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Fontana della Corte

Sabato 21 ottobre ci sarà una biciclettata per il Quartiere Savena per scoprire i progetti del Bilancio partecipativo proposti dai cittadini. E’ una delle tappe del percorso dei Laboratori di Quartiere che da aprile sta coinvolgendo circa 1700 cittadini sul territorio bolognese. Ora si è entrati nella fase della pubblicizzazione dei progetti, poi a novembre ci sarà il voto che porterà al finanziamento di quelli scelti. Qui tutte le proposte dei cittadini per la città.

Sergio Palladini, uno dei redattori del nostro blog, è anche tra i promotori del progetto di riqualificazione della fontana al centro della Corte d’Acqua. Pubblichiamo il suo intervento.

Girando in bicicletta nei dintorni del centro civico del Quartiere Savena, tra via Faenza e via Dozza, si ha l’impressione di trovarsi in una specie di “Città del Sole” illustrata dalla matita di un autore Disney. Non c’è niente di clamoroso, ma regna ovunque una tranquilla razionalità urbana, tipico marchio della cooperativa Murri, una delle più grandi attuatrici del PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare) dopo l’Acer (ex Iacp). Qui l’eleganza sobria dei palazzi è indipendente dal ceto sociale di chi vi abita. E la successione di cemento e spazi verdi, anziché il più consueto alternarsi di edilizia geometrile e lotti in stile “Blade Runner”, sembra dosata con il bilancino. Guardandosi attorno, viene spontaneo immaginare staccionate fresche di vernice e vigili che tentano di far scendere il gatto della lattaia dai rami di un platano. Sembrano accoglienti anche le “stecche” del Cavedone, in fondo a via Genova, accanto a una pista ciclabile e al capolinea del 27. Insomma, qui ha preso forma una piccola utopia, o forse solo uno dei tanti sogni socialdemocratici che l’Emilia ha covato nel dopoguerra sotto le falci e i martelli.

Non è perciò un caso se al culto del sole è dedicata una delle tre corti di via Ferrara, dove si staglia lo gnomone di una maestosa meridiana. Non è incidentale nemmeno il progetto di riqualificazione della fontana al centro della “Corte dell’acqua” (che completa il trittico insieme a quella della terra) perché in questa fetta di quartiere, fra la via Emilia e la Scandinavia, ogni incuria salta agli occhi. E i sampietrini divelti, gli avvallamenti del terreno e i vandalismi grafici testimoniano proprio la necessità di restaurare e rimettere in funzione la fontana di questa corte. Il ritorno degli zampilli valorizzerebbe uno spazio sorto in un’epoca in cui si pensava che gli interventi edilizi PEEP meritassero di essere circondati da elementi architettonici e artistici di pregio. E permetterebbe alle tre corti di tornare ad essere luoghi di passaggio e di aggregazione per chi è abituato a frequentare realtà confinanti come la biblioteca Ginzburg.

fontana come potrebbe essere

Questo disegno di riqualificazione, suggerito da alcuni abitanti della zona (tra cui il sottoscritto…) e sviluppato con l’aiuto dell’Urban Center del Comune di Bologna, è uno dei cinque progetti di intervento nel quartiere Savena finanziabili dal bilancio partecipativo di quest’anno. Cinque idee che in novembre saranno oggetto di una votazione on line aperta a tutti i cittadini, dopo un lungo percorso partecipato coordinato dall’Urban Center di Bologna. Per saperne di più è fin d’ora possibile consultare la pagina della rete civica Iperbole che raccoglie le proposte quartiere per quartiere (http://comunita.comune.bologna.it/bilancio-partecipativo). Ma chi volesse vedere con i propri occhi, e ascoltare con le proprie orecchie, ha l’occasione giusta per farlo partecipando alla pedalata che sabato 21 ottobre farà tappa in tutti i luoghi suscettibili di migliorie, presentate dalla viva voce di chi le ha pensate: proprio come in una storia di Topolino, se avesse potuto scriverla Tommaso Campanella.

Biciclettata Savena – sabato 21 ottobre 2017
Programma completo:
H. 10.30 – Ritrovo presso sede del quartiere via Faenza 4.
H. 11.00 – via Lombardia: “Giardino diffuso” (10 minuti di racconto da parte del gruppo proponente).
H. 11.30 – via Ferrara: “Le corti del cielo, dell’acqua, della terra” (10 minuti di racconto da parte del gruppo proponente).
H.12.00 – parco dei Cedri: “Parco dei Cedri nel cuore” (10 minuti di racconto da parte del gruppo proponente).
H.12.30 – via Pieve di Cadore: “Piazza Portazza” (10 minuti di racconto da parte del gruppo proponente).
H.13.00 – via Abba: “Abbabella” (10 minuti di racconto da parte del gruppo proponente)
Eventuale bicibus per ritornare alla sede di Quartiere.

