Salus Space: il progetto, la sua storia e il suo percorso
Tante le voci e i volti che hanno caratterizzato l’incontro virtuale “Salus Space: il progetto, la sua storia e il suo percorso”, a cura del Think Tank.
Tante le voci e i volti che hanno caratterizzato l’incontro virtuale “Salus Space: il progetto, la sua storia e il suo percorso”, a cura del Think Tank.
Tante le voci e i volti che hanno caratterizzato l’incontro virtuale “Salus Space: il progetto, la sua storia e il suo percorso”, a cura del Think Tank.
Ad aprire i lavori Dino Cocchianella, ideatore del progetto e Capo Area Nuove cittadinanze e Quartieri del Comune di Bologna, che ha lasciato la parola all’assessore Marco Lombardo e poi ai 16 partner che hanno contribuito a trasformare in realtà Salus Space, con la guida e il coordinamento del Comune di Bologna. Cinque anni di lavoro intenso, che giungono a conclusione con l’inaugurazione dello spazio multifunzionale il 29 gennaio.
Sarà però la fine solo del primo step, si aprono ora due anni cruciali di sperimentazione, in cui si metterà alla prova la visione alla base del progetto, che dovrà arrivare alla piena sostenibilità economica, e la innovativa governance collaborativa. Di questo ha parlato, nell’intervento conclusivo, Ugo De Ambrogio, sociologo esperto di coprogettazione.
Abbiamo visitato il cantiere di via Malvezza a pochi giorni dall’inaugurazione, ecco qualche immagine
Abbiamo visitato il cantiere di via Malvezza a pochi giorni dall’inaugurazione di Salus Space del 29 gennaio 2021.
Ecco qualche immagine!
Qui sopra il centro studi visto dal retro e sullo sfondo la palazzina abitativa.
Qui sopra la palazzina abitativa vista dall’area ortiva.
Le tre strutture temporanee, che ospiteranno il punto ristoro, la sala multifunzionale e il laboratorio artistico-artigianale.
Il punto per la ricarica delle bici elettriche e la tettoia-parcheggio.
Uno dei due grandi platani del giardino di Salus Space. A primavera sarà splendido.
Un evento con presenze ridottissime per la pandemia, con l’impegno, appena sarà possibile, ad aprire i cancelli a tutta la cittadinanza con una festa inaugurale.
Il cantiere di Salus Space si sta chiudendo e per l’ultima settimana di gennaio 2021 il Comune di Bologna avrà nelle mani le chiavi degli appartamenti, delle tre strutture temporanee e del Centro studi. Tutto pronto dunque per l’inaugurazione del 29 gennaio, con il Sindaco Virginio Merola, la Vicepresidente della regione Emilia Romagna Elly Schlein, la Presidente di Quartiere Marzia Benassi e il Capo rappresentanza della Commissione UE in Italia, Antonio Parenti.
Purtroppo non sarà possibile partecipare in presenza a causa della pandemia, ma appena sarà possibile i cancelli saranno aperti a tutta la cittadinanza con una festa inaugurale.
L’evento potrà essere seguito in diretta dalle ore 12 attraverso i canali YouTube e Facebook di Salus Space.
L’inaugurazione sarà preceduta il 27 gennaio pomeriggio da una riflessione sull’esperienza di coprogettazione con i partner, l’esperto Ugo De Ambrogio e il Segretario UIA Raffaele Barbato.
In questi giorni, intanto, sta nascendo la comunità degli abitanti di Salus Space: le risposte al bando chiuso il 7 gennaio per i 12 appartamenti disponibili sono state 23, sono in corso i colloqui a cui seguiranno alcuni appuntamenti formativi, tra cui uno dedicato all’approfondimento della Carta dei Valori e del Regolamento della convivenza collaborativa.
L’Associazione Temporanea di Scopo, che si è assunta la responsabilità della gestione, è composta da Eta Beta Cooperativa sociale, capofila, Cefal, Istituto Ricerca Sociale, Acli provinciale Bologna, Cantieri Meticci e Aquaponic Design.
Sono tutti partner del progetto Salus Space sin dagli inizi, tranne Aquaponic, associazione nata dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro alimentari dell’Università di Bologna, altro partner di progetto.
