Ascoltiamo i grandi della letteratura-3
Ecco la terza proposta letteraria di Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Ecco la terza proposta letteraria di Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne
Ecco la terza proposta di Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo è stato dedicato a Pirandello, il secondo a Guy De Maupassant…
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: Il segreto del Bosco Vecchio
L’autore: Dino Buzzati (1906- 1972)
Dino Buzzati visse in tempi in cui la cultura “dell’azione” prevaleva su quella del pensiero. Il distacco apparente dal realismo e dalla modernità lo rinchiuse in una solitudine da condanna ed i suoi racconti vennero relegati fra le “novellette”. Dopo la morte Buzzati ricevette il degno posto nella letteratura del 900, letto studiato all’estero e in Italia; fu considerato uno dei più sensibili interpreti della coscienza umana da chi sa vedere oltre il gioco fantastico della sua pagina.
Trama ragionata del libro
Il libro inizia come una cronaca (descrizione di luoghi, orari …) e piano piano si inoltra nei sentieri dei sentimenti, della coscienza, di ciò che anche siamo di Bene e di Male. Troviamo in Bosco Vecchio l’uomo e la sua società immersi in un’altra società, quella della Natura, che, fin dalla notte dei tempi, si popolò di geni, ninfe, fauni ed esseri vari rappresentanti di un naturalismo da favola. E’ il mondo un po’ fantastico un po’ magico di Ovidio e le sue “Metamorfosi”: il mondo della fantasia poetica.
di Giovanna Lima
Foto tratta da https://biografieonline.it
Ecco la seconda proposta di Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne: “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant
Ecco la seconda proposta di Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo era dedicato a Pirandello…
Giovanna Lima è una cittadina che da più di 13 anni anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne…
Giovanna Lima è una cittadina che da più di 13 anni anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne in una saletta che il Quartiere Savena ha riservato presso la Polisportiva Pontevecchio. A lei abbiamo proposto di collaborare con la Redazione partecipata di Salus Space, con qualche consiglio per la lettura. Ecco la sua prima proposta…
(A proposito… prossimo appuntamento con “Lettura ad alta voce” giovedì 29 marzo dalle 14.45 alle 16.45 alla Polisportiva per leggere insieme “Il giro di vite” di Henry James)
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Il fu Mattia Pascal”
L’autore: Luigi Pirandello (1867/1935) premio Nobel 1934
Pirandello ritrae uomini e donne di tutte le condizioni sociali ma in particolare i personaggi si collocano nella vita della borghesia italiana di fine Ottocento.
Il suo scrivere è una ricerca sul problema inquietante dell’individualità una e molteplice; esprime situazioni senza soluzione spesso paradossali, strane, grottesche. Pubblicò novelle, romanzi e opere teatrali.
Trama ragionata del libro
Il nostro IO, quella parte della personalità che si mette in contatto con il mondo, recita un ruolo,o meglio una gamma di ruoli in cui affronta i contro-ruoli degli altri intorno a lui. Questa serie di ruoli dell’IO sono condensati nel NOME che elargisce all’UNO un certificato di esistenza e integrità collocandolo nel mondo secondo le modalità dell’essere (sensazioni, riflessioni, pensiero vivente e produttivo) e dell’avere (possesso di oggetti inanimati e viventi: il mio corpo, la mia casa, mio marito, mia moglie, il mio cane…).
Mattia Pascal viene a sapere del suo suicidio leggendo il giornale e improvvisamente lui non è e non ha più nulla. Ed ecco la possibilità di vivere un’altra vita, di collocarsi nel mondo con una identità, una immagine di sé del tutto nuova. Sarà libertà o “tirannia mascherata da libertà?”.
“Essere E non essere”. Questo è il problema di Mattia Pascal “guardiano di libri” nella biblioteca comunale.
di Giovanna Lima
“Teresa Raquin” di Zola. Ne scrive Giovanna Lima, curatrice dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce”, che ripartono il 24 ottobre.
