Salus SpaceArchives

ThinK Tank Welfare Interculturale

Riprende le sue attività il Think Tank  di Salus Space, che cerca di costruire soluzioni possibili e innovative di accoglienza e di ospitalità basate sul modello di inclusione sociale attiva. Il Think Tank è gestito dall’Istituzione per l’Inclusione sociale e comunitaria Don Paolo Serra Zanetti del Comune di Bologna.
Ecco gli appuntamenti di febbraio:

Mercoledì 14 febbraio 2018, ore 9.30-13
Centro Interculturale Zonarelli, via Sacco 14
Presentazione della Ricerca dell’Osservatorio sul Pluralismo Religioso
dedicata ai bisogni delle comunità religiose presenti nel bolognese
in collaborazione con il progetto Amitie Code
con Pino Lucà Trombetta coordinatore della ricerca
Invito 14 febbraio

Lunedì 19 febbraio 2018, ore 09-14
Sala del Consiglio del Quartiere Savena, via Faenza 4
Marco Castrignanò
Quartieri, comunità e capitale sociale
A seguito dell’intervento di Marco Castrignanò interventi di: Donato di Memmo (responsabile Ufficio di Coordinamento Cittadinanza Attiva Comune di Bologna), Giovanni Ginocchini (Direttore Urban Center Bologna), Chris Tomesani (Responsabile Ufficio di Piano e Progetti di sviluppo del Benessere di Comunità Comune di Bologna), Miriam Pompilia Pepe (Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni Comune di Bologna)
Invito 19 febbraio

Cosa sarà costruito al posto della Vecchia Salus, in via Malvezza, nel Quartiere Savena di Bologna? Dove sporgeranno le nuove strutture e come saranno organizzati gli spazi per tutte le attività previste?
Il lavoro di co-progettazione è stato coordinato da Icie, Istituto cooperativo per l’innovazione, che ha messo a punto percorsi di analisi studio su nuove forme abitative e condotto i percorsi partecipati tra i partner del progetto sfociati nelle linee guida che definiscono spazi e esigenze della futura Salus Space. L’intervista all’architetto Valerio Vannini

Le linee guida sono state poi affidate a Massimo Monaco, architetto del Comune di Bologna, che – seguendo le indicazioni dei partner – è arrivato alla stesura del progetto vero e proprio.

Le interviste sono state realizzate durante l’evento del 25 ottobre 2017 a Palazzo d’Accursio

 

 

 

Aggiungiamo ancora una tessera al mosaico che ricostruisce la nostra giornata di festa Porte Aperte a Villa Salus del 4 luglio scorso. Lasciamo la parola ai nostri partner valutatori di Irs che in quella giornata guidavano una nutrita pattuglia di cittadini valutatori armati di cartellette, questionari e penna. Ecco il testo che ci ha inviato Carmen Amerise, di Irs…

Gruppo valutatori

Il 4 luglio il Gruppo di Valutazione partecipata si è messo al lavoro in occasione di “Porte Aperte a Villa Salus”, la prima apertura degli spazi  di Villa Salus alla cittadinanza. I valutatori e le valutatrici, muniti di badge di riconoscimento e di questionari hanno partecipato a tutto il percorso che da piazza Lambrakis si è concluso a Villa Salus. Proprio negli spazi esterni  della Villa i partecipanti al gruppo di valutazione sono andati in giro ad intervistare i cittadini e le cittadine presenti all’evento per conoscere il loro giudizio sull’iniziativa e raccogliere dati utili che saranno elaborati durante la pausa estiva e discussi nel prossimo incontro del Gruppo che si terrà giovedì 21 settembre alle ore 18 presso il Centro Sociale La Dacia in via Abramo Lincoln n. 22/3.

Appuntamento dunque già fissato per la ripresa dei lavori del Gruppo, vi lasciamo all’intervista realizzata sempre il 4 luglio ad un Valutatore cittadino che ci spiega come è andato il suo lavoro.