I futuri gestori sono già al lavoro, con sopralluoghi, riunioni, elaborazione di idee e disbrigo di pratiche amministrative e burocratiche per dare avvio alle attività dal mese di febbraio.
Accanto a loro lavoreranno alla costruzione della comunità, alla mediazione culturale e linguistica e alla comunicazione gli operatori di Open Group e Cidas, che si sono aggiudicati il bando PON metro che finanzia il lavoro per i prossimi due anni.
La scadenza per la presentazione delle domande (da inviare a convivere@saluspace.eu) è il 7 gennaio alle ore 12.
E’ stato pubblicato il bando per la costruzione della comunità di Salus Space (Manifestazione di interesse a partecipare alla costruzione della comunità di Salus Space). La scadenza per la presentazione delle domande (da inviare a convivere@saluspace.eu) è il 7 gennaio alle ore 12.
L’obiettivo del progetto è sperimentare uno spazio di convivenza collaborativa in cui l’inclusione sociale dei migranti e dei rifugiati si coniughi con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva. L’avviso pubblico ha l’obiettivo di costituire il primo nucleo di abitanti che si riconoscono nei valori del progetto (espressi nella Carta dei Valori e nelle Regole di Convivenza) e che sono disposti a diventare parte attiva di una comunità collaborativa che avrà a disposizione oltre agli spazi abitativi anche degli spazi comuni, per rispondere alle esigenze che saranno espresse dalla comunità stessa. Oltre a ciò gli abitanti potranno utilizzare numerosi servizi collaborativi, come gli orti condivisi, uno spazio di coworking, un punto ristoro, una sala convegni, un laboratorio teatrale, un laboratorio artigianale e tanto altro ancora.
La comunità sarà composta secondo criteri di mix sociale, sostenibilità e motivazione; sarà mista per età, origini e status sociale, composta da migranti e rifugiati, persone singole e nuclei familiari, studenti, lavoratori.
Il Comune di Bologna, attraverso l’Avviso Pubblico, rende note le modalità per la presentazione delle candidature per l’assegnazione di 12 appartamenti all’interno di Salus Space: 9 bilocali e 3 trilocali. L’accesso alle residenze avverrà attraverso la sottoscrizione di un Patto di convivenza collaborativa della durata minima di 6 mesi, rinnovabile a 24 mesi. Gli alloggi sono forniti completi di arredi. Nell’Avviso sono indicate le tipologie di appartamento e le ipotesi di contributo di convivenza collaborativa che vanno da 900 euro a 700 euro per appartamento, comprensivi di utenze e connessione a internet. La selezione dei candidati avverrà con una prima valutazione, un colloquio conoscitivo e motivazionale (che verrà fissato seguendo l’ordine di arrivo delle domande), un percorso di formazione che avrà luogo dal 18 al 30 gennaio e infine l’ultima selezione. L’ingresso negli appartamenti avverrà dal 1 febbraio 2021.
L’intero complesso sarà gestito da una rete di soggetti del Terzo settore con cui la comunità stabilirà un dialogo e una collaborazione dinamica e costante nel tempo partecipando con un proprio rappresentante al Comitato di Indirizzo e Monitoraggio e coprogettando iniziative per migliorare il benessere e la qualità della vita, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale.
Le domande devono arrivare a mezzo e-mail complete di tutti gli allegati a convivere@saluspace.eu entro e non oltre le ore 12:00 del 7 gennaio 2021.
Per ulteriori informazioni si può scrivere a convivere@saluspace.eu
oppure telefonare all’Agenzia per l’Abitare, ASP Città di Bologna, cell. 331.3147277 (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10:00 alle 12:00, martedì e giovedì 14:30-16:30).
Il bando: http://www.comune.bologna.it/concorsigare/bandi/135:8024/48363
Le risposte alle domande più frequenti: http://www.saluspace.eu/blog/faq-bando-per-la-costruzione-di-comunita-di-salus-space
I lavori nel cantiere di via Malvezza 2, a Bologna nel Quartiere Savena, proseguono, così come l’organizzazione del futuro della comunità che vi prenderà vita:
I lavori nel cantiere di via Malvezza 2, a Bologna nel Quartiere Savena, proseguono,
così come l’organizzazione del futuro della comunità che vi prenderà vita: la gestione, la divisione dei compiti, le regole, i legami tra tutte le attività e con il Quartiere, il ruolo che potranno avere i cittadini e le associazioni del territorio.
