo passo, a cui seguirà lo sviluppo progettuale esecutivo.

Prosegue dunque il cammino di Salus Space, che dovrà concludersi nei prossimi tre anni, in attesa dell’approvazione della richiesta di revisione del progetto al Segretariato UIA, avviata dal Comune di Bologna per poter demolire l’edificio principale.

L’ipotesi di abbattere la vecchia struttura nasce da un’analisi che ha evidenziato la necessità di un adeguamento sismico dei sette piani, non compatibile con il budget a disposizione del progetto e con i tempi ristretti imposti dall’Unione Europea. Inoltre, alcuni piani della struttura esistente non sarebbero conformi alle normative acustiche, nel caso ospitassero appartamenti. Anche dal punto di vista energetico l’edificio avrebbe bisogno di pesanti interventi di riqualificazione.

Durante l’incontro, davanti ad una platea composta da una quindicina di abitanti del territorio, l’architetto Monaco ha illustrato il suo progetto.
Eccone una sintesi.

La riprogettazione è partita dal recupero funzionale dell’edificio accessorio settecentesco (quello detto “della camera iperbarica”- n.d.r.), sottoposto a un vincolo storico documentale dal nostro Regolamento Edilizio. La logica è stata quella di conservare la sagoma planivolumetrica dell’immobile, mentre dal punto di vista architettonico si tutelano i caratteri storici di pregio dell’edificio. Nella parte centrale si è cercato di ripristinare la simmetria delle aperture, che ora non è visibile, dopo una serie di interventi di ristrutturazione, di cui alcuni molto pesanti, avvenuti nei primi anni 90.
Sarà la testimonianza del passato dell’area di Villa Salus.

E ora veniamo all’idea centrale del progetto: creare una connessione tra tutte le attività, perché non ci sia uno scollamento tra parte residenziale, laboratori, attività didattiche e orti. Per questo si è pensato ad una corte aperta che potesse racchiudere tutte le diverse attività.

Lo stabile che ospiterà le residenze, sul lato destro rispetto all’ingresso, avrà un piano terra e altri tre piani, seguirà uno schema nord sud, in modo da minimizzare l’impatto acustico dell’area (siamo in prossimità di una linea ferroviaria e della tangenziale). Non volendo creare unità abitative isolate, è stata privilegiata una distribuzione a ballatoio, molto funzionale, che potesse fare da collante tra gli ospiti della struttura.

Siccome ci troviamo in un’area, quella tra via Malvezza e il taglio ottocentesco della ferrovia, caratterizzata ancora da una forte connotazione agricola, con casolari rurali, si è pensato di realizzare il secondo edificio, perpendicolare a quello residenziale, con una forma che ricordi le serre presenti in questa zona. Un edificio basso con grandi vetrate che guardano la corte, occupata da verde e orti. All’interno di questo spazio si svolgeranno le attività laboratoriali e l’attività di ristorazione, che potrebbe aprirsi lungo la direttrice d’ingresso. I parcheggi saranno posti subito all’ingresso dell’area, sul lato sinistro, con una zona verde che abbia funzione di separazione.

La congiunzione tra i due edifici (serre e residenze) è rappresentata da una grande piazza aperta, con un lato chiuso da una struttura a gradinate, che potrebbe essere utilizzata come teatro all’aperto, ma anche semplicemente come zona di socializzazione.

Saranno conservati tutti gli alberi della fascia perimetrale, così come i due platani storici, a conclusione del viale d’ingresso, ma altri nuovi alberi verranno piantati.

Questo a grandi linee è il progetto preliminare che disegna il futuro Salus Space, ma se alcune funzioni e connessioni sono state stabilite dal lavoro comune dei partner, suggerimenti e nuovi spunti potranno arrivare dalla collaborazione con i cittadini, che verranno costantemente informati e coinvolti.

 

Il percorso del Progetto Salus Space è arrivato alla vigilia del secondo appuntamento aperto a tutta la cittadinanza: ci incontriamo infatti lunedì 5 giugno 2017 alla Polisportiva di via Carlo Carli 56/58, a Bologna, alle 18.

