Festa di arrivederci
Il Mercato Contadino di Salus Space sabato 12 giugno dà appuntamento per i saluti con una festa di arrivederci a settembre
Il Mercato Contadino di Salus Space sabato 12 giugno dà appuntamento per i saluti con una festa di arrivederci a settembre
Il Mercato Contadino di Salus Space sabato 12 giugno dà appuntamento per i saluti con una festa di arrivederci a settembre.
Oltre alle bancarelle dei produttori locali (allestite come sempre nel viale di accesso di via Malvezza dalle 8.30 alle 13.30) e alla consueta proposta della Locanda ci sarà anche una grigliata con hamburger di carni biologiche, salsiccia e wurstel di cinghiale.
Nel corso della mattinata, appuntamento con un laboratorio di narrazione per adulti e bambini, mentre dalle 11 alle 15 ci sarà attività aperta negli orti. Chi vuole potrà partecipare alle attività di gestione!
Cipolle, agli, scalogno, pomodoro, basilico, peperoni, melanzane… L’orto di salus Space segue i principi dell’agricoltura sinergica
Le piantine dell’orto comunitario sinergico crescono. I lavori procedono nell’area agricola di Salus Space e nulla è lasciato al caso. La parola a Luca Settanni di Aquaponic Design. “Abbiamo piantato diversi ortaggi: cipolle, agli, scalogno, pomodoro, basilico, peperoni, melanzane, fagiolini, insalate diverse, salvia e rosmarino. L’orto segue i principi dell’agricoltura sinergica, un agricoltura che prevede la non coltivazione del suolo, o meglio la lavorazione solo nella fase iniziale, di installazione. Non sarà mai più ripetuta nel corso del tempo, poichè le radici delle piante e la sostanza organica che si decomporrà sull’orto contribuiranno a mantenere il suolo morbido nel tempo.
Nell’agricoltura sinergica si coltivano insieme diversi ortaggi, si parla di consociazione, e si vanno a prediligere piante che collaborano tra loro in termini di spazio (piante basse con piante alte, per esempio, perchè occupano lo spazio in diversa maniera), e in termini di nutrimento. Magari sono piante che si raccolgono in diversi periodi dell’anno oppure si aiutano reciprocamente a difendersi dai patogeni. Ad esempio il basilico e il pomodoro si aiutano contro gli insetti dannosi, le cipolle e gli agli aiutano contro altri tipi di organismi e infatti li abbiamo posizionati intorno ai bancali, come una sorta di scudo contro organismi dannosi.
Sopra il terreno c’è uno strato di paglia, aiuta a trattenere l’umidità del suolo e permette quindi di risparmiare acqua, riducendo l’irrigazione. Il suolo coperto sviluppa più facilmente un ecosistema microbiologico che aiuta le piante a crescere, un suolo nudo è un suolo che tende a morire dal punto di vista microbiologico”.
Un incontro per ragionare di agricoltura urbana e circolarità
L’ultimo webinar del ciclo di incontri del Think Tank di Salus Space, organizzati da Comune di Bologna, DamsLab Università di Bologna, in collaborazione con l’Ats, è dedicato a “Agricoltura e società. Orti, agricoltura sociale ed economia circolare. Esperienze a confronto”.
Si terrà giovedì 29 aprile online dalle 16,00 alle 18 sul canale YouTube di Fermo Immagine a questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=OWdF-WFOpRU
Intervengono:
Roberta Bartoletti, Professore Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi della Università di Urbino, studiosa dei movimenti sociali legati al verde urbano, percorsi di partecipazione e di civic engagement
Giorgio Prosdocimi Gianquinto, Professore Ordinario di Orticoltura e Floricoltura Università di Bologna, responsabile Centro studi e ricerca in agricoltura urbana e biodiversità (ResCUE- AB), presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), Università di Bologna
Giulia Trappoloni, Associazione 6000 Sardine, Portavoce del progetto Orti Popolari
Stefano Spillare, Ricercatore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi Università di Bologna, collaboratore del progetto SINCE, Interreg Program, 2019-2022 sulla economica circolare in agricoltura
Introduce e modera
Roberta Paltrinieri, Professore Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi Università di Bologna, responsabile scientifico del DAMSLab – Bologna
La comunità di Salus Space si sta auto organizzando: sui turni di lavoro, sulla progettazione e realizzazione dell’orto comunitario, sulla costruzione di una tavola comunitaria…
La comunità di Salus Space si sta auto organizzando: sui turni di lavoro, sulla progettazione e realizzazione dell’orto comunitario, sulla costruzione di una tavola comunitaria, su quella di un emporio molto particolare, sulla gestione delle riunioni e anche su come comunicare tutto questo e tutto il resto di cui parleremo più avanti.
