Educazione ambientale, valorizzazione del territorio e tutela del verde urbano. Di questo si occupa l’associazione Selenite che dal 2008 lavora nel Quartiere Savena, a Bologna, per diffondere la cultura della conoscenza e del rispetto dei valori ambientali.
La Redazione Partecipata ha incontrato l’associazione in occasione della Festa di Natale dello scorso dicembre al centro civico del Quartiere e ha intervistato Andrea, uno dei volontari dell’associazione.
“Selenite ha un forte legame con il territorio, da molti anni collaboriamo con tante realtà del nostro quartiere come enti pubblici e di formazione. Lavoriamo spesso con il Parco regionale dei Gessi e Calanchi dell’Abadessa, organizzando trekking e itinerari narranti alla scoperta dei paesaggi e degli alberi secolari del parco”, racconta il volontario ai microfoni della redazione.
L’interesse per l’aspetto formativo e per la promozione della cittadinanza attiva si traduce in un lavoro capillare che l’associazione svolge con le scuole del territorio con percorsi didattici particolari: “con un gruppo di ragazzi della scuola media curiamo un orto didattico, in via Lombardia 36. Seminiamo, coltiviamo e ci occupiamo di tutti i lavori manuali utili alla cura dell’orto. Alla fine dell’anno siamo riusciti a mangiare qualche ortaggio prodotto da noi, e abbiamo organizzato anche una grande festa per condividere il momento della raccolta. È stata anche un’occasione per conoscere altre persone, soprattutto chi viene da un altro paese e ha tradizioni diverse dalle nostre”.
La profonda conoscenza del territorio da parte dell’associazione Selenite ha spinto i cittadini-redattori del blog di Salus Space a fare qualche domanda anche sul progetto di rigenerazione dello spazio dell’ex casa di cura di Via Malvezza: “sappiamo del piano di riqualificazione di Villa Salus, però non ne conosciamo tutti i dettagli”, risponde Andrea e continua “immaginiamo che per una struttura di questo tipo debbano essere presi provvedimenti drastici, ma non sappiamo cosa accadrà dopo”.
Questo l’audio completo
L’intervista è stata realizzata da Rita Roatti