Annullato l’incontro del Think Tank previsto per il 5 dicembre
E’ stato annullato l’incontro del Think Tank previsto per martedì 5 dicembre alle ore 17
E’ stato annullato l’incontro del Think Tank previsto per martedì 5 dicembre alle ore 17
E’ stato annullato l’incontro del Think Tank previsto per martedì 5 dicembre ore 17. Marco Castrignanò, docente in sociologia dell’ambiente e del territorio (Università di Bologna), avrebbe dovuto tenere un incontro su “quartieri, comunità e capitale sociale” alla Sala Marco Biagi, via Santo Stefano 119.
A questo punto il Think Tank dà appuntamento per il 2018, è infatti in preparazione un calendario di eventi per continuare a riflettere sul concetto di welfare generativo e partecipativo. Attraverso il nostro blog e la nostra pagina Facebook vi terremo aggiornati!
Foto di Elio Tedeschi, scattata il 4 luglio 2017 a Villa Salus
Giovanni Bazzocchi, di Rescue -AB, ci racconta il lavoro fatto agli orti dell’Osservanza con un gruppo di ragazzi rifugiati e richiedenti asilo. Un modello che potrebbe essere replicato a Salus Space
Vi abbiamo raccontato dalle “pagine” di questo blog il lavoro dei gruppi di coprogettazione, guidati da Rescue – AB, che stanno portano avanti la sperimentazione dei diversi tipi di orti che saranno poi replicati negli spazi esterni della futura Salus Space. Abbiamo raggiunto Giovanni Bazzocchi e Nicola Michelon in un caldo pomeriggio autunnale sul colle dell’Osservanza, appena fuori porta San Mamolo a Bologna, dove insieme ad un gruppo di giovani rifugiati e richiedenti asilo ospitati a Villa Aldini, hanno coltivato, con pazienza e costanza, degli appezzamenti di terreno con alcuni metodi di coltivazione e irrigazione studiati e importati dai paesi tropicali.
Sergio Palladini, della nostra Redazione Partecipata, ha intervistato Giovanni Bazzocchi, ricercatore universitario di Rescue- AB e con lui ha ripercorso le diverse tappe del progetto.
Questa la prima parte dell’intervista
Il Centro di Villa Aldini
Villa Aldini è un centro di prima accoglienza che ospita circa cento ragazzi richiedenti asilo, di varie nazionalità ma principalmente africani. E’ gestito dalla cooperativa sociale Arca di Noè e a Bologna rappresenta una delle più importanti esperienze di questo tipo.
Rescue -AB
In preparazione delle attività legate a Salus Space, ResCUE-AB (Centro Studi e Ricerche in Agricoltura Urbana e Biodiversità) si sta impegnando sia nella coprogettazione delle aree ortive, sia nella formazione delle persone che se ne dovranno prendere cura. Per ResCUE-AB l’attività formativa è molto importante perché si occupa di agricoltura urbana da un punto di vista non solo tecnico ma anche sociale. Non è un caso se questa realtà, nata all’interno del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, ha recentemente sviluppato una particolare attenzione verso i richiedenti asilo.
Gli orti dell’Osservanza
Nella scorsa primavera si è presentata l’occasione di creare alcuni orti nei terreni attigui al convento dell’Osservanza, che dista poche decine di metri da Villa Aldini. Grazie alla disponibilità dei frati, abbiamo dato vita a un percorso formativo con alcuni ragazzi del centro di prima accoglienza. A distanza di pochi mesi, possiamo dire che questa iniziativa si sta inserendo perfettamente nel più ampio progetto di Salus Space, che vede fra i beneficiari proprio i richiedenti asilo. La formazione, iniziata verso marzo e culminata nei mesi estivi, sta proseguendo tuttora. In autunno il lavoro negli orti è meno impegnativo, per cui al momento i ragazzi di Villa Aldini e il gruppo di coprogettazione di Salus Space si stanno dedicando allo studio delle attività da svolgere la prossima primavera.
Nella seconda parte dell’intervista Giovanni Bazzocchi spiega quali sono gli scopi e gli obiettivi di questo tipo di esperienza
I criteri di coltivazione
La coltivazione degli orti dell’Osservanza è stata predisposta seguendo criteri legati a metodi di coltivazione tipici dei paesi tropicali. Una scelta che ha una duplice motivazione. La prima è legata ai ben noti cambiamenti climatici, che costringono a ripensare i tradizionali metodi di coltivazione a favore di sistemi più resilienti a lunghi periodo di siccità e a brevi ma violente precipitazioni. La seconda motivazione è data dal fatto che una simile attività formativa vuole fornire una serie di competenze spendibili in tutto il mondo, compresi i paesi d’origine di questi ragazzi, nel caso in cui sia possibile un loro ritorno.
