Salus SpaceArchives

 

Oltre l’integrazione. Pratiche innovative di ospitalità e welfare interculturale. Questo è il titolo del convegno che si terrà giovedì 31 maggio 2018 nell’Auditorium Damslab, in piazzetta Pasolini, a Bologna. E’ un evento realizzato all’interno della decima edizione di IT.A.CA’ migranti e viaggiatori: festival del turismo responsabile, nell’ambito del progetto Salus Space.

La mattinata di lavori parte proprio dal progetto che coinvolge l’area di via Malvezza per parlare di inclusione sociale e lavorativa, presentando nuovi modelli di accoglienza di migranti e rifugiati. Nel pomeriggio il focus sarà su ospitalità turistica e accoglienza innovativa. Verranno presentati alcuni casi tra cui quello dell’Hotel Magdas di Vienna, gestito da persone rifugiate e aperto ormai tre anni fa, e della cooperativa Ballarò, che si occupa di ostelli della gioventù in Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna.

La giornata sarà chiusa dalla proiezione, alle 20, del documentario Portami via di Marta Santamato Cosentino, dedicato ai corridoi umanitari

Il programma della mattinata

Il programma del pomeriggio

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Lunedì 14 maggio alle 18 si terrà un nuovo incontro con i cittadini del Quartiere Savena: “Come procede il progetto Salus Space?”. Si comincia alle 17,30 con una performance teatrale dei Cantieri Meticci, in piazza Lambrakis, davanti alla Chiesa di Nostra Signora della Fiducia. Alle 18 la riunione aperta a tutti e tutte, nella Sala parrocchiale di via Gaetano Tacconi 67.

Qual è lo stato di avanzamento dei lavori? Come sarà organizzata Salus Space? Chi la gestirà? Come saranno selezionati i futuri abitanti? Chi lavorerà a Salus Space? Quali possibili forme di collaborazione con i cittadini del territorio potranno essere attuate?

Nel corso dell’incontro i rappresentanti del Comune di Bologna e di ASP Città di Bologna formuleranno le risposte a queste domande, che sono state al centro del lavoro dei partner in questi mesi.
Le osservazioni, le riflessioni e le critiche che verranno dai cittadini presenti saranno fondamentali per migliorare e integrare il lavoro fino qui svolto, aiutando i partner a immaginare la Salus Space del futuro.

 

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Riprendono i lavori del Gruppo di Valutazione partecipata. La prossima riunione è indetta per giovedì 26 aprile alle 18 al Centro Sociale La Dacia, in via Abramo Lincoln 22/3, a Bologna.
Il gruppo di valutazione partecipata si occupa di monitorare e valutare la corretta realizzazione del progetto Salus Space. Obiettivo del gruppo di lavoro, guidato dalle ricercatrici dellIstituto per la Ricerca Sociale, è aiutare i diversi partner ad affrontare i problemi che possono emergere durante il processo che sta portando alla realizzazione di Salus Space, con un occhio anche alla qualità e alla sostenibilità dei servizi e dei prodotti proposti.

Nell’incontro del 26 aprile, aperto a tutti coloro che sono interessati, verranno organizzate le attività di valutazione che saranno realizzate nei prossimi mesi.

Cosa sta accadendo dietro ai cancelli di Villa Salus? E nelle stanze dei partner del progetto Salus Space? Abbiamo chiesto a Inti Bertocchi, dell’ Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti” del Comune di Bologna, di aggiornarci su tutto quello che sta accadendo…