Al termine della pedalata, piccoli assaggi e un brindisi insieme. Porta anche tu qualcosa da condividere!

Per le foto ringraziamo Urban Center Bologna

 

invito 25 ottobre

Appuntamento a Palazzo d’Accursio, in Sala Tassinari, a Bologna, il 25 ottobre 2017 con cittadini e cittadine per una presentazione interattiva del progetto Salus Space attraverso sei tappe di un percorso guidato. Vogliamo camminare insieme sulla mappa del nuovo spazio che sarà aperto alla città in via Malvezza. Lo faremo dalle 16 alle18.30.

Stiamo entrando nel secondo anno di attività del progetto, la demolizione di Villa Salus è prevista per dicembre e si sta completando la progettazione definitiva delle future strutture. Ora entrano nel vivo le singole attività che comporranno il mosaico di Salus Space e ognuna di esse corrisponde a un luogo fisico, ma anche simbolico, a un modo diverso di immaginare una comunità nuova, in grado di coinvolgere il territorio e i suoi cittadini.

Presenteremo i futuri spazi e  le future attività ai cittadini e alle cittadine che il 25 ottobre ci raggiungeranno nella Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio. Lo faremo seguendo una mappa immaginaria di Salus Space. Prima però ci saranno i saluti del sindaco Virginio Merola e una breve presentazione curata da Dino Cocchianella, Direttore dell’istituzione per l’Inclusione sociale e comunitaria del Comune di Bologna.

mappa Salus Space

Poi…il viaggio comincia. Ecco le tappe:

  1. Il progetto architettonico
    Villa Salus sarà demolita a partire dal dicembre 2017. Cosa sarà costruito al suo posto, come, con quali finanziamenti?
  2. Il Centro Studi. L’antica palazzina sarà il luogo del pensiero, dell’immaginazione e del racconto.  Ospiterà il Think Tank, cioè il Centro Studi sui nuovi modelli di welfare interculturale, seminari, sale per co-working, la Redazione partecipata che anima il blog Salus Space Story e il Gruppo di Valutazione partecipata. Come saranno organizzati i lavori e chi potrà partecipare alle attività?
  3. Gli orti e il giardino. Chi coltiverà gli orti che nasceranno nell’area? Cosa verrà piantato? Chi se ne prenderà cura?
  4. La comunità degli abitanti. Chi vivrà nella nuova struttura che sorgerà a Salus Space? Quanti posti avrà l’Ostello? Che cosa faranno gli abitanti per mantenere bello e accogliente un luogo che sarà aperto ai cittadini e alle cittadine?
  5. I laboratori artigianali e artistici. Chi li frequenterà? Per fare cosa?
  6. Il ristorante multietnico. Chi cucinerà e cosa? Sarà aperto a tutti i cittadini? Ci saranno tavoli all’aperto in estate?

Il percorso tra le tappe di Salus Space è aperto dalle 16 alle 18.30, in questa fascia oraria i cittadini e le cittadine interessati sono i benvenuti e possono avviare il loro tour quando preferiscono.

Informazioni: info@saluspace.eu

Il Think Tank di Salus Space è a lavoro e il primo degli appuntamenti in programma è lunedì 23 ottobre. E’ una sorta di “pensatoio” che  svilupperà il concetto di welfare generativo e partecipativo ponendo al centro la relazione, il coinvolgimento e il coprotagonismo.

Il Think Tank, azione del progetto, è gestito dall’Istituzione per l’Inclusione sociale e comunitaria Don Paolo Serra Zanetticon il supporto del Ces.co.com e dell’Università di Bologna.

Il centro di ricerca avrà sede negli spazi della futura Salus Space e precisamente nella Palazzina (ex camera iperbarica), ospiterà una sala convegni, una biblioteca ed uno spazio di coworking. Saranno dei luoghi dedicati all’elaborazione di una nuova idea di welfare che si basa sulla fiducia, sulla socialità, sulle idee di convivenza e cittadinanza.