Uno scopo in più
Lavorando negli orti dell’Osservanza, ci siamo resi conto che un’esperienza come questa può raggiungere anche uno scopo “ex post”: quello di aumentare l’autostima dei ragazzi coinvolti, quasi tutti reduci da esperienze traumatiche e impossibilitati a svolgere gratificanti attività lavorative o di studio per via di mere questioni burocratiche. Non a caso, alcuni di loro si sono appassionati a tal punto da chiedere di partecipare anche al gruppo di coprogettazione delle aree ortive dell’ex villa Salus.
Da Villa Aldini a Salus Space
Per concludere, possiamo dire che negli orti dell’Osservanza stiamo gettando le basi per impostare nel modo giusto il progetto di Saluspace. Ovviamente non è detto che tutti i richiedenti asilo con i quali stiamo attualmente lavorando andranno a vivere nella nuova realtà di via Malvezza, sia perché le loro situazioni personali sono instabili, sia perché i tempi del progetto sono relativamente lunghi. Però finora abbiamo riscontrato un grande interesse da parte di molti ragazzi, e siamo sicuri che alcuni di loro saranno coinvolti all’interno di Salu Space.
E’ stato un pomeriggio intenso quello di mercoledì 25 ottobre, nella sala Tassinari di Palazzo d’Accursio. I partner del progetto Salus Space hanno allestito i loro corner tematici. Il video!
E’ stato un pomeriggio intenso quello di mercoledì 25 ottobre, nella sala Tassinari di Palazzo d’Accursio. Dalle 15 in poi i partner del progetto Salus Space hanno allestito i loro corner tematici, pensati per poter spiegare direttamente il complesso mix di attività previste nell’area di via Malvezza, alla periferia est di Bologna, e rispondere ai dubbi e alle perplessità di cittadini e cittadine che hanno cominciato ad affluire dalle 16 in poi.
Sono venuti a trovarci abitanti, uomini e donne interessati al tema dell’innovazione sociale, consiglieri comunali, assessori, la Presidente del Quartiere Savena Marzia Benassi e poi il Sindaco Virginio Merola.
Ma al centro della giornata c’è stata Salus Space, i suoi futuri abitanti, i legami che si creeranno con i cittadini e il territorio circostante. Per provare ad immaginare quello che sarà, a partire dall’autunno 2019, i partner coinvolti nella coprogettazione hanno mostrato plastici, video, oggetti frutto di laboratori artigianali, piantine. Hanno risposto alle domande degli intervenuti, sollecitati dai nostri pannelli, che hanno hanno accolto anche post it con osservazioni positive e spunti critici. Eccone alcuni: “Attenzione all’abbattimento degli alberi”, “Questa sì che è innovazione sociale”, “Mi auguro che la sala studio venga intitolata al professor Scaglietti”, “Anche i migranti fanno parte del Think Tank?”, “Dove sono i giovani?”, “Chi sarà il responsabile del funzionamento del tutto?”, “Idea: corsi per fare la sfoglia”.
Il gruppo al lavoro sul progetto ha ora molte sollecitazioni da accogliere e rielaborare. E tra poche settimane si aprirà il cantiere fisico per l’abbattimento di Villa Salus.