Nei primi giorni di aprile gli abitanti hanno firmato i patti di convivenza collaborativa, impegnandosi nei confronti del gestore (l’Ats) e degli altri abitanti, oltre che a versare con regolarità il contributo per le spese, a aderire ai valori della comunità e a partecipare alla gestione dei servizi collaborativi previsti. In più, per chi vuole usufruirne, c’è la possibilità di avere uno sconto non superiore al 30% del contributo in cambio di ore lavorate.
Una sfida nuova, un modo di vivere insieme facendo, tutto da sperimentare. Ad oggi gli abitanti sono 19 suddivisi in otto appartamenti, il più piccolo è nato nel 2018, quello con più esperienza di vita è del 1956. Arrivano da tutti i continenti, tranne l’Oceania, e sono single, famiglie, giovani coppie. Altri se ne aggiungeranno, ma vi terremo informati al loro arrivo.
Riunioni plenarie, a gruppi, su singoli temi si stanno susseguendo nei fine settimana o nelle ore serali, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Purtroppo la pandemia sta ritardando il momento in cui i cancelli di Salus Space, che già in realtà sono socchiusi per singoli curiosi alla scoperta dello spazio aperto, potranno davvero spalancarsi, offrendo un calendario di eventi, di occasioni formative, di postazioni di coworking e tante altre proposte che sveleremo un po’ alla volta. Un’apertura al territorio e alla città guidata dall’Ats in collaborazione con il Quartiere e il Comune.
Proprio per le restrizioni in atto l’area più frequentata è l’orto condiviso, 150 metri quadri di terreno alle spalle della palazzina abitativa che è stato dissodato da un bel po’ di braccia passate all’azione dopo la progettazione collettiva.
L’appuntamento di solito è il sabato pomeriggio, ma quando si ha tempo cose da fare ce ne sono sempre tante, come per esempio pulire per bene dai rifiuti che qua e là riemergono.
L’energia è tanta, così come le idee. Un passo alla volta la comunità dà loro forma, avendo alcuni punti di riferimento ben chiari: la sostenibilità economica e ambientale, la carta dei valori, la progettazione che sta alle spalle di Salus Space e quella che sta davanti e disegna scenari.
Foto di Francesco Quero e Teresa Vignoli
Sono nove i team di studenti di tutto il mondo al lavoro per realizzare un’idea verde a Salus Space.
Sono nove i team formati da studenti di diversi paesi del mondo che propongono un’idea verde per Salus Space. È il risultato del concorso internazionale di idee Urban Farm, indetto ogni anno dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna. Quest’anno il concorso, che ha visto la partecipazione di 166 studenti, rientra nel progetto europeo FoodE, acronimo di Food Systems in European Cities – Sistemi Alimentari nelle Città Europee, che intreccia Salus Space, destinando al Comune di Bologna 330 mila euro.
Il progetto, coordinato dal Dipartimento, mira ad accelerare la crescita, in ambito europeo, di Sistemi Alimentari di Città e Regioni per favorire lo sviluppo di processi agricoli resilienti e sostenibili all’interno dei centri urbani e delle aree rurali limitrofe.
Uno dei progetti pilota che verrà individuato dal progetto avrà sede proprio a Salus Space e sarà selezionato tra quelli proposti dagli studenti attraverso il concorso.
Ecco alcuni di loro!
Nell’area che si apre alle spalle della palazzina abitativa, l’orto produttivo di Salus Space sta prendendo vita.
Nell’area che si apre alle spalle della palazzina abitativa, l’orto produttivo di Salus Space sta prendendo vita.
Il gruppo che segue gli incontri del corso di manutenzione del verde e orticoltura urbana si dà appuntamento il venerdì pomeriggio e, dopo aver preparato il terreno, venerdì 6 novembre ha seminato il pisello “da mensa”.
Il corso è curato dall’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Agrarie.