Ecco il calendario degli eventi da ottobre a dicembre 2017: lunedì 23 ottobre alle 17.00, un incontro con l’antropologa Matilde Callari Galli (Presidente dell’Istituzione per l’inclusione sociale Serra Zanetti e Presidente del Think Tank) per discutere di welfare interculturale e trasformazioni antropologiche, al MET di Cantieri Meticci in via Gorki 6 a Bologna. Qui la sua relazione. Poi il 25 ottobre il gruppo di lavoro del Think Tank sarà dalle 16 a Palazzo d’Accursio, in Sala Tassinari, per la presentazione interattiva del progetto di Salus Space attraverso sei tappe di un percorso guidato.
Si prosegue poi martedì 31 ottobre alle 11 con l’incontro sui temi del welfare e dell’innovazione sociale con il sociologo dell’Università di Bologna Riccardo Prandini, in Aula dei Poeti, Strada Maggiore 45.
Empowerment, comunità e l’identità come risorsa e non come limite è il focus del seminario di giovedì 23 novembre al Centro Zonarelli via Sacco 6 tenuto da Alessandro Tolomelli, ricercatore all’università di Bologna in pedagogia sociale, inizio previsto per le 17.00.
All’Urban Center in Piazza Nettuno 3, martedì 28 novembre alle 17 Alessandro Martelli, docente al Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia all’Università di Bologna, cercherà di ricostruire le diverse definizione di welfare, e infine martedì 5 dicembre ore 17 Marco Castrignanò, docente in sociologia dell’ambiente e del territorio (Università di Bologna), ci parlerà di quartieri, comunità e capitale sociale alla Sala Marco Biagi, via Santo Stefano 119.

Per capire meglio cos’è il Think Tank la Redazione partecipata ha intervistato Roberta Paltrinieri, coordinatrice del corso di laurea magistrale del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna e responsabile scientifico di Ces.co.com. “E’ un luogo di scambio di conoscenza, un luogo di approfondimento e sperimentazione sui temi che riguardano Villa Salus e il suo futuro. Il progetto di Salus Space ha vinto il bando europeo perché – spiega Paltrinieri – riesce a coniugare il tema dell’integrazione con quello dell’innovazione sociale e questo è un esperimento del tutto nuovo che necessita di essere osservato e problematizzato”.


L’orizzonte verso cui si muove il lavoro del Think Tank è la sperimentazione di nuove pratiche generative, sostenibili e partecipate nelle quali cittadini e cittadine siano attori “attivi”, prendendo parte alle decisioni sugli spazi e sulla vita sociale, per contribuire a ricostruire un senso del collettivo e favorire l’integrazione.

Abbiamo deciso di organizzare molte iniziative che hanno la formula del seminario: i relatori saranno esperti e professori dell’Università di Bologna che ci illustreranno alcune teorie e principi fondamentali da applicare all’interno del progetto. Parleremo di intercultura, di innovazione sociale e di quartieri; parleremo di capitale sociale e di rigenerazione urbana. Questo ci permetterà di avere una visione comune e condivisa sul lavoro da fare a Salus Space”, sottolinea Paltrinieri.

Un cantiere di idee, un laboratorio e uno spazio in cui essere tutti produttori di contenuti, studiando una nuova declinazione di welfare. “Stiamo sviluppando un’accezione diversa da quella canonica e conosciuta dai più. Esistono già molteplici definizioni di welfare, quella a cui però noi come Think Tank e come progetto Salus Space facciamo riferimento è di welfare generativo”, spiega la responsabile di Ces.co.com.

Generare valore, risorse e competenze che siano poi in grado di sostenersi da sole, senza bisogno di un intervento esterno, responsabilizzando e formando le persone che ricevono l’aiuto. Questa è la base da cui parte questo modello di politiche sociali: la persona diventa una risorsa e non più un problema.

“Per noi, ad esempio, è stato importante coinvolgere tutti gli stakeholders del territorio, per lavorare su relazioni che già esistevano, ma che aspettavano solo di essere attivate. Oltre che generativo, il welfare che vogliamo mettere in campo è anche partecipativo e interculturale, perché coinvolge in prima persona i cittadini e le cittadine del quartiere e anche tutte quelle persone che saranno future destinatarie dei servizi di Salus Space. Saremo tutti insieme produttori di innovazione sociale”.