Gli ultimi a vederla sporca sono stati i protagonisti della riqualificazione ambientale, i volontari dell’associazione El Ihsan, protagonisti di un patto di collaborazione con il Comune di Bologna per bonificare gratuitamente l’area. I primi a rivederla pulita, chi entrerà nel suo parco il 4 luglio. Villa Salus si è concessa una minuziosa rassettata in vista dell’imminente incontro estivo, del previsto commiato autunnale e della palingenesi prossima ventura. Ma il lungo addio della demolizione e il vagheggiato momento in cui quell’area rinascerà, “più bella e più superba che pria”, sono già stati i temi delle domande da noi recentemente poste agli avventori del mercato rionale di piazza Lambrakis, che potete ascoltare nel video qui presentato. E sulla falsariga di quel modello commerciale, che si definisce “lento e curioso” (con i negozianti a fare da ciceroni), così gli intervistati si sono detti “fiduciosi con riserva”.

“Penso che sia straordinario mettere in ordine una zona abbandonata… Spero che il progetto vada a favore della comunità, in particolare delle nuove generazioni… Molta carne al fuoco, poche certezze… Mi auguro che gli ospiti si adattino alle regole… E’ un progetto ambizioso ma difficile da realizzare… Secondo me sarebbe opportuno partire dalle piccole cose… Ricordo Villa Salus ai tempi d’oro, ma non so cosa ci faranno dentro adesso”.

Cosa emerge da questo pot-pourri di dichiarazioni, raccolte qui e là fra le bancarelle? Un ritratto comune: quello di cittadini e cittadine che vorrebbero saperne di più ma che preferiscono restare in attesa, che non azzardano giudizi definitivi ma che per ora concedono il loro favore.

Testo di Sergio Palladini, hanno realizzato le interviste e partecipato Giordana Alberti, Marilena Frati,  Sergio Palladini e Rita Roatti

Nicola Silingardi è un architetto dell’Istituto Cooperativo per l’Innovazione. L’ICIE è partner del progetto Salus Space e ha coordinato il tavolo di lavoro “Well being”, la sezione legata alla progettazione dell’intervento, che prevede la definizione, attraverso un percorso di confronto con i cittadini, dell’idea generale del progetto, che comprende tutti gli aspetti del benessere.

La Redazione Partecipata di Salus Space lo ha incontrato, c’erano Sergio, Nemo, Francesco, Teresa, Rita e Giordana. Abbiamo cominciato chiedendo a Nicola Silingardi di spiegarci che tipo di lavoro sta svolgendo ICIE all’interno del progetto: “Dal progetto fisico siamo arrivati a quello che in linguaggio tecnico definiamo metaprogetto, cioè abbiamo ricavato dagli input raccolti durante i laboratori di co-progettazione con tutti i partner i concetti chiave di questo progetto”. ICIE ha tradotto questi input in indicazioni utili per chi sta seguendo e realizzando il progetto architettonico, cioè l’Architetto Massimo Monaco del Dipartimento Cura e Qualità del Territorio del Comune di Bologna.

Sappiamo che il cantiere nell’area di Villa Salus durerà a lungo, fino al 2019. Abbiamo chiesto a Nicola Silimbardi come potrà coesistere con tutte le altre attività previste come i laboratori artigianali, gli orti e i lavori di giardinaggio dato che si svilupperà tutto nel giardino esterno? “La progettazione si è svolta in due momenti: il primo sulla rigenerazione, recupero conservativo e messa in sicurezza della palazzina accessoria, quella conosciuta come “Palazzina della camera iperbarica”. Questa diventerà il primo nucleo del progetto, qui potranno essere realizzate le prime attività di animazione e di formazione previste”.  Per le altre attività che sono legate all’orticultura si cercherà di acquisire circa 600 metri quadrati di area sul lato orientale del parco della Villa, che non sarà interessata direttamente dal cantiere. Ma soprattutto molta parte della formazione non si svolgerà direttamente negli spazi della Villa ma sarà ospitata nelle strutture messe a disposizione dalla cooperativa Eta Beta e dallo spazio Battirame.

Abbiamo raccolto una preoccupazione, quella relativa al verde. Sul lato nord di Villa Salus c’è un’ampia parte di giardino che custodisce ancora degli alberi secolari. E’ previsto un progetto per salvarli e tutelarli? Nicola Silingardi ha voluto rassicurare su questo punto, sottolineando che gli alberi permettono di riqualificare e rigenerare questo spazio anche da un punto di vista ambientale e paesaggistico. E questo prevede anche la salvaguardia degli alberi secolari, che non si vuole rimuovere o spostare. “Nel progetto c’è anzi l’intento di preservare le essenze storiche della Villa e del giardino, che sono state tutte segnate e indicizzate nelle nostre mappe. Inoltre se nell’area nord del giardino della villa, quello rivolto verso la ferrovia, il verde è più fitto e compatto ci aiuta ad attenuare l’inquinamento acustico prodotto dal passaggio dei treni e quindi migliorare il benessere acustico generale”.