Giovanna Lima dedica la sua recensione a “Teresa Raquin” di E. Zola
Le proposte precedenti: “Il Sogno di un Uomo Ridicolo” di Fedor M. Dostoevskij, “Il Colonnello Chabert” di Honoré de Balzac, “La Figlia del Capitano” di Aleksander S. Puskin, “Le Notti Bianche” di Fedor M. Dostoevskij,“Corto viaggio sentimentale” di Italo Svevo, “Bartleby lo scrivano” di Herman Melville, “Favola di Amore e Psiche” di Lucio Apuleio, “Candide o l’ottimismo” di Voltaire, “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” di Stevenson, “Il segreto del Bosco Vecchio” di Buzzati, “Pierre e Jean” di Guy de Maupassant e “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Giovanna Lima è una delle animatrici dei pomeriggi di “Letture ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Le letture riprenderanno giovedì 24 ottobre 2019 alle 14.45 nella saletta della Polisportiva Pontevecchio in via Carlo Carli 56. Il 137° testo classico da ascoltare è proprio “Teresa Raquin” di Emile Zola. Saranno due ore d’ascolto in totale relax, l’incontro è aperto a tutti coloro che amano la buona lettura.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Teresa Raquin”
Autore: Emile Zola (1840-1902) affascinato dal metodo scientifico, descrive la realtà psicologica e sociale senza giudicare cose o persone. Sarà il lettore a mettersi dalla parte dell’uno o dell’altro.
Trama ragionata: Camillo è un giovane assai debole di salute e oppresso dalle cure di sua madre incapace però di stare in ozio; Teresa è sua moglie apparentemente tranquilla ma con una nascosta vitalità ardente ed impetuosa; amico di Camillo è Lorenzo grande, forte, con un corpo fatto di carne soda e con il desiderio di una vita d’ozio. Teresa e Lorenzo diventano amanti e arrivano al delitto che sconteranno nella mente e nel corpo. Se è vero, come si afferma in filosofia della scienza, che anche nella società umana tutto avviene secondo rapporti di causa ed effetto, fino a che punto Teresa e Lorenzo sono responsabili e quindi colpevoli?
Un bel gruppo di cittadini ha partecipato alla Passeggiata di Quartiere che si è fermata davanti a Salus Space. Gli aggiornamenti dal cantiere.
Un bel gruppo di cittadini ha partecipato alla Passeggiata di Quartiere che venerdì 20 settembre si è snodata per il Savena, con tappa davanti al cancello della futura Salus Space. L’iniziativa è stata curata da Free Walking Tour Bologna e Fondazione per l’Innovazione Urbana, con il contributo del Comune di Bologna.
Vi proponiamo la registrazione dell’intervento dell’architetto Massimo Monaco, progettista architettonico del Comune di Bologna, che ha aggiornato i cittadini sullo stato dei lavori nell’area della futura Salus Space.
La tappa è stata solo una delle tante… Ecco il racconto del resto della passeggiata, a firma Rita Roatti…
Savena_Passeggiata di Quartiere: da spazi a luoghi di comunità
Venerdì 20 settembre, al Quartiere Savena, si è svolta una visita guidata ai luoghi della memoria e dell’identità culturale del Fossolo organizzata da Free Walking Tour Italia. La partenza è avvenuta alle 18 agli Orti Peppino Impastato in via Bombicci dove il presidente dell’associazione “Orti Condivisi” Gaetano Vitale ha raccontato la loro bella esperienza partita un anno e mezzo fa. Mentre le persone si radunavano all’appuntamento, si è unita al gruppo anche la presidente del quartiere Marzia Benassi.
Passeggiando lungo il muro di cinta della caserma Viali, siamo arrivati a Salus Space.