Foto di Sergio Vegetti
Ecco il riassunto della giornata che ne ha fatto l’Agenzia di stampa DIRE
NEL 2019 CASE, ORTI, TEATRO, RISTORANTE…, “NON SARÀ PERIFERIA”. (DIRE) Bologna, 25 ott. – Quasi 12.000 metri quadrati che accoglieranno spazi abitativi, un ristorante multietnico, laboratori artistici e artigianali, un teatro, aree ortive e un centro studi sul welfare interculturale. È “Salus Space”, il progetto ideato e realizzato dal Comune di Bologna insieme a 16 partner (tra associazioni di volontariato, universita’, cooperative, ecc) che ha vinto il primo bando europeo del Programma Urban innovative actions (e’ stato scelto insieme ad altri 17 tra i 378 proposti da tutta l’Ue). Finanziato con cinque milioni di euro, il progetto ha una durata di tre anni, coinvolge l’area dell’ex clinica privata Villa Salus che da anni versa in stato di abbandono e ha come obiettivo generale l’inserimento nel contesto locale di un centro di ospitalita’, lavoro, welfare interculturale e benessere in senso lato. “Questo e’ un progetto composito, in cui c’e’ tutta la citta’. Ci stiamo lavorando da gennaio 2016 e alla fine dei tre anni avremo uno spazio nuovo, unico per le modalita’ di relazione”, ha detto Berardino Cocchianella, dell’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria don Paolo Serra Zanetti del Comune di Bologna, in occasione della presentazione interattiva in sei tappe del progetto che si e’ tenuta oggi a Palazzo d’Accursio. “Sara’ uno spazio aperto alla citta’ in cui si sperimenteranno nuovi modelli e pratiche di inclusione e partecipazione sociale. Non sara’ un luogo di periferia, ma centrale della citta’”, ha detto il sindaco Virginio Merola che ha annunciato l’inaugurazione per la primavera del 2019.Il think tank sul welfare interculturale. Realizzato in collaborazione con i partner del progetto “Salus Space” e, in particolare, con il Ces.co.com dell’Universita’ di Bologna, si pone come obiettivo di sviluppare il concetto di welfare generativo e partecipativo che pone al centro la relazione, il coinvolgimento, il coprotagonismo. “Sara’ un luogo in cui si elaborano idee e pensieri e si riflette su cio’ che si fa dentro Salus Space, ma sara’ un’elaborazione che andra’ al di la’ del progetto stesso in una visione di quella che sara’ la futura citta’ metropolitana di Bologna- ha spiegato Matilde Callari Galli- le trasformazioni della societa’ hanno reso necessario pensare a un nuovo sistema di welfare rivolto a comunita’ multiculturali e mobili e deve essere un welfare attivo, partecipativo, che sia in grado di attivare le capacita’ individuali dei singoli. Ecco nel centro studi cercheremo di sperimentare nuovi modelli, nuove pratiche”. Le abitazioni. Obiettivo del progetto e’ accogliere circa 80 persone in 20 appartamenti, di cui la meta’ e’ rivolta a rifugiati e l’altra a famiglie in condizioni di fragilita’. È previsto un periodo di accoglienza che va da quattro a 18 mesi. “Con chi entrera’ nel 2019 inizieremo un percorso di accompagnamento per dare loro gli strumenti necessari per la convivenza all’interno di quella che sara’ una comunita’, sia pure temporanea”, spiegano i referenti. È previsto inoltre uno spazio bed and breakfast con 12 posti letto (sei stanze doppie) per turismo sostenibile e sociale e tre foresterie da utilizzare come residenze artistiche.Poi gli orti. Ci saranno tre tipi di aree ortive: un’area ricreativa di accoglienza, aperta a tutti, gli orti didattici per gli studenti, i cittadini, in cui si fara’ formazione per chi abitera’ gli spazi di “Salus Space” e dove si utilizzeranno sistemi di coltivazione che utilizzano poca acqua (orti idroponici semplificati) e infine orti produttivi. “Quest’ultima sara’ la parte piu’ grande, 400 o 500 metri quadrati, ed e’ quella che puo’ aiutare il progetto dal punto di vista economico, attraverso la vendita dei prodotti e delle piante ma che puo’ prevedere anche la raccolta diretta da parte dei cittadini – ha spiegato Giovanni Bazzocchi della Facolta’ di Agraria dell’Universita’ – Abbiamo un gruppo di lavoro in coprogettazione di cui fanno parte operatori sociali, richiedenti asilo, cittadini che sono al lavoro per immaginare forme di gestione di questi spazi”. Il ristorante multietnico, i laboratori artigianali e il teatro. Il ristorante avra’ 100 coperti e sara’ seguito (almeno nella fase iniziale) da MondoDonna che gestisce da anni un catering multietnico. È prevista la collaborazione con la parte ortiva, l’organizzazione di serate a tema e anche di corsi di cucina. Lo spazio teatrale sara’ gestito da Cantieri Meticci, “uno spazio aperto alla citta’ in cui raccoglieremo storie di quartiere per restituirle alla citta’”, e poi sono previsti tre laboratori artistici per la lavorazione di tessuto, legno e vetro con l’obiettivo di realizzare prodotti che possano essere venduti e sostenere economicamente il progetto.Dopo i primi due appuntamenti di presentazione del progetto (il 23 ottobre al Met Cantieri Meticci e il 25 in Comune), i prossimi incontri si terranno il 31 ottobre nell’Aula dei poeti in strada Maggiore in cui si parlera’ di welfare e innovazione sociale con Riccardo Prandini, il 23 novembre al Centro Zonarelli di via Sacco in cui Alessandro Tolomelli parlera’ di empowerment, comunita’ e l’identita’ come risorsa e non come limite, il 28 novembre all’Urban Center in piazza del Nettuno per parlare di welfare tra narrazioni e pratiche con Alessandro Martelli e il 5 dicembre nella Sala Marco Biagi in via Santo Stefano con Marco Castrignano’ che parlera’ di quartieri, comunita’ e capitale sociale. (Dires – Redattore Sociale)
Appuntamento a palazzo d’Accursio per una presentazione interattiva ai cittadini attraverso sei tappe di un percorso guidato
Appuntamento a Palazzo d’Accursio, in Sala Tassinari, a Bologna, il 25 ottobre 2017 con cittadini e cittadine per una presentazione interattiva del progetto Salus Space attraverso sei tappe di un percorso guidato. Vogliamo camminare insieme sulla mappa del nuovo spazio che sarà aperto alla città in via Malvezza. Lo faremo dalle 16 alle18.30.