L’inaugurazione di Salus Space è prevista per venerdì 29 gennaio 2021. A che punto siamo oggi?
Il cantiere
Sono in corso di completamento i lavori di costruzione dell’edificio residenziale e di sistemazione dell’area esterna. I cantieri della Palazzina storica e dei tre fabbricati temporanei sono invece già completati e la loro consegna potrebbe avvenire entro la prima metà di novembre. Gli allestimenti e gli arredi saranno forniti poco prima, per limitare il rischio di furti e danneggiamenti.
Entro dicembre è previsto il completamento di tutti i lavori.
Nei tre fabbricati temporanei è previsto un punto ristoro, una sede per laboratori artigianali, una sede per attività teatrali.
Nella Palazzina nascerà un centro studi dedicato al welfare innovativo, ci sarà al suo interno uno spazio dedicato al coworking.
Residenze di Salus Space
L’edificio residenziale è composto da 20 appartamenti e alcuni spazi comuni. Per garantire il mix sociale della comunità, 12 alloggi saranno destinati a cittadini – singoli, coppie e famiglie – che potranno candidarsi attraverso un avviso pubblico per la manifestazione di interesse ed un successivo colloquio motivazionale. Verrà loro richiesto un reddito minimo, a titolo di garanzia ed è previsto il pagamento di un affitto.
I restanti alloggi saranno così destinati: 2 a studenti universitari, 2 a richiedenti asilo con percorsi di accoglienza e ulteriori 2 a favore di famiglie giunte attraverso i corridoi umanitari; 2 appartamenti saranno riservati a lavoratori di Salus Space.
Completa il quadro la struttura ricettiva al piano terra, che dispone di sei camere doppie, destinate agli affitti brevi.
Il complesso residenziale avrà un proprio portierato sociale, con sede nella Palazzina storica. Fungerà da punto informativo per tutte le attività che si svolgeranno.
La gestione: costituzione dell’ATS e governance del progetto
E’ previsto un periodo di gestione sperimentale di due anni, con il concorso di alcuni partner di Salus Space che si stanno per costituire in Associazione Temporanea di Scopo (ATS). L’obiettivo generale è quello di provare insieme un modello di governance e di gestione collaborativa caratterizzato da un alto livello di innovazione sociale e partecipazione. È il primo passo verso la costituzione del futuro soggetto giuridico, un organismo pubblico-privato che avrà l’onere della gestione.
La sperimentazione è prevista in accordo con il segretariato UIA (Urban Innovative Action) che ha finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale il progetto, a cui il Comune dovrà inviare un report per monitorare lo stato di avanzamento e gli impatti positivi che questo sarà in grado di produrre, anche se il progetto europeo si concluderà formalmente il 31 gennaio 2021.
Durante il periodo di gestione sperimentale sarà costituito un Comitato di indirizzo e monitoraggio, coordinato dal Comune di Bologna, all’interno del quale saranno ammessi i rappresentanti dei cittadini e della comunità degli abitanti, assieme a tutti i partner del progetto. Per favorire il percorso di costruzione di comunità e le relazioni con il territorio ci saranno un “community manager” e un mediatore linguistico culturale che favoriranno le relazioni dei nuovi abitanti con il Comune e l’ATS. Questo servizio di accompagnamento della comunità sarà attivato con i fondi del PON Inclusione Sociale destinati al Quartiere Savena; il bando è già stato pubblicato dall’Area Welfare del Comune.
Completa il quadro della governance la “Cabina di regia”: è l’organismo decisionale che coordina e raccorda le diverse attività legate alla implementazione complessiva del progetto, ovvero il lavoro di comunità, i servizi del Quartiere, la selezione degli abitanti e le attività gestionali. La cabina di regia, anch’essa coordinata dal Comune di Bologna, dovrà agire sempre nel rispetto delle indicazioni generali fornite dal comitato di indirizzo e monitoraggio e da quanto specificato nella «Carta dei valori».