Tornando sui nostri passi, siamo giunti in piazza Lambrakis dove alcuni componenti del Comitato Due Madonne avevano allestito una mostra fotografica che, attraverso 4 pannelli tematici, raccontava la storia della piazza stessa dal 1957 fino ad oggi passando attraverso l’inaugurazione nel 1971, la sua grande ristrutturazione del 2003 fino agli ultimi eventi/spettacoli avvenuti quest’anno da parte di più associazioni.
E’ stata poi fatta una puntatina alla” Mia Casina Bella”, un piccolo luogo sotto i portici nato dalla volontà di Nicoletta Magnani, che raccoglie persone con l’idea di stare insieme facendo cose piacevoli ed istruttive.
Alle 19,30, gambe in spalla, abbiamo attraversato via Dozza, imboccato la ciclabile/pedonabile e siamo arrivati al Parco dei Cedri dove, un folto gruppo di altre persone capeggiate da Vanna (attivista e storica del Parco), ci aspettavano per placare l’appetito con un abbondante buffet…
foto di Michele Lapini e Rita Roatti
È stata un successo la festa di primavera in piazza Lambrakis organizzata dall’associazione Senza il Banco
È stata un successo la festa di primavera in piazza Lambrakis organizzata dall’associazione Senza il Banco sabato 6 aprile. Per un pomeriggio il cuore del Villaggio due Madonne si è trasformato in un campo da calcio, in un espositore di torte, in un mercatino. Un luogo dove poter fare festa e incontrarsi.
Tanti i bambini in piazza incantati da giocolieri e animatori che sono stati chiamati per l’occasione. Il torneo di calcio, a cura della polisportiva Pontevecchio, ha portato in campo squadre diverse, dai pulcini ai più grandi. A dare una mano gli Amici della Piazzetta: un gruppo di cittadine e cittadini residenti che volontariamente si prendono cura del territorio e delle “relazioni” di piazza Lambrakis, mettendo a disposizione tempo, competenze e attività. Per la festa di primavera hanno allestito una tenda berbera per far giocare i bambini e far apprezzare un pezzo di una diversa cultura. Tra gli altri in piazza c’era l’associazione Immigrati di Buona Volontà che, con un banchetto e del materiale informativo, hanno raccontato ai partecipanti la loro storia. L’associazione, con sede a San Lazzaro di Savena, nasce dalla volontà di un gruppo di migranti di voler dare un volto nuovo al migrante, non stereotipato, lavorando sull’integrazione e sull’inclusione sociale, migliorandone la qualità della vita. Per contattarli si può scrivere una mail a immigratidibuonavolonta@gmail.com
Durante la festa alcuni componenti dell’associazione si sono cimentati in un ballo tipico di alcune zone dell’Africa.
Questo un breve video
Non solo giochi e danze, in Piazza spazio anche alla gara di torte. Sono stati 24 i partecipanti con dolci, ciambelle e crostate, ognuno con ingredienti e decorazioni particolari. “La prima classificata è stata la torta a sfoglia con glassa bianca e striature di cioccolato fondente di una signora marocchina. Ha totalizzato 100 punti”, ha raccontato Rita Roatti del comitato Due Madonne e redattrice del nostro blog, che per l’occasione era tra i volontari della festa. In gara tra le torte anche quelle preparate dagli ospiti di Casa Rodari “se avessimo previsto un premio anche per gli altri classificati loro avrebbero vinto il terzo posto”.
I veri protagonisti però della festa sono stati i volontari che hanno aiutato Senza il Banco nella gestione della piazza, nell’allestimento iniziale e nello smontaggio finale. Tra tutti spiccavano le pettorine verdi delle volontarie ecologiche del giardino di via Lombardia, che con le loro pinze e con i loro sacchetti per la differenziata hanno mantenuto la piazza pulita, mentre i partecipanti al gruppo Piccoli ma pericolosi hanno monitorato le aree ecologiche nelle vicinanze.