Stiamo entrando nel secondo anno di attività del progetto, la demolizione di Villa Salus è prevista per dicembre e si sta completando la progettazione definitiva delle future strutture. Ora entrano nel vivo le singole attività che comporranno il mosaico di Salus Space e ognuna di esse corrisponde a un luogo fisico, ma anche simbolico, a un modo diverso di immaginare una comunità nuova, in grado di coinvolgere il territorio e i suoi cittadini.
Presenteremo i futuri spazi e le future attività ai cittadini e alle cittadine che il 25 ottobre ci raggiungeranno nella Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio. Lo faremo seguendo una mappa immaginaria di Salus Space. Prima però ci saranno i saluti del sindaco Virginio Merola e una breve presentazione curata da Dino Cocchianella, Direttore dell’istituzione per l’Inclusione sociale e comunitaria del Comune di Bologna.
Poi…il viaggio comincia. Ecco le tappe:
Il percorso tra le tappe di Salus Space è aperto dalle 16 alle 18.30, in questa fascia oraria i cittadini e le cittadine interessati sono i benvenuti e possono avviare il loro tour quando preferiscono.
Informazioni: info@saluspace.eu
Il Think Tank di Salus Space è a lavoro e il primo degli appuntamenti in programma è lunedì 23 ottobre. E’ una sorta di “pensatoio” che svilupperà il concetto di welfare generativo e partecipativo
Il Think Tank di Salus Space è a lavoro e il primo degli appuntamenti in programma è lunedì 23 ottobre. E’ una sorta di “pensatoio” che svilupperà il concetto di welfare generativo e partecipativo ponendo al centro la relazione, il coinvolgimento e il coprotagonismo.
Il Think Tank, azione del progetto, è gestito dall’Istituzione per l’Inclusione sociale e comunitaria Don Paolo Serra Zanetti, con il supporto del Ces.co.com e dell’Università di Bologna.
Il centro di ricerca avrà sede negli spazi della futura Salus Space e precisamente nella Palazzina (ex camera iperbarica), ospiterà una sala convegni, una biblioteca ed uno spazio di coworking. Saranno dei luoghi dedicati all’elaborazione di una nuova idea di welfare che si basa sulla fiducia, sulla socialità, sulle idee di convivenza e cittadinanza.
Ecco il calendario degli eventi da ottobre a dicembre 2017: lunedì 23 ottobre alle 17.00, un incontro con l’antropologa Matilde Callari Galli (Presidente dell’Istituzione per l’inclusione sociale Serra Zanetti e Presidente del Think Tank) per discutere di welfare interculturale e trasformazioni antropologiche, al MET di Cantieri Meticci in via Gorki 6 a Bologna. Qui la sua relazione. Poi il 25 ottobre il gruppo di lavoro del Think Tank sarà dalle 16 a Palazzo d’Accursio, in Sala Tassinari, per la presentazione interattiva del progetto di Salus Space attraverso sei tappe di un percorso guidato.
Si prosegue poi martedì 31 ottobre alle 11 con l’incontro sui temi del welfare e dell’innovazione sociale con il sociologo dell’Università di Bologna Riccardo Prandini, in Aula dei Poeti, Strada Maggiore 45.
Empowerment, comunità e l’identità come risorsa e non come limite è il focus del seminario di giovedì 23 novembre al Centro Zonarelli via Sacco 6 tenuto da Alessandro Tolomelli, ricercatore all’università di Bologna in pedagogia sociale, inizio previsto per le 17.00.