Rodaria

Per tutto l’anno Casa Rodari apre il cancello al solo passaggio delle persone che ci lavorano, di quelle che ci vivono e dei loro parenti; sabato 16 settembre no, lo terrà spalancato per tutti e chi di solito sta fuori è invitato fin d’ora a fare una capatina, a sedersi in giardino, ad approfittare della grigliata, a godersi la musica e gli altri intrattenimenti. E’ invitato, insomma, alla decima edizione di Rodaria, l’annuale festa organizzata all’interno della residenza socio-riabilitativa di via Fossolo 60, a Bologna, che comincerà intorno alle 15:30 e andrà avanti fino all’imbrunire. Una festa (a ingresso gratuito) condita da suoni, colori, giochi a premi, un mercatino delle pulci, quello degli oggetti artigianali realizzati all’interno della casa e, naturalmente, un ricco buffet.

Arturo DJ aprirà e chiuderà le danze, prima con una selezione di grandi successi, poi con un’appendice consacrata al karaoke. In mezzo, il Supergruppo Casa Rodari si esibirà in un intenso concerto rhythm’n’blues. Ma il pomeriggio vivrà il suo momento clou con “I musicanti di Rodaria”, la commedia teatrale realizzata da una compagnia di attori-residenti e liberamente ispirata ai “Musicanti di Brema” dei fratelli Grimm. Lo spettacolo, frutto di un laboratorio che nell’ultimo anno è stato in parte dedicato alla reinvenzione di note fiabe, lascerà grande spazio all’improvvisazione pur seguendo un canovaccio composto da video, foto e voci registrate (del narratore e degli attori). E se questa recita vuole essere una metafora dell’aspirazione di tutti a realizzare i propri sogni, Casa Rodari invita alla sua festa proprio chi sogna un cambio della guardia, un’inversione di tendenza, una visione “dall’altro”, chi fa della differenza la differenza, chi non si vergogna di guardare ed essere guardato, chi cerca di sapere ma anche di conoscere. E chi vuol spaziare in lungo e in largo, e non solo in senso stretto.

Rodaria 10, festa di Casa Rodari
sabato 16 settembre 2017, ore 15:30
via Fossolo 60, Bologna

Villa Salus

La demolizione di Villa Salus potrebbe cominciare già nel mese di dicembre 2017. Il bando di gara per l’assegnazione dei lavori è aperto e l’aggiudicazione, da parte del Comune di Bologna, dovrebbe avvenire entro novembre. Durata prevista dei lavori 120 giorni, costo 500.000 euro.
La nuova soluzione prevede due nuove strutture (con una metratura totale di 2.400 metri quadrati invece di 6.200) oltre alla vecchia palazzina detta “della camera iperbarica”. Il parco conserverà l’attuale alberatura perimetrale a cui si aggiungeranno delle aree ortive.
La prima tranche di finanziamento europeo ai partner del progetto Salus Space è arrivato nel corso dell’estate (2,5 milioni di euro sui 5 milioni totali) e le verifiche fino ad ora effettuate hanno dato risultati positivi.
Tutto dunque procede e stanno riprendendo anche i gruppi di lavoro che coinvolgono i cittadini e le cittadine.

Mercoledì 13 settembre alle 18.00 tornerà ad incontrarsi la Redazione Partecipata di Salus Space, alla Dacia di via Lincoln 23. La redazione è aperta alla collaborazione di tutti coloro che hanno voglia di raccontare attraverso il blog Salus Space Story l’evoluzione dei cantieri ma anche la vita di quartiere e del territorio.
Il Gruppo degli orti si incontrerà mercoledì 20 settembre alle 16,30 a Villa Aldini per parlare dell’orto produttivo che verrà avviato nell’area verde di Salus Space.
Giovedì 21 invece toccherà al Gruppo Valutazione Partecipata che dopo essersi messo alla prova durante la festa del 4 luglio nell’area del parco di Villa Salus (con questionari distribuiti e compilati insieme ai partecipanti, per valutare la qualità degli eventi) dovrà programmare le attività della nuova stagione.
In autunno è previsto anche un terzo incontro con i cittadini del quartiere Savena, per comunicare gli sviluppi del progetto e i dettagli dei lavori che saranno avviati.

Vi terremo aggiornati!

progettazione_orti

Abbiamo ricevuto un aggiornamento sul percorso di progettazione dei futuri orti di Salus Space da Giovanni Bazzocchi, di ResCUE-AB (Centro Studi e Ricerche in Agricoltura Urbana e Biodiversità, Dipartimento Scienze Agrarie, Università di Bologna). ResCUE è nostro partner, così come la cooperativa Eta Beta. Insieme stanno coordinando il percorso che porterà alla creazione delle tre tipologie di orti che nasceranno a Salus Space.