E’ un incontro in cui i coordinatori e i partner di Salus Space aggiorneranno gli abitanti sui passi avanti compiuti dall’ultima riunione, tenutasi il 5 aprile al Centro Sociale La Dacia. Verranno fornite informazioni a proposito del possibile abbattimento di Villa Salus, ma anche su come evolve la progettazione complessiva.

La partecipazione attiva di cittadini e cittadine è già realtà. I gruppi Redazione Partecipata e Valutazione Partecipata sono stati avviati, ma rimangono aperti, ci si può aggiungere in ogni momento.

Ecco cosa era accaduto il 5 aprile, nel primo incontro con i cittadini alla Dacia

Per info:
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redazione@saluspace.eu
valutazione@saluspace.eu

Nasiru e due volontari dell’associazione nigeriana El Ihsan ci hanno accolti all’ingresso di Villa Salus. Per festeggiare la nostra visita hanno preparato del classico tè verde africano, da accompagnare con pane arabo fatto in casa e con dolcissimi datteri tunisini. In un angolo del giardino hanno acceso un piccolo fuoco, dove sistemano la teiera per il nostro tè.
Dopo la colazione abbiamo iniziato la nostra intervista a Nasiru, mentre i ragazzi che sono con lui si rimettevano al lavoro. “Oggi bisogna svuotare l’ultimo piano dagli impianti di riscaldamento”, ci ha spiegato, “e ripulirlo da tutti i nidi che i piccioni hanno costruito durante questi anni”.

Nasiru Ahiani è il presidente dell’associazione Nigeriana El Ihsan, che si sta occupando di svuotare e ripulire Villa Salus, in modo del tutto gratuito e volontario. L’associazione è formata da circa 150 volontari, a un mese dall’inizio dell’intervento, ha sottoscritto un Patto di Collaborazione con il Comune di Bologna per prendersi cura dell’area. El Ihsan è protagonista di un altro patto per la cura di aree abbandonate della città. “Questo è il nostro modo per combattere degrado, violenza e illegalità”, conclude Nasiru.
Via Malvezza è attraversata da furgoni carichi di materiali, rifiuti e attrezzi che l’associazione trasporta alle stazioni ecologiche per la raccolta differenziata. 

“Abbiamo già fatto più o meno 20 viaggi per portare via tutti i materiali. L’obiettivo è differenziare il più possibile e il resto consegnarlo direttamente per lo smaltimento. Questo ci permette anche di insegnare un valore fondamentale sopratutto a più giovani dell’ associazione: l’idea del riuso. Un ragazzo che viene coinvolto nella rigenerazione urbana di un luogo e che quindi sperimenta anche la fatica della differenziata sarà il primo a farla anche a casa sua”. Trasmettere il senso civico della raccolta differenziata è uno degli obiettivi dell’associazione: “noi lavoriamo sopratutto con le seconde generazioni, ovvero ragazzi e ragazze di origine straniera che però sono nati in Italia, cercando di coinvolgerli nella vita attiva dell’associazione e della comunità dove vivono. Lavorare in un posto come Villa Salus ci sembra un ottimo strumento per trasmettere loro i valori di inclusione e accoglienza”.

Non tutti i materiali che sono stati ritrovati all’interno di Villa Salus saranno smaltiti o differenziati. Alcuni mobili o oggetti d’epoca e di arredo potranno essere usati nel nuovo spazio rigenerato: Salus Space. “Nel giardino della villa ci sono dei lampioni degli anni 40 – racconta Nasiru – quelli saranno conservati per essere usati poi quando questo luogo nascerà di nuovo e sarà restituito alla cittadinanza e al quartiere”.

Sarà giovedì 18 maggio il prossimo incontro per le attività di valutazione partecipata del Progetto Salus Space. Il primo appuntamento si è svolto giovedì 27 aprile. Presenti cittadine e cittadini  del Quartiere Savena e dei quartieri limitrofi che saranno i protagonisti dei tre Gruppi Integrati di Valutazione. Abbiamo spiegato il ruolo della valutazione partecipata, le sue regole e le attività che andremo a svolgere insieme nei prossimi mesi, cominciando anche a porci alcune domande.
Il prossimo incontro sarà dedicato alla formazione e al lavoro di gruppo per stabilire come raccogliere le informazioni utili (metodologie e strumenti) per la valutazione. Chiunque volesse partecipare, i gruppi sono aperti.
Vi aspettiamo al secondo incontro, giovedì 18 maggio alle ore 18 presso la Dacia in via Lincoln 22/3. Chi ci  accompagnerà in questo percorso potrà scegliere uno tra i tre benefit che abbiamo previsto per i partecipanti: due City Pass, una Card Musei Metropolitani o un buono da spendere presso una libreria.
Per info: valutazione@saluspace.eu