All’Urban Center in Piazza Nettuno 3, martedì 28 novembre alle 17 Alessandro Martelli, docente al Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia all’Università di Bologna, cercherà di ricostruire le diverse definizione di welfare, e infine martedì 5 dicembre ore 17 Marco Castrignanò, docente in sociologia dell’ambiente e del territorio (Università di Bologna), ci parlerà di quartieri, comunità e capitale sociale alla Sala Marco Biagi, via Santo Stefano 119.
Per capire meglio cos’è il Think Tank la Redazione partecipata ha intervistato Roberta Paltrinieri, coordinatrice del corso di laurea magistrale del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna e responsabile scientifico di Ces.co.com. “E’ un luogo di scambio di conoscenza, un luogo di approfondimento e sperimentazione sui temi che riguardano Villa Salus e il suo futuro. Il progetto di Salus Space ha vinto il bando europeo perché – spiega Paltrinieri – riesce a coniugare il tema dell’integrazione con quello dell’innovazione sociale e questo è un esperimento del tutto nuovo che necessita di essere osservato e problematizzato”.
L’orizzonte verso cui si muove il lavoro del Think Tank è la sperimentazione di nuove pratiche generative, sostenibili e partecipate nelle quali cittadini e cittadine siano attori “attivi”, prendendo parte alle decisioni sugli spazi e sulla vita sociale, per contribuire a ricostruire un senso del collettivo e favorire l’integrazione.
“Abbiamo deciso di organizzare molte iniziative che hanno la formula del seminario: i relatori saranno esperti e professori dell’Università di Bologna che ci illustreranno alcune teorie e principi fondamentali da applicare all’interno del progetto. Parleremo di intercultura, di innovazione sociale e di quartieri; parleremo di capitale sociale e di rigenerazione urbana. Questo ci permetterà di avere una visione comune e condivisa sul lavoro da fare a Salus Space”, sottolinea Paltrinieri.
Un cantiere di idee, un laboratorio e uno spazio in cui essere tutti produttori di contenuti, studiando una nuova declinazione di welfare. “Stiamo sviluppando un’accezione diversa da quella canonica e conosciuta dai più. Esistono già molteplici definizioni di welfare, quella a cui però noi come Think Tank e come progetto Salus Space facciamo riferimento è di welfare generativo”, spiega la responsabile di Ces.co.com.
Generare valore, risorse e competenze che siano poi in grado di sostenersi da sole, senza bisogno di un intervento esterno, responsabilizzando e formando le persone che ricevono l’aiuto. Questa è la base da cui parte questo modello di politiche sociali: la persona diventa una risorsa e non più un problema.
“Per noi, ad esempio, è stato importante coinvolgere tutti gli stakeholders del territorio, per lavorare su relazioni che già esistevano, ma che aspettavano solo di essere attivate. Oltre che generativo, il welfare che vogliamo mettere in campo è anche partecipativo e interculturale, perché coinvolge in prima persona i cittadini e le cittadine del quartiere e anche tutte quelle persone che saranno future destinatarie dei servizi di Salus Space. Saremo tutti insieme produttori di innovazione sociale”.
A Salus Space sta nascendo «L’Angolo della storia», su un’idea di Marilena Frati e Emanuele Grieco,sono loro stessi a spiegarci di che si tratta. L’obiettivo
A Salus Space sta nascendo «L’Angolo della storia», su un’idea di Marilena Frati e Emanuele Grieco,sono loro stessi a spiegarci di che si tratta.
L’obiettivo dell’Angolo della storia è la conservazione e la valorizzazione della memoria delle istituzioni, realtà e persone esistite in passato a Villa Salus. È importante che la ricca e complessa storia di questo luogo non vada del tutto dispersa, ma continui almeno in parte a sopravvivere a Salus Space.
Quella che fu la Casa di cura “Villa Salus” (1950-2000) – e di cui resterà traccia, da un punto di vista fisico, nella palazzina che ospitava la camera iperbarica– era in origine Villa Monti, sorta nel ‘700. Famiglie nobili e personaggi illustri italiani ed europei vi hanno vissuto.
Dal 1835 fino al 1945 fu la residenza della famiglia Malvezzi (da cui prese il nome la strada, via Malvezza). Uno degli ultimi titolari e l’ultimo dei Malvezzi, fu il marchese Aldobrandino Malvezzi (1881-1961), docente universitario a Firenze, orientalista e appassionato di archeologia e di botanica.
Nel 1945 Villa Malvezzi fu venduta ad un’azienda di costruzioni: per la necessità di legname per la ricostruzione post-bellica si decise di smantellare il grande parco della Villa.