La coprogettazione delle aree ortive procede a vele spiegate nonostante il caldo. Eccoci allo Spazio Battirame, complesso costituito da una casa colonica, una tensostruttura e diversi ettari di terreno all’interno della quale Eta Beta ha creato una sorta di smart village, con una cucina, un bar, attività artigianali temporanee, percorsi didattici, giardini e orti.

Protetti da una tettoia e rifoccillandoci con cocomero autoprodotto nell’Area Battirame, il gruppo di volontari, costituito da abitanti del quartiere, operatori sociali, persone richiedenti asilo, utenti delle cooperative sociali coinvolte a vario titolo nel progetto, ha immaginato l’orto ricreativo che vorrebbe. Dove sistemarlo? Come “arredarlo”? Quali fiori, piante, alberi? E come lasciare la libertà a chi vorrà, un domani, partecipare di metterci del proprio? Mille idee, ancora un po’ “volatili”, ma tutte ricche di desideri e condivisione…  ci vedremo ancora e ancora, per dare loro l’opportunità di realizzarsi.

 

Ecco la video storia della giornata del 4 luglio, quella che ha visto un bel numero di cittadini mescolarsi con i 17 partner del progetto Salus Space per raggiungere, partendo da piazza Lambrakis, gli orti di via Mondolfo e poi i cancelli riaperti di Villa Salus. Tra chiacchiere e scambi di idee, interviste del Gruppo di Valutazione partecipata è arrivato il momento dell’emozionante spettacolo dei Cantieri Meticci. C’è tutto in questo video!

Alla partenza in piazza Lambrakis abbiamo approfittato della situazione per porre ad una coppia di cittadini la nostra domanda preferita: “Che ne pensate del progetto Salus Space?”. Ecco cosa ci hanno risposto

Alla giornata di festa ha partecipato anche la Presidente del Quartiere Savena Marzia Benassi. Le abbiamo chiesto le sue impressioni

Abbiamo voluto l’opinione anche del signor Ropa che ci ha procurato panche e tavoli per il piccolo buffet

Proseguiamo il racconto del pomeriggio di festa a Villa Salus e della passeggiata collettiva che ci ha portato ad occupare pacificamente e gioiosamente quello che era uno spazio abbandonato della città e che diventerà Salus Space.

Lo facciamo grazie all’aiuto dei cittadini che ci hanno in questi giorni inviato delle fotografie scattate durante la giornata. La sensazione generale è stata positiva, insomma un buon punto di partenza! Con tanto lavoro davanti ancora da fare…ma speriamo insieme!

Ringraziamo il signor Tullio Bonci, che ci ha illustrato le bellezze degli orti di via Mondolfo; Elio Tedeschi, Matteo Borghesan e Elisa Cavalcaselle per le foto che vedete in questa pagina

Elio tedeschi spettacolo

Vi proponiamo una galleria di scatti realizzati da Elio, Matteo ed Elisa che ripercorrono l’intera giornata… Se c’eravate anche voi e volete scriverci o inviarci delle fotografie ne saremo felici! redazione@saluspace.eu

 

Siamo partiti da Piazza Lambrakis, abbiamo proseguito verso via Mondolfo e siamo arrivati a Villa Salus, futuro Salus Space

Il percorso itinerante che il 4 luglio porta i cittadini verso le porte ri-aperte di Villa Salus  parte da piazza Lambrakis. Non potrebbe essere diversamente come ci spiega l’articolo di Sergio Palladini

Monumento Lambrakis

Anni Cinquanta. Un’ampia distesa di terra e di erba incolta tra le case: la piazza prima della piazza. Ma il portico e la chiesa sono già un importante punto di riferimento per gli abitanti del Villaggio.

Piazza lambrakis sterrata anni 60Anni Sessanta. Con la pavimentazione, la fontana e le panchine di pietra, la piazza prende forma. Presto prenderà anche un nome: quello di Grigoris Lambrakis (Atene, 1918-1963), medico e uomo politico greco, deputato al parlamento ellenico, ucciso in un attentato nel 1963, nel clima di repressione che portò la Grecia al regime dei “colonnelli”. Per tutti gli abitanti del Villaggio, la piazza è il principale luogo di passaggio e di passeggio. E di gioco: sono davvero tanti i bambini che la affollano.