All’ombra della statua di Costa Coulentianos anche il banchetto di Hera, per chiunque volesse ritirare dei sacchi per la raccolta differenziata o chiedere informazioni e chiarimenti sulla Carta Smeraldo e quello di Mondo Gatto, l’oasi felina di via Allende. A chiudere il pomeriggio una semina in vaso a cura degli orti condivisi del giardino Peppino Impastato. Le piantine sono state posizionate sotto il portico della chiesa che affaccia sulla piazza.
Hanno collaborato all’organizzazione della festa anche: i volontari di Auser Bologna, di Cittadinanza Attiva, la parrocchia Nostra Signora della Fiducia, la Scuola di Teatro Louis Jouvet Fraternalcompagnia.
Andiamo nel II secolo dopo Cristo con la nuova proposta di Giovanna Lima, che ci presenta la “Favola di Amore e Psiche”, scritta da Lucio Apuleio
Andiamo nel II secolo dopo Cristo con la nuova proposta di Giovanna Lima, che ci presenta la “Favola di Amore e Psiche”, scritta da Lucio Apuleio. E’ la sesta proposta curata da una delle animatrici dei pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo è stato dedicato a Pirandello, il secondo a Guy De Maupassant, il terzo a Dino Buzzati, il quarto a Stevenson, il quinto a Voltaire.
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: “Favola di Amore e Psiche”
L’autore: Lucio Apuleio nato in Numidia (l’attuale Algeria) intorno al 125 d.c. e morto intorno 170 d.c. Studiò a Cartagine e si perfezionò a Roma
e ad Atene. Fu uno dei più originali prosatori latini. Alternante la sua personalità di scrittore tra la magia che lega l’uomo al divino e la filosofia
platonica. Suo capolavoro “le Metamorfosi” in 11 libri in cui è inserita la “Favola di Amore e Psiche”.
Trama: Psiche è una principessa tanto bella da generare invidia in Venere che incarica suo figlio Eros di colpirla con una freccia e farla innamorare di un mostro. Eros però colpisce per errore se stesso e s’innamora perdutamente di Psiche; la rinchiude in un castello magico dove si amano sempre nel buio perché lei non deve vedere mai il volto del dio.
Le sorelle di Psiche insinuano in lei il dubbio che il suo amante sia un mostro e la fanciulla, con una lampada ad olio, illumina Eros mentre dorme; ma una goccia cade sul suo corpo. Eros si sveglia, si arrabbia e l’abbandona. Disperazione di Psiche che Venere sottopone a diverse e difficili prove. Guarita la bruciatura però Eros torna e porta la fanciulla sull’Olimpo dove Giove le dona l’immortalità così potrà essere sempre vicina al suo divino amore.
Trama ragionata: Eros esprime la passionalità maschile che pone l’interesse nella passionalità intensa che seduce, corteggia e a volte inganna;
Psiche è la passionalità femminile legata al vedere se stessa nel desiderio del suo amante; Venere onnipotente e gelosa dea immortale, mai uscita dalla contemplazione di sé, emblema di una femminilità idealizzata contro quella di Psiche femminilità vissuta. Le due sorelle di Psiche non sono così belle ma sono già spose, e quindi donne nella tacita mediocrità.
“Si narra che quel giorno un anziano e distinto signore, volendo assistere alla demolizione dell’ex Villa Salus, notò che l’enorme pinza distruttrice era bloccata davanti a un nido di colombe…”
“Si narra che quel giorno un anziano e distinto signore, volendo assistere alla demolizione dell’ex Villa Salus, notò che l’enorme pinza distruttrice era bloccata davanti a un nido di colombe…”.
La demolizione di Villa Salus raccontata dal fotografo Sergio Vegetti è diventata un filmato (Villa Salus, Cronache della demolizione) che sarà proiettato venerdì 28 settembre nel teatro della Chiesa di Nostra Signora della Fiducia, in piazza Lambrakis.