Nel 1950 la Villa e il terreno circostante fu acquistato dal professor Oscar Scaglietti col progetto di erigere una grande clinica ortopedica privata. Si decise di conservare come struttura portante la Villa antica che aveva due piani più una elevazione. L’attività della Casa di cura iniziò nel 1952, con un edificio di 4 piani.
Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio del 1960, visto il grande successo della clinica, Scaglietti decise di ingrandire la struttura, portandola a 6 piani. Questa è l’immagine che ci siamo abituati a vedere per tanti anni, fino ad oggi. Per circa 40 anni, il protagonista assoluto di questa esperienza fu il professor Oscar Scaglietti (1906-1993), luminare dell’Ortopedia. A lui e alla sua clinica si rivolgevano persone ammalate da tutta Italia e anche dall’estero.
Nel 1991 Scaglietti, ormai anziano, e i familiari decisero di vendere Villa Salus. Fu acquisita dal dottor Gino Meletti che la guidò, con alterne vicende, fino al 31 dicembre 2000. Poi la clinica cessò l’attività. Nel 2003 fu adibita per sei mesi a “centro di accoglienza” per un centinaio di persone (molti stranieri e una italiana) rimasti senza dimora a causa del crollo di un edificio (“gli sfollati di via San Savino”). Dal marzo 2005 al giugno 2007 Villa Salus divenne la residenza di 46 famiglie Rom. Il Comune di Bologna acquistò (in permuta) dal proprietario privato l’immobile e l’area circostante, per risolvere il problema dell’occupazione abusiva dell’ex-Ferrhotel da parte di queste persone. Dal luglio 2007 fino all’avvio del progetto Salus Space, nel 2016, la struttura è stata abbandonata, ha subito saccheggi e varie occupazioni abusive che hanno comportato danni e un marcato degrado.
In sintesi sono stati ripercorsi circa 250 anni. Questa è per sommi capi la storia di questo luogo. Di questa lunga vicenda, intendiamo recuperare o ricostruire memorie e documenti. Sono in corso diverse ricerche che dovrebbero tradursi in pubblicazioni. All’interno dell’area di Salus Space, molto probabilmente nella palazzina che verrà adibita a sala convegni e sale studio, troverà ospitalità “L’angolo della storia”. Si prevede l’installazione di pannelli e manifesti con immagini antiche del luogo, l’esposizione di documenti e oggetti del passato e la realizzazione di alcune pubblicazioni, raccolte in una collana denominata “Quaderni di Villa Salus”. Noipromotori del progetto intendiamo autofinanziare le attività, compresa la stampa dei libri, che verranno dati in omaggio. Non è infatti un’iniziativa a scopo di lucro, si tratta solo di volontariato culturale.
Ora verrà costituito un Comitato per portare avanti il progetto, gestirlo e instaurare con il Comune e gli enti di Salus Space un rapporto proficuo. Molte persone che hanno lavorato a Villa Salus stanno fornendo, con entusiasmo, materiale, notizie, fotografie, ricordi, preziosi per la ricerca e le pubblicazioni, consapevoli che è in atto un tentativo di salvare memorie ed esperienze del passato. Avremmo voluto presentare pubblicamente i primi frutti delle nostre ricerche nella neonata Sala incontri a Salus Space, ma a giugno 2018, quando prevediam
o di essere pronti, non lo sarà ancora la Sala… Quindi ci incontreremo in un altro spazio pubblico.
Il costituendo comitato per la cura dell’«Angolo della storia» è aperto alla partecipazione di altre persone che vorranno collaborare, questa la mail per aderire o ricevere informazioni: emanuelegrieco@libero.it
di Marilena Frati e Emanuele Grieco
Il gruppo di lavoro degli orti, insieme ad alcuni ragazzi ospitati a Villa Aldini, ha coltivato alcuni terreni in via dell’Osservanza. Un modello per la futura Salus Space
Per essere dei bravi giardinieri hanno dovuto coltivare lo spirito di osservazione, la pazienza, la generosità, il buon umore, il buon senso. E ora raccolgono i frutti di queste doti, sia nei giardini dell’Osservanza che dentro se stessi. Da maggio ad oggi, i ragazzi di villa Aldini hanno piantato e fatto crescere negli orti le verdure di stagione. E mano a mano che le piante affioravano dalla terra e si protendevano verso il cielo, in loro sono cresciute la fiducia, la speranza e l’autostima: niente male, per i profughi e i richiedenti asilo che sul colle fuori porta San Mamolo sono ancora in cerca di una traccia di futuro; ma che per un paio d’ore, in un mite pomeriggio di settembre, ci hanno raccontato di aver cominciato a tracciare un solco che nei prossimi anni potrebbe arrivare fino a Villa Salus, grazie alla comune supervisione di Rescue-AB e all’impegno della squadra di coprogettazione degli orti previsti nell’area dell’ex casa di cura di via Malvezza.