Infine la domanda che tocca uno dei nodi centrali del progetto. Nel progetto si recepiscono altri suggerimenti, oltre a quello di preservare gli alberi, provenienti dai tavoli di confronto con i cittadini modificando qualche idea iniziale? Nicola Silimbardi ha ricordato come la partecipazione sia una delle componenti chiave di questo progetto, richiesta anche dalla comunità europea: “L’idea da cui siamo partiti è che il progetto Salus Space non fosse calato dall’alto ma che ci fosse un confronto diretto con la cittadinanza. Ci sono diversi livelli di coinvolgimento. Credo che non si possa “partecipare” tutto. Siamo partiti con alcuni punti fissi che abbiamo inserito nel progetto e che sono stati decisi dai diversi partner.
Abbiamo dato poi alcune indicazioni che non dìventassero troppo specifiche o troppo vincolanti, che fossero flessibili”. Nicola Silimbardi ha preso ad esempio il caso dei laboratori artigianali. Saranno tre, da 80 a 120 metri quadri di superficie. Uno di questi sarà dedicato alla falegnameria, l’altro alla lavorazione del vetro. Per il terzo c’erano più ipotesi. Alla fine potrebbe prevalere l’idea del laboratorio tessile. Potrebbe valorizzare l’esperienza che hanno alcuni cittadini, coinvolgendo molti rifugiati che arrivano da paesi che hanno una lunga tradizione nella lavorazione dei tessuti. Uno spunto è arrivato anche da una cittadina che durante un incontro ha segnalato l’esigenza di avere degli spazi dove poter realizzare delle lezioni di sartoria e di cucito.
Oltre ad uno spazio polifunzionale dedicato al teatro, all’interno della futura costruzione, è prevista una arena per spettacoli anche all’esterno, con affaccio sulla grande corte aperta. In questi spazi si potranno realizzare spettacoli, ma anche lezioni aperte al pubblico e rappresentazioni collegate ai laboratori che sono ospitati. Il ristorante di Salus Space potrà usare il centro polifunzionale anche per le lezioni pratiche di cucina. Conclude Nicola Silimbardi, di ICIE: “Tutto questo si connette in maniera efficace con l’idea del laboratorio di sartoria e di tessuti che potrebbe produrre dai materiali per la tavola, a quelli per la scenografia ai costumi di scena. Questo è una piena dimostrazione di quello che vorremmo fare in questa struttura”.

 

 

Il percorso del Progetto Salus Space è arrivato alla vigilia del secondo appuntamento aperto a tutta la cittadinanza: ci incontriamo infatti lunedì 5 giugno 2017 alla Polisportiva di via Carlo Carli 56/58, a Bologna, alle 18.

E’ un incontro in cui i coordinatori e i partner di Salus Space aggiorneranno gli abitanti sui passi avanti compiuti dall’ultima riunione, tenutasi il 5 aprile al Centro Sociale La Dacia. Verranno fornite informazioni a proposito del possibile abbattimento di Villa Salus, ma anche su come evolve la progettazione complessiva.

La partecipazione attiva di cittadini e cittadine è già realtà. I gruppi Redazione Partecipata e Valutazione Partecipata sono stati avviati, ma rimangono aperti, ci si può aggiungere in ogni momento.

Ecco cosa era accaduto il 5 aprile, nel primo incontro con i cittadini alla Dacia

Per info:
info@saluspace.eu
redazione@saluspace.eu
valutazione@saluspace.eu

Una delle nostre redattrici cittadine, Teresa Vignoli, ha fatto una passeggiata intorno a VIlla Salus e ha scattato qualche foto. Quella qui sopra è via Malvezza, “meravigliosa e salutare” come la descrive Teresa. Sotto invece potete vedere i resti di antichi binari ferroviari, una casa colonica dei dintorni, il cancello di Villa Salus con uno speranzoso amico a quattro zampe, che non vede l’ora di visitare il futuro parco aperto ai cittadini…

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