Prima, dello stesso autore, sarà proposto “Algeria 4 ERG – dal mare di sabbia alle arenarie del Tassili”. L’appuntamento, alle 21, è il primo della serie “Viaggi e avventure nel mondo” proposto dal Comitato Due Madonne che riprende la sua programmazione stagionale. L’ingresso è libero.
Ecco gli altri appuntamenti
Venerdì 5 ottobre: Azerbaijan di Giuliano Bandieri, “Russia invernale”
Venerdì 12 ottobre: India del Sud di Bruno Rabboni e Tonino Bulgarelli, “Tamilnadu-Kerala-Karnataka”
Venerdì 19 ottobre: “La mia Africa”, “Crossing”, “Afghanistan – Il corridoio di Wakhan”, “Namibia”, di Natalina Mascherini
Teatro Parrocchiale di Piazza Lambrakis, sotto la Chiesa di Nostra Signora della Fiducia, ore 21
Foto di Sergio Vegetti
E ora tocca a Stevenson, con il suo “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde”. E’ la quarta proposta a firma Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” e nostra critica letteraria!
E ora tocca a Stevenson, con il suo “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde”. E’ la quarta proposta a firma Giovanna Lima, cittadina che anima i pomeriggi di “Lettura ad alta voce” organizzati dal Comitato Due Madonne. Il primo articolo è stato dedicato a Pirandello, il secondo a Guy De Maupassant, il terzo a Dino Buzzati…
I grandi della letteratura classica antica e moderna parlano alla nostra mente… Ascoltiamoli!
Titolo: Lo strano caso del dottor Jekyll e Mister Hyde
L’autore: Robert Louis Stevenson (1850-1894)
In un articolo rivolto ad Henry James, sostenitore del realismo nella ricerca del vero, Stevenson riconosce la stessa dignità ad una narrativa testimone del reale e ad una costruita su un immaginario fantastico. Lo scozzese Stevenson esprime così la sua idea sulle diverse classi di romanzo: quello d’avventura, che fa agire la parte illogica dell’uomo, quello psicologico che punta il dito su debolezze e confusioni umane, e quello drammatico, che coinvolge le emozioni e la morale giudicante.
Trama ragionata del libro
E’ un racconto allegorico che contiene un significato morale inteso come quel complesso di norme che regolano la vita pubblica e privata in relazione al Bene e al Male. Il dottor Jekyll è custode della sua reputazione, della sua immagine pubblica, di ciò che la “menzogna quotidiana” nasconde. La tentazione però del sapere scientifico trova il modo di rendere visibili le parti abominevoli della sua anima. Il dottor Jekyll beve una pozione da lui preparata mettendo così in atto un meccanismo che autorizza vita autonoma alla parte negativa della sua personalità. Ed ecco la scissione della nobiltà d’animo dalla abiezione, dell’amore dall’odio, dal rispettabile saggio dottor Jekyll dall’abominevole Mr, Hyde.
di Giovanna Lima
La Redazione Partecipata continua il suo viaggio nel mondo della raccolta differenziata e del sistema a calotta sperimentato nel Quartiere Savena. Rita e Giordana, due delle nostre cittadine redattrici, hanno voluto dire la loro…
Giordana, una delle nostre cittadine redattrici, con un gruppo di volontari scende spesso in strada munita di pinza e sacchetto per la differenziata per raccogliere i rifiuti che le persone lasciano vicino ai cassonetti. Ha una bella pettorina verde che chiede a gran voce nuovi volontari che possano aiutarla. A breve vi racconteremo di più su questa iniziativa, intanto ecco la mail di Giordana per chi volesse unirsi al gruppo: gio16conda@gmail.com.
