Questa volta Giovanna Lima ci porta negli Stati Uniti, presentandoci “Bartleby lo scrivano”, di Herman Melville.
Le proposte precedenti: “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Bartleby lo scrivano”.
L’autore: Herman Melville (1819 – 1891). Herman Melville è uno dei più importanti autori della letteratura nordamericana. Fu scrittore, poeta e critico letterario; famoso nel mondo il suo “Moby Dick”. Prima di essere scrittore fu marinaio e la passione per l’avventura lo portò alla ricerca di luoghi lontani e sconosciuti. Nel romanzo d’avventura innesta la ricerca di sé mettendo in evidenza l’ambiguità della realtà ed il difficile contrasto tra vita reale e vita ideale.
Trama ragionata: Un avvocato racconta la storia di Bartleby impiegato nel suo studio di Wall Street come scrivano insieme ad altri scrivani. Siamo nel centro della finanza americana; il lavoro è tanto e servono tutti. Nello studio ognuno ha il suo ruolo, ognuno sa cosa deve fare per far funzionare la grande macchina. E poi c’è Bartleby, presenza passiva e immutabilmente diversa, solo con se stesso.
L’uomo è uno zòon politikòn, un animale sociale, diceva Aristotele, chiamato cioè a vivere in un tessuto intersoggettivo e lo strumento per avviare la comunicazione è la parola. Bartleby ha ridotto all’essenziale la comunicazione che per lui passa attraverso la frase ripetitiva “Avrei preferenza di no”.