La statua a lambrakis nella posizione originaria

Settembre 1971. Al centro della piazza, non lontano dalla chiesa, viene posto un monumento dedicato a Lambrakis, opera dello scultore Costa Coulentianos. Alla cerimonia di inaugurazione sono presenti il sindaco Renato Zangheri e il compositore Mikis Theodorakis, autore della colonna sonora di “Z – L’orgia del potere”, il film di Constantin Costa-Gavras ispirato proprio alle vicende del medico e deputato greco. Theodorakis, in quel frangente costretto all’esilio, parla di Resistenza a una piazza gremita.

Ecco gli appunti preparati da Rita Roatti preparati per la passeggiata del 4 luglio su Lambrakis e Coulentianos

Grigoris Lambrakis, Costa Coulentianos

Anni Settanta. Non è raro vedere una pattuglia di vigili urbani ispezionare la statua, la piazza i dintorni. Le tensioni politiche e gli scontri ideologici di quel periodo rendono il monumento a Lambrakis un simbolo capace di scuotere gli animi e di creare infuocati schieramenti in lotta fra loro. I bambini, meno numerosi di un tempo, vanno a giocare altrove.

Inaugurazione Piazza Lambrakis_Zangheri

Fine anni Settanta. In piazza spuntano banchetti per raccogliere firme contro la violenza e il terrorismo. Anche i frequentatori della vicina chiesa si fermano per contribuire alla petizione.

3. Sposi in piazza Lambrakis (fine '70)

Anni Ottanta e Novanta. La piazza si svuota di persone e si riempie di alberi. La statua di Coulentianos smette di suscitare emozioni e clamore. Gran parte di chi le passa davanti ha ormai dimenticato la sua origine e il suo significato. Forse non la vede neppure.

Anni Duemila. Il Villaggio comincia a ripopolarsi e i bambini tornano a giocare accanto alla statua.

2003. Viene modificata la configurazione della piazza, che cede un po’ di spazio ai parcheggi e al mercato settimanale. Il monumento dedicato a Lambrakis si sposta all’inizio del Villaggio e diventa una sorta di “polo civile” che si affianca al “polo religioso” (la chiesa) che conclude la piazza stessa.

2011. In occasione del quarantennale della piazza, viene organizzata una mostra fotografica che ne racconta la storia.

2012. Un’appendice della mostra è allestita appositamente per la statua di Coulentianos. Il figlio dello scultore, Benjamin, realizza un calco sotto lo sguardo incuriosito dei passanti.

4 luglio 2017. Oggi come ieri, piazza Lambrakis è il cuore del Villaggio Due Madonne: dove altro potrebbe cominciare una passeggiata collettiva verso Villa Salus?

Le foto storiche sono tratte dal libro di Emanuele Grieco, tranne quelle dell’inaugurazione della piazza che vennero scattate da Marcello Poluzzi, ringraziamo Franca Calzolari, che ci ha autorizzato a usarle. Il libro di Grieco si intitola “Voci del Villaggio. Persone, luoghi, avvenimenti – 1957-2007: 50 anni di storia del Villaggio Due Madonne” (Delta 3, 2008)

La foto qui è stata scattata nel 2004 da Giuseppe Guerzoni, abitante della zona, durante una festa del Villaggio.

festa del villaggio 2004

La piazza oggi, le foto sono scattate da Sergio Vegetti, fotografo appassionato oltre che abitante della zona

Raccolta foto a cura di Sergio Palladini e Rita Roatti

piazza lambrakis oggi

Martedì 4 luglio le porte di Villa Salus si apriranno ai cittadini e alle cittadine del Quartiere Savena e di tutta Bologna per un pomeriggio di festa e di animazione. E’ il primo passo, non solo simbolico, che segna la restituzione di un luogo abbandonato al territorio e ai suoi abitanti.

Questo il programma della giornata.  Ma all’appuntamento del 4 luglio, ne aggiungiamo un altro.

In queste settimane infatti è proseguito il lavoro di pulizia del parco di Villa Salus da parte dell’Associazione El Ihsan, ma c’è ancora tanto da fare. Per questo lunedì 3 luglio dalle 18 alle 20 le porte di via Malvezza saranno già aperte per permettere a tutti di unirsi a noi, per preparare al meglio il parco.
Muniti di guanti e rastrello renderemo più pulito possibile il giardino intorno alla villa, raccogliendo sterpaglie e strappando erbacce nel luogo in cui si terrà la performance.
L’aiuto dei cittadini sarà prezioso e molto gradito!

Nelle stesse ore i Cantieri Meticci saranno alle prese con le prove, potrebbero anche loro avere bisogno di volontari che si mettano in gioco.

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