Rita, invece, insieme al Comitato Due Madonne ogni giovedì organizza, in collaborazione con Hera, un punto di raccolta rifiuti “Piccoli ma Pericolosi”. E’ passato già qualche anno dalla prima sperimentazione al Quartiere Savena di Bologna della raccolta indifferenziata con il sistema a calotta, e le due cittadine vogliono esprimere il loro punto di vista su questo nuovo modello di raccolta dei rifiuti, che entro la fine dell’autunno sarà esteso anche agli altri quartieri della città. Ecco cosa scrivono
A febbraio di quest’anno saranno trascorsi quasi tre anni da quando entrò in funzione, nel quartiere Savena, la così detta “Implementazione del sistema a calotta” che prevedeva la limitazione, presso le Isole Ecologiche Stradali, di rifiuti indifferenziati tramite una dispositivo meccanico (calotta) che ne limitasse la portata a circa 22 litri.
Questi erano gli scopi che si prefiggeva Hera attuando questo nuovo sistema:
– Migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata.
– Far percepire al cittadino, con una limitazione al conferimento, che il rifiuto non differenziabile è minimo
– In un secondo tempo, predisporre l’identificazione dell’utente per arrivare ad una “raccolta puntuale”.
Per spiegare ai cittadini del quartiere tutto ciò, Hera s’impegnò molto con assemblee pubbliche su tutto il territorio, consegnando a domicilio un kit (lettera alle utenze, opuscolo informativo, il Rifiutologo, Ecoborsa di supporto ai cittadini per differenziare in casa) e utilizzando le associazioni di vicinato in supporto agli info-point.
Il Comitato Due Madonne, di cui faccio parte, partecipò alla campagna informativa col suo gruppo di volontari, già attivi nella raccolta “Piccoli ma Pericolosi”.
A distanza di tre anni bisogna ammettere che, malgrado gli sforzi di Hera per implementare la raccolta differenziata, il sistema a “calotta” ha messo a nudo alcuni aspetti del malcostume popolare. Molti cittadini non si sono adeguati a buttare sacchetti di piccole dimensioni nei cassonetti grigi, abbandonano i loro abbondanti rifiuti, non ben differenziati, di fianco alle calotte o gettandoli direttamente nei cassonetti adibiti alla raccolta di carta, plastica e umido inquinandoli. L’immediata conseguenza è il formarsi di un visibile degrado intorno ai cassonetti con la presenza indesiderata di visitatori poco amati: i topi.
La conclusione che ne traggo è la seguente: forse, prima di mettere alla prova cittadini abituati ad un uso irresponsabile delle isole ecologiche stradali, sarebbe stato meglio educarli con un metodo, secondo me, molto efficace: chi non differenzia paghi di più mentre chi, virtuosamente s’impegna a differenziare, venga premiato.
Rita Roatti
Lo scorso 16 gennaio ho incontrato la Consigliera del Quartiere Savena Giorgia Resca con la quale ho approfondito il tema “calotte”, e con lei ho espresso il mio personale punto di vista: è importante promuovere educazione civica (non una tantum), organizzando in collaborazione con Hera progetti per le scuole di ogni ordine e grado. Importante è il coinvolgimento delle associazioni per rivitalizzare l’orgoglio di un quartiere rispettoso dell’ambiente e di coloro che ci vivono.
Durante la raccolta “Piccoli ma Pericolosi” che si svolge il giovedì mattina in via Carli, nella sede della Polisportiva Pontevecchio, ho comunicato all’ingegnere dell’Hera Marco Mattioli che, nonostante i dati dicano che la raccolta differenziata sia in leggera crescita, percorrendo a piedi le strade nei pressi delle isole ecologiche (dove non in tutte esiste campana per raccolta vetro e lattine…), c’è degrado pauroso che alimenta ratti e cattivi odori. Credo che visite organizzate di gruppi di cittadini e di scolaresche ad Hera per vedere la filiera di smaltimento rifiuti, potrà senz’altro sensibilizzare la cittadinanza ad un rispetto più rigoroso. Inoltre sarebbe utile dei cartelloni informativi in più lingue vicino le isole ecologiche e sanzioni per i trasgressori potrebbero essere dei deterrenti.
Giordana Alberti
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