Collaborazione con il progetto europeo FoodE
E’ stato pubblicato un concorso di idee aperto agli studenti dell’Università di Bologna per realizzare all’interno di Salus Space un progetto innovativo di agricoltura urbana, che sarà realizzato con i fondi del progetto europeo Horizon 2020: FoodE. Le migliori idee saranno oggetto di un confronto con i cittadini e gli stakeholder, gli studenti parteciperanno anche alla fase di realizzazione.
La gestione delle aree ortive verrà affidata ad una giovane impresa, spinoff del Dipartimento di Scienze Agrarie della Università di Bologna: “Aquaponic Design”, che sarà socia dell’ATS.
I progetti di riqualificazione proposti dai cittadini e selezionati dal percorso del Bilancio partecipativo potranno essere votati dal 16 novembre al 5 dicembre.
I progetti di riqualificazione proposti dai cittadini e selezionati dal percorso del Bilancio partecipativo potranno essere votati dal 16 novembre al 5 dicembre (chi può votare e come).
Dal 15 ottobre 2020 i progetti si possono consultare sul sito partecipa.comune.bologna.it.
Questa edizione del Bilancio partecipativo presenta una novità rispetto a quelle precedenti: un raddoppio delle risorse messe a disposizione, per un totale di 2 milioni di euro, e la possibilità per ciascuno di esprimere due voti. I cittadini saranno chiamati infatti a votare sia per il proprio progetto di riqualificazione preferito (che può riguardare, ad esempio, piazze, parchi, giardini, aree giochi, ecc.) sia per la priorità del proprio quartiere sulla quale si ritiene più importante investire delle risorse (che può riguardare, ad esempio, educazione, cultura, ambiente, ecc.).
Dopo un percorso di ascolto iniziato ad aprile 2019 che aveva coinvolto più di mille persone tramite incontri con associazioni e cittadini, tra ottobre e novembre 2019 circa 600 persone avevano partecipato alle 6 assemblee pubbliche che si erano svolte in tutti i quartieri e che avevano fatto emergere 157 proposte per il Bilancio partecipativo. A questo numero si erano aggiunte le 268 proposte che erano state presentate online. Successivamente, tecnici del Comune e dei Quartieri avevano realizzato una prima analisi di fattibilità e selezione delle proposte e insieme ai cittadini proponenti le avevano approfondite e definite nel corso degli incontri di co-progettazione realizzati all’inizio del 2020, lavorando anche a distanza nell’ultima fase in cui, a causa delle misure di contenimento anti-Covid già in vigore, non era più possibile incontrarsi di persona.
Conclusa la fase di voto, il Comune di Bologna avvierà la realizzazione dei sei progetti di riqualificazione vincitori con 1 milione di euro mentre saranno i Quartieri stessi a finanziare con 1 milione di euro attività legate alle priorità più votate, attraverso bandi, patti di collaborazione o servizi dedicati.
Informazioni, approfondimenti, calendario degli incontri
Ma quali sono i progetti e le priorità selezionati per il Quartiere Savena?
Priorità
Ambiente, cura del territorio e mobilità sostenibile
Azioni per migliorare l’integrazione tra i sistemi di mobilità, favorendo e incentivando la mobilità sostenibile, l’educazione ambientale e la sicurezza pedonale. Valorizzare la sensibilizzazione ai temi relativi ai cambiamenti climatici, alla resilienza e alla biodiversità del torrente Savena con azioni di formazione, ricerca e informazione sul territorio
Aree e edifici dismessi
Valorizzare e rigenerare il patrimonio non utilizzato con servizi, cultura, eventi collaborativi per associazioni e cittadini (anche nelle aree limitrofe).
Condizione abitativa
Azioni per migliorare la condizione residenziale pubblica incentivando l’inclusione, riducendo le barriere architettoniche e promuovendo soluzioni per contrastare la solitudine (es. co-housing, condivisione di servizi ecc.) attraverso il lavoro di comunità.
Cultura, aggregazione, sport, inclusione
Rivitalizzare i luoghi di aggregazione e l’offerta di servizi culturali e ricreativi partendo dai centri sociali, sportivi, biblioteche, parrocchie e incrementare l’offerta culturale, valorizzando le realtà del territorio. Promuovere azioni per la salvaguardia di elementi culturali e caratteristici del territorio.