La ditta incaricata della demolizione di Villa Salus sta attualmente lavorando all’interno dell’edificio, per asportare l’amianto rinvenuto sulle tubature. Intanto proseguono le attività di redazione del progetto definitivo che dovrà essere approvato dalla giunta del Comune di Bologna, prima della conclusione dei lavori di demolizione.
Sta proseguendo anche l’attività di coprogettazione, che coinvolge tutti i partner del progetto: il 31 gennaio 2018 si è svolto un incontro a Palazzo d’Accursio, per organizzare con metodo tutte le idee e i suggerimenti dei partner per la costruzione del modello di sostenibilità economica. Tramite lo strumento del Business Model Canvas è stato sviluppato un primo modello di sostenibilità economica, strutturato sia per l’intero progetto sia per sottoprogetti. Sono state esaminate le tre aree tematiche che si riferiscono ai tre edifici principali: l’edificio serra (dove troveranno spazio il ristorante, il laboratorio ed il teatro), l’edificio residenziale (dove, oltre agli appartamenti, troverà spazio anche il bed and breakfast) e il centro studi, localizzato nella ex camera iperbarica (che conterrà la sala convegni, gli uffici e lo spazio di coworking).
Il 27 febbraio 2018, sempre a Palazzo D’Accursio, si è svolto un secondo incontro di coprogettazione, per coinvolgere non solo i partner di progetto ma anche i diversi uffici comunali, le cui competenze ed esperienze nelle diverse aree tematiche di Salus Space risultano fondamentali per la definizione del modello di sostenibilità. L’obiettivo di questo incontro con gli esperti dei vari settori è stato quello di raccogliere consigli professionali e ulteriori proposte da chi opera da tempo nei diversi ambiti di pertinenza del progetto, al fine di individuare possibili sinergie e suggerimenti aggiuntivi, per la costruzione del modello di sostenibilità definitivo.

riunione partner
All’incontro hanno partecipato gli esperti dei seguenti settori: Imprese creative (Progetto Incredibol), Politiche Abitative, Economia e Promozione della Città, Educazione Istruzione e Nuove Generazioni, Cultura, Cittadinanza attiva, Comunicazione, Politiche Giovanili, Riqualificazione Urbana, Urbanistica, Settore Ambiente. All’incontro ha presenziato anche Peter Ramsden, l’esperto in Innovazione Sociale incaricato dal Segretariato UIA di fornirci assistenza e supporto scientifico. Sono emerse diverse proposte interessanti per la futura sostenibilità di Salus Space, che saranno pertanto incluse nel modello e poi ulteriormente sviluppate quando si lavorerà al Business Plan. Il modello socio – economico di sostenibilità sarà presentato pubblicamente entro la fine di maggio, nel corso di un evento sul tema dell’accoglienza e ospitalità, organizzato dal Comune di Bologna in collaborazione con il Festival Itacà.  Prima della presentazione pubblica di maggio ci sarà l’occasione di confrontarsi con i cittadini dei due gruppi (valutazione partecipata e comunicazione partecipata) che collaborano attivamente al progetto, per condividere il lavoro svolto e raccogliere eventuali suggerimenti.

di Inti Bertocchi

Uno degli elementi innovativi del progetto Salus Space è il mix di funzioni e attività che vi si svolgeranno. Luogo di accoglienza, ma anche di intrattenimento e produzione artigianale e artistica, ristorante multietnico, centro studi. E centro di formazione. Aperto agli abitanti, ma anche al territorio.

Gli abitanti, rifugiati e richiedenti asilo, persone e famiglie in temporanea difficoltà finanziaria, coinvolte nei programmi di transizione abitativa del Comune di Bologna, saranno attivamente impegnati nella gestione dei servizi. L’obiettivo è la creazione di una impresa di comunità. Cefal, come ci spiega Maria Grazia D’Alessandro, si occuperà della formazione delle persone su più livelli

Un altro ambito di formazione è quello delle attività ricettive, anche per formare le persone che gestiranno il Bed & Breakfast che aprirà i battenti all’interno di Salus Space. Di questo si sta occupando Ciof/fp Emilia Romagna, come spiega Luca Lambertini.

Individuare le competenze dei futuri abitanti di Salus Space e accompagnarli in un percorso di auto-impresa. Questo è il compito di Microimpresa, Ong con esperienza in Italia e all’estero. L’intervista a Katia Raguzzoni.