Mentre le nuvole ci passavano sopra silenziose e silenziosi grovigli di radici ci passavano sotto, abbiamo parlato insieme a loro di quegli orti ritagliati nei campi scoscesi del convento francescano. “All’inizio la cosa più difficile”, ci hanno detto, “è stata fare a meno dello sgocciolatore capendo quanta acqua si doveva usare per l’innaffiatura. Quest’estate, quando faceva un gran caldo, le piante avevano le foglie in su e ci dicevano di aver sete. Non parlavano, è vero, ma si muovevano, e bisognava stare attenti per capirlo. Era il loro modo di dire: ci date troppa acqua o, al contrario, ce ne date troppo poca”.
Spirito di osservazione, pazienza e buon senso: almeno per qualche mese, persone arrivate da posti lontani del mondo hanno trovato, in questi orti, il loro posto al mondo. Non sappiamo se ciò sia accaduto per la più ancestrale delle complementarietà, quella tra uomini e piante, esseri viventi che si nutrono gli uni del respiro degli altri. Ma non abbiamo potuto fare a meno di pensare allo scrittore ottocentesco Henry David Thoreau, profeta del ritorno alla natura, che per riconciliarsi con se stesso visse due anni in una capanna in mezzo ai boschi, da solo, uscendone quasi indenne. E non siamo rimasti sorpresi nel vedere persone sradicate muoversi sicure tra i plot delle colture, calpestando una terra dove ora vorrebbero sul serio mettere radici, e non solo per tramandare i trucchi del mestiere ad altri rifugiati.
Abbiamo riconosciuto in loro il legittimo orgoglio di poter innescare un meccanismo virtuoso di autoapprendimento e autonomia: un modus operandi, applicabile anche a Salus Space, che presto ci faremo spiegare dalla viva voce di Giovanni Bazzocchi e Nicola Michelon. I due ricercatori universitari di Rescue-AB parleranno con noi di minimi e massimi sistemi, ma stavolta non ci sarà bisogno di scomodare Thoreau. Basterà ricordare gli sguardi dei ragazzi di villa Aldini, incrociati in un mite pomeriggio di fine estate, per far capire che coltivare un orto è anche questo: una promessa di felicità.
di Sergio Palladini
Dal 15 settembre la linea dell’autobus n° 25, direzione Due Madonne, ha allungato il suo percorso di due fermate. Una sarà vicino via Malvezza
Alcuni cittadini-valutatori che abitano in via Rivani (strada del quartiere Savena che incrocia via Due Madonne) durante l’incontro del gruppo di Valutazione partecipata di giovedì 21 settembre, hanno dato a tutto il gruppo una bella notizia: la linea dell’autobus n° 25 ha allungato il suo percorso di due fermate, arrivando alla rotonda Gozzetti, fermata Canova. In questo modo l’autobus supera il sottopassaggio ferroviario, riuscendo a portare al di là del deposito Due Madonne, gli abitanti di quell’insediamento.
Il nuovo percorso della linea 25 è in vigore ufficialmente dal 15 settembre ed è stato accolto con molta gioia dagli abitanti della zona, che chiedevano da ben 10 anni all’azienda di trasporti pubblici un prolungamento di quel tratto di linea. Inoltre una delle nuove fermate che fa il 25 è subito dopo l’incrocio con via Malvezza, dove s’insedierà la futura Salus Space!
E’ solo un primo passo, nulla a che vedere con linee dedicate o navette (sarebbe addirittura troppo presto!) però tutti noi vogliamo pensare che sia anche un po’merito nostro, dei gruppi cittadini di partecipazione alla riqualificazione di Villa Salus.
Per concludere aggiungo anche un piccolo aneddoto: nei giorni scorsi, un anonimo riconoscente, ha appeso proprio alla fermata del 25 di via Rivani un cartello per ringraziare Tper!
di Rita Roatti
Un autunno ricco di appuntamenti quello che è ormai alle porte. I gruppi di lavoro di Salus Space danno appuntamento il 20, 21 e 28 settembre…
Un autunno ricco di appuntamenti quello che è ormai alle porte. I gruppi di lavoro di Salus Space si lasciano l’estate alle spalle, programmando una fitta agenda di incontri.