Economia locale, commercio, servizi di prossimità
Sostenere il commercio di prossimità, il suo recupero e rinnovamento immaginando nuovi servizi di prossimità per garantire il presidio sociale del territorio. Favorire azioni per l’implementazione di nuovi modelli di lavoro (es. smart working, co-working ecc..).
Migliorare la qualità della vita riducendo gli spostamenti, favorendo le relazioni e aumentando il benessere delle persone
Educazione e spazi di formazione
Incentivare scambi intergenerazionali e interculturali, iniziative di cultura partecipata, scuole aperte anche al pomeriggio, spazi di gioco e percorsi di crescita per le comunità. Creare una comunità educante diffusa sul quartiere.
Servizi socio – sanitari, cura della persona e sani stili di vita
Incentivare i presidi sul territorio e il welfare di prossimità favorendo l’inclusione sociale delle fasce più fragili, le relazioni di vicinato e formando cittadini attivi come promotori di questo processo. Diffondere e promuovere iniziative per l’adozione di sani stili di vita e modelli di invecchiamento attivo e in salute.
Valorizzazione di spazi e aree verdi
Valorizzare gli spazi verdi come luoghi di aggregazione, attivazione sociale e di educazione e formazione della comunità. Dare continuità ai sentieri del quartiere della collina e della pianura (combattendo i rischi idro-geologici e aumentando la sicurezza degli spazi), favorendo l’animazione territoriale da parte della comunità.
Progetti
Cinofilandia: parco inclusivo con cani liberi. Un luogo sicuro, riqualificato, fruibile e accogliente, di aggregazione, socialità e attività con i cani e non solo.
Dove: area verde tra viale Felsinea, Scuola Manfredi-Tanari, ferrovia Adriatica e caserma Stamoto.
Il progetto propone la riqualificazione di un’ampia area verde degradata e attualmente non fruibile, attraverso la realizzazione di un parco attrezzato per trascorrere del tempo di qualità con il cane, e per sviluppare attività di vario tipo in cui il rapporto tra cani e persone possa trovare nuove forme di espressione. Un’area pensata per il benessere dei cani, ma anche per svolgere attività di educazione sportiva e comportamentale, terapeutiche e di aiuto, e che possa costituire un luogo di aggregazione e socialità.
L’area identificata, di metratura ampia e particolarmente idonea al progetto, si immagina suddivisa in 3 sottozone distinte, al fine di permettere la fruizione libera anche a cani incompatibili tra loro e sarà dotata di attrezzatura per la mobility dog. Una delle tre aree potrebbe essere riservata per l’organizzazione di attività sociali strutturate e dedicate, utili alla comunità presente sul territorio (proprietari, studenti, bambini, anziani, persone con disabilità, ecc.), guidate e assistite da personale specializzato.
Fossolo BenEssere insieme: nuova vita al giardino Dino Sarti.
Dove: area verde tra via Lincoln, via Marx e la pista ciclabile Carlo Piazzi.
La proposta prevede di rivitalizzare quest’area della città caratterizzata dalla presenza di molti adolescenti ed anziani, favorendo l’aggregazione ed incentivando lo sviluppo della pratica sportiva e della vita all’aria aperta.
In questo parco si immagina sarà possibile praticare sport, studiare, o più semplicemente, ritrovarsi per fare due chiacchiere o condividere momenti di gioco. I giovani potranno avere uno spazio nuovo e accattivante, gli adulti e i meno giovani un luogo accogliente dove potersi ritrovare, fare una merenda, giocare a carte e instaurare nuove relazioni.
L’area è, inoltre, facilmente raggiungibile in sicurezza grazie ai percorsi ciclo-pedonali ed è defilata rispetto alle principali arterie stradali.
L’aggregazione di più persone, senza vincoli sociali, di religione o di età, potrà essere uno stimolo per rafforzare le relazioni di buon vicinato garantendo il presidio del territorio e favorendo stili di vita sani, condivisi e inclusivi.