Le interviste sono state realizzate durante l’evento del 25 ottobre 2017 a Palazzo d’Accursio

 

 

 

Quando tutto sarà terminato, a Salus Space ci sarà anche un ristorante multietnico con 100 coperti e la possibilità per i clienti, d’estate, di mangiare al fresco, in giardino.

Chi sta pensando alla sua struttura e organizzazione? L’Associazione MondoDonna, partner del progetto e da dieci anni impegnata nel catering specializzato in ricette da tutto il mondo. L’intervista a Eleonora Michelini

Ecco Souad Joumaa, che in questa intervista ci dà la sua ricetta preferita…

Le interviste sono state realizzate durante l’evento del 25 ottobre 2017 a Palazzo d’Accursio

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Educazione ambientale, valorizzazione del territorio e tutela del verde urbano. Di questo si occupa l’associazione Selenite che dal 2008 lavora nel Quartiere Savena, a Bologna, per diffondere la cultura della conoscenza e del rispetto dei valori ambientali.
La Redazione Partecipata ha incontrato l’associazione in occasione della Festa di Natale dello scorso dicembre al centro civico del Quartiere e ha intervistato Andrea, uno dei volontari dell’associazione.
“Selenite ha un forte legame con il territorio, da molti anni collaboriamo con tante realtà del nostro quartiere come enti pubblici e di formazione. Lavoriamo spesso con il Parco regionale dei Gessi e Calanchi dell’Abadessa, organizzando trekking e itinerari narranti alla scoperta dei paesaggi e degli alberi secolari del parco”, racconta il volontario ai microfoni della redazione.

L’interesse per l’aspetto formativo e per la promozione della cittadinanza attiva si traduce in un lavoro capillare che l’associazione svolge con le scuole del territorio con percorsi didattici particolari: “con un gruppo di ragazzi della scuola media curiamo un orto didattico, in via Lombardia 36. Seminiamo, coltiviamo e ci occupiamo di tutti i lavori manuali utili alla cura dell’orto. Alla fine dell’anno siamo riusciti a mangiare qualche ortaggio prodotto da noi, e abbiamo organizzato anche una grande festa per condividere il momento della raccolta. È stata anche un’occasione per conoscere altre persone, soprattutto chi viene da un altro paese e ha tradizioni diverse dalle nostre”.

La profonda conoscenza del territorio da parte dell’associazione Selenite ha spinto i cittadini-redattori del blog di Salus Space a fare qualche domanda anche sul progetto di rigenerazione dello spazio dell’ex casa di cura di Via Malvezza: “sappiamo del piano di riqualificazione di Villa Salus, però non ne conosciamo tutti i dettagli”, risponde Andrea e continua “immaginiamo che per una struttura di questo tipo debbano essere presi provvedimenti drastici, ma non sappiamo cosa accadrà dopo”.

Questo l’audio completo


L’intervista è stata realizzata da Rita Roatti

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Continuiamo con la carrellata di voci che abbiamo raccolto durante la festa di Natale che si è tenuta lo scorso 14 dicembre nella Piazza Coperta della sede del Quartiere Savena.
Tra un canto di Natale e un’esibizione di tango la Redazione Partecipata, con registratore alla mano, ha intervistato i cittadini e le cittadine che partecipavano all’evento chiedendo pareri e riflessioni sul futuro di Salus Space. Ecco cosa ci hanno detto:

“Io ho scoperto del progetto di rigenerazione dell’ex casa di cura dalla stampa locale e ho capito che nascerà un luogo di accoglienza e di inclusione e sarà gestito da più associazioni in modo corale; saranno presenti laboratori e un ristorante multietnico. Non so però quale siano i tempi di realizzazione e da dove arrivano i finanziamenti. Credo però che sarà un arricchimento per la zona, dato che finora Villa Salus ha vissuto in uno stato di abbandono e di degrado”.

