Salus Space è una delle 20 esperienze di prossimità italiane analizzate nella terza edizione della ricerca curata da Carlo Andorlini e Laura Bongiovanni per la Biennale della prossimità, che si è chiusa a Brescia domenica 12 giugno 2022.
I risultati della ricerca sono stati presentati in una delle sessioni di apertura, venerdì 10, sotto il titolo “La prossimità in pratica”.
Attraverso una serie di interviste, i ricercatori hanno evidenziato nei 20 esempi scelti “alcune ricorrenze che possono aiutare a comprenderne il potenziale generativo, i punti di forza, le criticità, le esigenze in termini di competenze e l’impatto sociale generato, così da delineare delle ipotesi di modellizzazione”. Altri esempi selezionati: la cooperativa di comunità Teatro Povero, la Fondazione Famiglie di Maria di Napoli, la cooperativa Cauto di Brescia, Milano 2035, Dolomiti hub.
Tra le ricorrenze individuate, le “competenze che apprendono”, cioè la presenza di competenze dinamiche, trasversali, in continuo apprendimento. Gli staff sono spesso trasversali, con capacità di improvvisazione. Tutti i soggetti intervistati hanno sottolineato l’importanza di sapersi “osservare” e “valutare”, per cambiare in corso d’opera quando è necessario.
La Biennale della Prossimità è un’occasione per operatori e teorici di conoscere esperienze su tutto il territorio italiano e riflettere insieme.
Ecco la definizione che ne danno gli organizzatori:
La Biennale della prossimità è un percorso partecipato che ha come esito la costruzione di un evento nazionale dedicato alla prossimità all’interno del quale convergono tutte le esperienze più interessanti di Prossimità, partecipazione civile e comunitaria. La prima edizione si è tenuta a Genova nel 2015, la seconda a Bologna nel 2017, la terza a Taranto nel 2019, la quarta a Brescia a giugno 2022.
La Biennale non è una fiera, non ha un format predefinito, ma si costruisce grazie partecipazione di tante realtà, piccole e grandi, che la fanno crescere con le loro proposte di attività da svolgere durante l’evento. Operatori di enti di terzo settore, volontari, cittadini, amministratori locali, hanno quindi l’occasione di riunirsi in una città per raccontare le proprie iniziative di prossimità, i risultati raggiunti, le criticità superate, per formarsi, confrontare i propri modelli con quelli di altri, tessere reti e relazioni. Durante la Biennale non si “espongono prodotti” ma si confrontano e si scambiano esperienze, spesso frutto di relazioni sinergiche tra Terzo settore, pubblica amministrazione, cittadini.
Infine – ma forse questa è la vera anima di questa iniziativa – la Biennale è un luogo di relazione tra persone, uomini e donne che investono le loro energie per offrire un futuro alle proprie comunità, generando esperienze incredibili fatte di passione e competenza…è per questo che ci piace pensare alla Biennale come un’occasione per generare Futuro.