Il progetto Salus Space prevede una superficie complessiva tra orti e giardini di circa 660 mq. Di questi 160 mq saranno dedicati a orti ricreativi, 100 ad un orto didattico, i restanti 400 ad un orto comunitario produttivo.
Oltre al gruppo già attivo, i futuri residenti saranno coinvolti nella loro co-progettazione e coltivazione.
E’ lo slogan di FoodE, acronimo di Food Systems in European Cities – Sistemi Alimentari nelle Città Europee, progetto europeo che intreccia Salus Space, ecco come.
E’ lo slogan di FoodE, acronimo di Food Systems in European Cities – Sistemi Alimentari nelle Città Europee, progetto europeo della durata di 4 anni (1 Febbraio 2020 – 31 Gennaio 2024) che intreccia Salus Space, destinando al Comune di Bologna 330 mila euro.
FoodE, coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, rientra nel Programma di finanziamento Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione e riunisce in consorzio 24 partner (università, istituti di ricerca, piccole e medie imprese, organizzazioni non profit e municipalità da 8 diversi paesi europei).
Il progetto mira ad accelerare la crescita, in ambito europeo, di Sistemi Alimentari di Città e Regioni (City Region Food System – CRFS) per favorire lo sviluppo di processi agricoli resilienti e sostenibili all’interno dei centri urbani e delle aree rurali limitrofe. Coinvolgendo le comunità locali, gestite dai cittadini, FoodE individuerà delle storie di successo e le collegherà fra loro per uno scambio di conoscenze. Inoltre lancerà 15 progetti pilota, con altri partner locali in 12 città o regioni europee (Napoli, Bologna, Sabadell, Tenerife, Amsterdam, Lansingerland, Berlino, Oslo, Longyearbyen, Romainville, Iasi, Lubiana) e valuterà i loro risultati per una possibile replicabilità in altri contesti.
E proprio sull’individuazione di un progetto pilota, FoodE intreccia Salus Space: il Comune di Bologna (Area Nuove Cittadinanze e Quartieri e Ufficio Relazioni e Progetti Internazionali) lancia “Agricoltura urbana a Salus Space”, per favorire la ricerca di nuovi modelli di produzione di cibo in aree urbane attraverso la progettazione e realizzazione di un sistema di orti (produttivo, didattico e ricreativo) con il coinvolgimento diretto dei cittadini che hanno seguito il corso di orticoltura urbana finanziato dal progetto Salus Space.
La scelta specifica dell’ azione pilota verrà stabilita sulla base di un concorso di idee dell’Università di Bologna dal titolo “Urban Farm 2020”, aperto a squadre di studenti provenienti da tutto il mondo e di momenti di consultazione e coprogettazione con i cittadini e le associazioni del territorio.
Questa fase progettuale si svolgerà tra settembre e dicembre del 2020 e sarà seguita dalla realizzazione di un progetto esecutivo e dalla sua implementazione. Tra le possibilità, la realizzazione di un giardino pensile (Roof-top garden) sul terrazzo della palazzina storica (ex camera iperbarica), coltivazioni interne (indoor), orti verticali e non è esclusa la collaborazione con imprese nel settore dell’acquaponica, un tipo di tecnica agricola di coltivazione delle piante nell’acqua.
Si aggiungeranno agli orti didattici e ricreativi. Si è avuta la conferma ufficiale: l’area alle spalle della struttura abitativa potrà essere utilizzata.
Salus Space potrà contare su 400 metri quadri di terreno per i suoi orti produttivi, che si aggiungeranno agli orti didattici e ricreativi. Il 18 febbraio si è avuta la conferma ufficiale: l’area alle spalle della struttura abitativa potrà essere utilizzata all’interno del progetto.
In un incontro tra Marzia Benassi, Presidente del Quartiere Savena e il Geometra Azzo Soverini, presidente della società Angela Srl, proprietaria di alcuni terreni agricoli confinanti con Salus Space, si sono poste le basi per la formalizzazione dell’accordo di cessione in comodato d’uso della fascia di terreno, accanto al vivaio Cesari, individuata dal progetto per realizzare gli orti produttivi. Erano presenti anche Dino Cocchianella, Direttore del Quartiere, Massimo Monaco, progettista e Direttore dei lavori, Inti Bertocchi, coordinatore del progetto Salus Space per il Comune di Bologna.