Un’altra cittadina ci racconta di aver partecipato a molte delle iniziative che sono state organizzate in questi mesi, come la passeggiata nel quartiere e la festa nel parco della Villa, ma non nasconde il dispiacere per l’abbattimento della vecchia struttura. “É un edificio storico e per questo non vorrei che fosse demolito, ma capisco che a volte non ci sono altre soluzioni. In più negli ultimi tempi sempre più adolescenti si intrufolavano di notte nella villa ed era pericoloso. Poi da quello che ho capito ci sarà una prima fase di riqualificazione della struttura e successivamente si passerà ai progetti di aggregazione tra  associazioni che hanno uno scopo sociale e culturale”.

“Io invece conosco pochissimo questo progetto e non sapevo che fosse stata prevista la demolizione della struttura e io sarei favorevole ad una ristrutturazione conservativa. Negli ultimi anni ho percepito molto l’aspetto più inquietante dell’edificio, perché spesso è stato occupato da persone senza fissa dimora ed è stato oggetto della curiosità di molti ragazzini che ci entravano di notte ignari dei pericoli di un’azione del genere. Sono contenta che oggi si stia ripensando a questo spazio, ma allo stesso tempo sono anche preoccupata perché potrebbe esserci una cattiva gestione di denaro pubblico. Potrebbe essere una bella occasione per la zona, perché mancano dei luoghi di aggregazione e di socialità, ma per ora il mio giudizio non è del tutto positivo”.

Queste sono le riflessioni di una delle volontarie dell’associazione Mondo Gatto che era presente con un banchetto nella sede del Quartiere: “Salus Space potrebbe essere un’eccellente iniziativa, perché ora c’è solo abbandono e degrado. Prima di passare però ad una progettazione così complessa dovrebbe essere ripensato e potenziato il sistema di trasporti che collega quella zona con il resto della città, altrimenti si rischia di avere un luogo bellissimo ma difficile da raggiungere”.

Altri cittadini che abbiamo incontrato durante la serata non avevano un quadro chiaro del progetto, altri invece non ne conoscevano l’esistenza. Non solo entusiasmo per l’idea di rigenerazione, ma anche preoccupazione per il futuro: per l’integrazione tra la futura comunità degli abitanti di Salus Space e i cittadini del quartiere e per la demolizione dell’edificio storico e la conseguente costruzione del nuovo, che potrebbe avere i lunghi tempi italiani di lavorazione.

Questo l’audio completo

Le interviste sono state realizzate da Rita Roatti

Chi abiterà a Salus Space? Ci saranno delle regole da rispettare? Chi le definirà? Quali rapporti si potranno sviluppare con gli abitanti del territorio?

ASP Città di Bologna coordina la parte del progetto definita Welcome: quella relativa al varo del modello di gestione di Salus Space, una gestione che non è solo tecnica, ma anche sociale. Nell’intervista Lorenza Maluccelli ci aiuta a immaginare la futura comunità di abitanti e le relazioni che potranno nascere con il territorio.

L’ intervista è stata realizzata durante l’evento del 25 ottobre 2017 a Palazzo d’Accursio

 

Per salutare l’arrivo del 2018 abbiamo chiesto all’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria don Paolo Serra Zanetti del Comune di Bologna di aiutarci a fare il punto della situazione per quanto riguarda il progetto Salus Space, di cui sono coordinatori

Mappa Salus Space

Si è concluso, a ottobre 2017, il primo anno di vita di Salus Space. Un report dettagliato è stato trasmesso alla Commissione Europea, insieme ai documenti prodotti in inglese che descrivono l’attività svolta e le linee guida dei partner. Si tratta del primo report di monitoraggio annuale, da cui risulta che il progetto sta procedendo a gonfie vele: tutti gli obiettivi che il progetto si era posto, per questo primo anno di attività, sono stati raggiunti con successo. Al Cities Forum 2017, tenutosi a Rotterdam il 27-28 novembre, il progetto Salus Space è stato presentato all’interno di un workshop sull’innovazione urbana, suscitando grande interesse. Sono sempre più le relazioni internazionali che si stanno costruendo attorno al progetto, e questo è un grande stimolo per continuare a lavorare con impegno.