La Redazione partecipata Salus Space si incontrerà mercoledì 17 alle 18 alla Dacia per il terzo incontro. Stiamo già, come potete leggere…, lavorando su articoli e idee di articoli per il futuro. Staimo realizzando interviste per presentare in maniera approfondita il processo in corso per arrivare alla realizzazione di Salus Space, ma anche per raccontare il territorio protagonista del nostro progetto.

Per info: redazione@saluspace.eu

 

La Redazione di Salus Space si mette al lavoro e dà appuntamento a tutti i cittadini e ai partner che vogliano farne parte: ci vediamo mercoledì 12 aprile alle 18 al Centro Sociale La Dacia, in via Lincoln 23.

Non c’è bisogno di essere giornalisti o fotografi, basta aver voglia di raccontare… Cosa? Il processo che per i prossimi tre anni coinvolgerà l’area di Villa Salus e il territorio, le attività di progettazione, gli eventi che prenderanno vita già tra qualche mese, i prossimi incontri con i cittadini. Ma anche il quartiere, in tutti i suoi aspetti conosciuti e nascosti, con le sue storie e i protagonisti della vita di tutti i giorni. Vogliamo presentare personaggi, associazioni, luoghi, atmosfere….Non vediamo l’ora di cominciare insieme a voi!

Faremo una formazione di base, poi ognuno svilupperà quello che lo appassiona maggiormente: la scrittura, la fotografia, il racconto… L’importante è che condividiate il progetto di fondo: Salus Space come luogo di benessere, accoglienza e inclusione attiva.

Intanto continuiamo a informare: ecco il video che abbiamo girato nel primo incontro di presentazione di Salus Space ai cittadini, mercoledì 5 aprile, alla Dacia. Un incontro a cui hanno partecipato un centinaio di cittadini, estremamente attenti e interessati

Questo blog avrà il compito di raccontare la storia di Salus Space: un progetto, un’idea, un processo che ci condurrà verso la rigenerazione di uno spazio, abbandonato da tempo, che diventerà un luogo di benessere, accoglienza e inclusione attiva.

Tutti i cittadini e le cittadine che condividono con noi gli obiettivi del progetto possono prendere parte alla Redazione partecipata Salus Space che racconterà passo dopo passo il lavoro dei 17 partner coinvolti, il processo partecipato che condurrà alla messa a fuoco precisa e dettagliata di quello che sarà Salus Space quando aprirà i battenti nell’autunno del 2019, gli eventi che verranno organizzati nell’area già a partire dall’estate del 2017, le sinergie che si svilupperanno tra il territorio e il gruppo che già è al lavoro.

SaluSpaceStory, grazie all’apporto dei cittadini redattori che vorranno contribuire al lavoro della redazione, racconterà anche il quartiere in cui ci troviamo: le associazioni e i comitati di cittadini che lo animano, la sua storia e le sue trasformazioni, gli aspetti più nascosti e quelli da scoprire, le opportunità e gli appuntamenti più interessanti. Ma anche i problemi con cui gli abitanti devono fare i conti.

Il nostro blog potrà diventare per gli abitanti della zona, per i cittadini di Bologna, per i lettori di tutta Europa, lo strumento per conoscere tutto quello che sta accadendo e accadrà in Salus Space, un punto di riferimento per scoprire o riscoprire il territorio.

Vorremmo raggiungere anche un terzo obiettivo: riuscire a creare nuove sinergie e connessioni tra persone e realtà che lavorano vicino senza conoscersi, condividendo valori e finalità. Raccontare, informare, scoprire, approfondire. Insieme ai cittadini, alle cittadine, agli ospiti futuri di Salus Space, ai partner del progetto. A tutti coloro che vogliono accogliere la sfida.

Per contatti e info: redazione@saluspace.eu

Nella foto un’immagine scattata durante una tappa del percorso partecipato interno ai partner del progetto

 

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