La prima data da cerchiare nel calendario è mercoledì 20 settembre, alle 15.30, per l’incontro con il gruppo Orti a Villa Aldini, in via dell’Osservanza 72, per parlare e progettare insieme i diversi tipi di orti che nasceranno nel parco che circonderà Salus Space.
Giovedì 21 settembre, sarà invece il turno del gruppo di Valutazione Partecipata, che alle 18.00 dà appuntamento al Centro Sociale La Dacia di via Lincoln 22/3. Durante l’incontro il gruppo analizzerà le interviste fatte ai partecipanti alla giornata del 4 luglio “Porte aperte a Villa Salus“, quando, le nostre valutatrici e i nostri valutatori, hanno raccolto pareri e osservazioni sull’evento.
Tra i lavori in programma per il pomeriggio c’è anche una prima fase di progettazione dei piani di valutazione previsti dal progetto Salus Space, che riguardano tre ambiti specifici: il wellbeing/ideare, un percorso per definire, insieme ai partner, agli operatori e ai futuri beneficiari, le caratteristiche essenziali del progetto da realizzare; il secondo ambito riguarda la realizzazione di un percorso di formazione per chi lavorerà al progetto SALUS W Space, per realizzarlo concretamente. Infine, terzo tema dell’incontro, sarà welcome/gestire, ovvero come realizzare la gestione delle diverse start-up che dovranno nascere: ostello, residenze collaborative, ristorante multietnico, laboratori artigianali e artistici e orti.
Per capire meglio chi sono e cosa fanno i valutatori del progetto Salus Space vi proponiamo un’intervista realizzata dalla nostra redazione partecipata durante il pomeriggio di festa del 4 luglio nel giardino di Villa Salus.
La redazione partecipata aspetta nuovi cittadini/repoter che abbiano voglia di sperimentarsi e di raccontare il territorio e il quartiere, con foto, video o con la scrittura! L’appuntamento è sempre al Centro Sociale La Dacia, in via Lincoln 22/3, giovedì 28 settembre alle 18.00.
L’ultima data da segnare è mercoledì 25 ottobre, quando tutti i partner del progetto Salus Space incontreranno i cittadini e le cittadine del quartiere, in un incontro pubblico che sarà in Sala Tassinari a Palazzo d’Accursio, in Piazza Maggiore 6, alle 16.00. Sarà l’occasione per capire e per ascoltare dagli esperti quale sarà il “volto” della futura Salus Space.
La demolizione di Villa Salus potrebbe cominciare già nel mese di dicembre 2017. Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori è aperto e l’aggiudicazione,
La demolizione di Villa Salus potrebbe cominciare già nel mese di dicembre 2017. Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori è aperto e l’aggiudicazione, da parte del Comune di Bologna, dovrebbe avvenire entro novembre. Durata prevista dei lavori 120 giorni, costo 500.000 euro.
La nuova soluzione prevede due nuove strutture (con una metratura totale di 2.400 metri quadrati invece di 6.200) oltre alla vecchia palazzina detta “della camera iperbarica”. Il parco conserverà l’attuale alberatura perimetrale a cui si aggiungeranno delle aree ortive.
La prima tranche di finanziamento europeo ai partner del progetto Salus Space è arrivato nel corso dell’estate (2,5 milioni di euro sui 5 milioni totali) e le verifiche fino ad ora effettuate hanno dato risultati positivi.
Tutto dunque procede e stanno riprendendo anche i gruppi di lavoro che coinvolgono i cittadini e le cittadine.
Mercoledì 13 settembre alle 18.00 tornerà ad incontrarsi la Redazione Partecipata di Salus Space, alla Dacia di via Lincoln 23. La redazione è aperta alla collaborazione di tutti coloro che hanno voglia di raccontare attraverso il blog Salus Space Story l’evoluzione dei cantieri ma anche la vita di quartiere e del territorio.
Il Gruppo degli orti si incontrerà mercoledì 20 settembre alle 16,30 a Villa Aldini per parlare dell’orto produttivo che verrà avviato nell’area verde di Salus Space.
Giovedì 21 invece toccherà al Gruppo Valutazione Partecipata che dopo essersi messo alla prova durante la festa del 4 luglio nell’area del parco di Villa Salus (con questionari distribuiti e compilati insieme ai partecipanti, per valutare la qualità degli eventi) dovrà programmare le attività della nuova stagione.
In autunno è previsto anche un terzo incontro con i cittadini del quartiere Savena, per comunicare gli sviluppi del progetto e i dettagli dei lavori che saranno avviati.
Vi terremo aggiornati!
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