Sul fronte interno, il progetto architettonico messo a punto dall’Architetto Massimo Monaco è pronto per uscire dagli uffici del Comune di Bologna; nei prossimi mesi sarà completata la raccolta dei pareri di competenza di Ausl e Vigili del Fuoco, mentre sarà approvato il progetto esecutivo della ex camera iperbarica, i cui lavori di ristrutturazione dovrebbero iniziare prima della estate.
Anche l’iter della demolizione di Villa Salus si è concluso con la firma del contratto. L’appalto è stato aggiudicato dalla impresa I.CO.STRA SRL di Genova che inizierà i lavori il prossimo 22 gennaio. Inizialmente l’ impresa aveva proposto la soluzione della demolizione con l’esplosivo, ma la vicinanza con la casa di riposo San Petronio rende l’intervento assai difficile da realizzare, perciò potrebbe essere eseguito con i metodi meccanici tradizionali.

In questi ultimi mesi la associazione El Ihsan, di Nasiru Ahiani, ha completato i lavori di pulizia e sgombero dei materiali all’interno della villa. I mobili che presentavano ancora un buono stato di conservazione sono stati tutti riposti in un magazzino comunale, in attesa di essere restaurati e riposizionati all’interno del nuovo spazio. Tra questi anche il famoso tavolo in marmo dell’obitorio, alcuni tavoli, poltrone, e arredi in legno. La Facoltà di Medicina che opera all’interno dell’Istituto Ortopedico Rizzoli ha effettuato due sopralluoghi nel corso dei quali sono stati selezionati materiali documentali considerati molto interessanti per i lavori di ricerca dell’Università, tra questi numerose ristampe di pubblicazioni di chirurgia ortopedica. Un ulteriore ritiro di materiale verrà effettuato all’inizio di gennaio e riguarderà l’archivio di vetrini, campioni istologici del professor Scaglietti, che verranno anch’essi recuperati e valorizzati ai fini della ricerca medica. Il materiale che non ha interesse medico ma valore storico verrà interamente messo a disposizione del progetto “L’angolo della storia” che intende recuperare la memoria della ex clinica privata di Villa Salus e del suo protagonista.

Proseguono intanto le attività dei gruppi di redazione partecipata (che è curatore del blog Salus Space Story) e valutazione partecipata, animati dal lavoro e dalla passione di alcuni cittadini del territorio. La redazione, aperta a chiunque fosse interessato, si ritroverà lunedì 8 gennaio al centro sociale La Dacia, in viale Lincoln 23.

Nei primi mesi del 2018, si avvierà una nuova fase di coprogettazione, che vedrà impegnati i 17 partner del progetto nella costruzione di un modello di sostenibilità economica, con il supporto scientifico di Microfinanza e con la facilitazione di Ces.co.com, Università di Bologna. In questa fase diventerà rilevante il confronto ed il dialogo con gli stakeholder del territorio, che saranno interpellati, per aiutare i partner a costruire un modello di gestione che fornisca le garanzie di sostenibilità futura ed una rete di collaborazione ampia, condizioni necessarie affinché il progetto sia in grado di sostenersi. I risultati di questa discussione saranno presentati e discussi con la città in un evento pubblico che segnerà anche la conclusione della coprogettazione e l’inizio della implementazione vera e propria.

Sono anche i mesi di maturazione del “Think Tank” di Salus Space. Da gennaio a giugno del 2018 verranno realizzati altri sei incontri e workshop sui temi della innovazione sociale, aperti ai partner e a tutta la cittadinanza, in cui saranno approfonditi diversi aspetti sociali, economici e culturali. Al programma verrà data ampia diffusione.

Restate sintonizzati!

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