Proprio in questi mesi il gruppo attivo sull’orticoltura, coordinato dall’Università di Bologna, composto da cittadini e migranti, si sta formando alla coltivazione urbana.
Nelle immagini, la mappa della futura area ortiva evidenziata. Entrambe le cartine sono precedenti all’abbattimento di Villa Salus.
Secondo appuntamento per il corso di orticoltura e manutenzione del verde, previsto dal progetto Salus Space. Come è andata?
Secondo appuntamento per il corso di orticoltura e manutenzione del verde, previsto dal progetto Salus Space. Come è andata? Il testo e le foto sono di Lorenzo Balbo.
Prossimo appuntamento mercoledì 27 novembre alle 15, sempre alla Dacia…
Una nutrita e variegata comitiva, armata di vanghe e zappe, si aggira per le aree verdi del Quartiere Savena: nulla di sospetto, è solo quanto accaduto durante il secondo appuntamento del corso di formazione sull’orticoltura, mercoledì 20 novembre.
Ci sono sia cittadini del territorio che due ragazzi della rete SPRAR di Bologna: Florian – ragazzo albanese di 23 anni, in Italia da sette – e Faith, 32 anni, trasferitasi in Italia tre anni fa dalla Nigeria. Entrambi raccontano di come sia stata la rete SPRAR ad offrire loro l’opportunità di partecipare al corso e di averla colta perché, un giorno, avrebbero piacere di lavorare nel settore dell’agricoltura. Sia Florian, per cinque anni, che Faith, per tre, hanno lavorato nei campi nel proprio paese natale.
La lezione è cominciata con un breve momento di riunione e introduzione teorica al centro sociale “La Dacia” di viale Lincoln 23. Dopodiché il gruppo – guidato da Nicola Michelon, dottorando del Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna – si è diretto verso il giardino Peppino Impastato di via Bombicci e gli orti biologici condivisi del Quartiere Savena, dove sono state messe in pratica attività di prelievo e analisi del terreno, fondamentali per avviare la progettazione dei lavori in un orto urbano. Lo stesso procedimento “sarà replicato in ogni terreno in cui il gruppo lavorerà, in vista di mettere mano a quello dell’ex villa Salus”, ha spiegato Michelon.
“Sono venuto a conoscenza del corso passando casualmente da La Dacia: è la prima volta che frequento il centro sociale”, spiega Francesco, pensionato iscritto al corso, mentre raggiungiamo il giardino comunale. “In passato, mi è capitato di lavorare in campagna. Adesso, ho la passione di fare l’orto: ho anche fatto richiesta per averne in gestione uno in via Due Madonne, nel frattempo, frequento questo corso”, prosegue Francesco.
La parola passa poi a Rita, redattrice del nostro blog e impegnata nel gruppo di valutazione di Salus Space. “Ho scelto il corso di orticoltura perché mi intriga conoscere meglio la natura e perché, un giorno, sogno di piantare un albero secolare con il mio nome dentro l’ex villa Salus”.
La forza del corso risiede nella natura eterogenea dei partecipanti. Presenti alcuni tirocinanti universitari, che hanno aiutato il professor Michelon nella spiegazione della parte più tecnica ai presenti, e il professor José Lannes dell’Università di Paranà, giunto in Italia nell’ambito di un progetto di interscambio sullo sviluppo dell’agricoltura nelle aree urbane, ambito in cui la città di Bologna è all’avanguardia a livello nazionale.
Giovedì 17 ottobre alle 17, nella sede del Quartiere Savena, verranno presentati i corsi, parte del progetto Salus Space, aperti anche ai cittadini.
Giovedì 17 ottobre alle 17, nella sede del Quartiere Savena, in via Faenza 4, a Bologna, verranno presentati i corsi, parte del progetto Salus Space, aperti anche ai cittadini.
Si spiegherà quindi lo svolgimento del corso di Manutenzione del verde e orticoltura, curato da Rescue AB – Università di Bologna; il corso di teatro sociale e quello di scenografia curati da Cantieri meticci.
La partecipazione ai corsi è gratuita, ad esaurimento posti, scrivendo a: info@saluspace.eu.
I percorsi formativi sono parte del progetto Salus Space e coinvolgono migranti, rifugiati e richiedenti asilo, per poter creare le competenze necessarie alla futura comunità.
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