Il sentiero incantato: un corridoio eco-ortivo e ciclo-pedonale che possa collegare il Villaggio Due Madonne e gli insediamenti residenziali, produttivi e culturali di via Malvezza.
Dove: il tratto sterrato che costeggia la caserma “Viali” tra via Mondolfo e via Malvezza.
Si intende implementare un “sentiero naturale urbano” che attraversi e colleghi diverse aree ortive ed ecologiche: l’area ortiva di via Mondolfo e gli orti del centro sociale Dacia; l’antico frutteto presente all’interno dell’area “Casa Gianni”; la nascente area ortiva di via Malvezza; il vivaio presente su via Malvezza. Aree a rinaturalizzazione ecologica – i cosiddetti “hot-spot” di biodiversità funzionale caratterizzati da piante da fiore e arbusti per gli insetti utili, come coccinelle e altri predatori di insetti dannosi, api selvatiche, farfalle impollinatrici e non dannose – potranno essere realizzate lungo un passaggio attualmente incolto e abbandonato che costeggia la caserma posta tra via Mondolfo e via Malvezza, collegando tra loro le aree sopra menzionate e costituendo anche un percorso ciclo-pedonale per la mobilità attiva.
L’intera zona si immagina quindi caratterizzata dall’alternarsi di aree a produzione orticola, frutteti di antiche varietà, piante ornamentali e aromatiche e aree a biodiversità funzionale, andando a costituire un vero e proprio agro-ecosistema urbano di grande interesse dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, per essere fruito dai cittadini.
La casetta del Villaggio: uno spazio per la comunità in Piazza Lambrakis.
Dove: piazza Lambrakis
La proposta prevede di realizzare una struttura leggera in Piazza Lambrakis finalizzata all’attivazione e all’aggregazione dei cittadini e delle realtà del territorio, per proporre progettualità pensate per la comunità (inter-generazionali, interculturali, volte alla coesione).
La struttura dovrà ospitare gruppi informali, associazioni e cittadini che avranno bisogno di usare uno spazio con finalità aggregative e di incontro. Lo spazio dovrà quindi essere un punto d’aggregazione, flessibile e pronto a ospitare diversi usi e attività.
Multisport Due Madonne: più sport e attrezzature per il Centro Due Madonne
Dove: Centro Due Madonne – via Carlo Carli (ex campetto da basket retrostante il campo da calcio)
Il progetto prevede la riqualificazione dell’area interna al centro sportivo due Madonne, in particolare si immagina la riqualificazione dell’ex-campetto da basket retrostante il campo da calcio in un’area multisport rivolta anche alle discipline urbane rotellistiche.
Parchi vivi per la memoria: più luce e attrezzature per vivere il giardino Vittime della Uno Bianca e il giardino Brigata partigiana Maiella.
Dove: Giardino pubblico Brigata Partigana Maiella e giardino Vittime della Uno Bianca
Le aree verdi pubbliche di via Barbacci/via Legnani e il giardino lungo viale Lenin ospitano due monumenti che ricordano momenti importanti della storia di Bologna: la Liberazione del 1945 (monumento Brigata Partigiana Maiella) e le vittime dell’organizzazione criminale della Uno Bianca (monumento Vittime della Uno Bianca). I monumenti sono scarsamente illuminati e valorizzati ed entrambi sono stati vandalizzati più volte.
Le aree verdi sono al momento poco fruibili, in particolare nelle ore serali, per mancanza di illuminazione, punti acqua, arredi, giochi per bambini e campi sportivi, risultando quindi poco frequentate dai cittadini dell’area, che è invece densamente abitata ed è sede di istituti scolastici.
Il progetto propone una adeguata illuminazione, la riqualificazione e il posizionamento di arredi, la realizzazione di campi sportivi (playground per basket e pallavolo) e fontanelle, il posizionamento di segnaletica esplicativa per i monumenti, allo scopo di rendere fruibili e sicuri entrambi i parchi nell’arco dell’intera giornata, facendone un luogo di aggregazione per i cittadini e gli studenti, e di valorizzare il patrimonio e la memoria storica per favorirne la tutela.
Dopo alcuni mesi di sospensione dovuta alla situazione creata dalla pandemia, il Gruppo di Valutazione partecipata e la Redazione di Salus Space tornano ad incontrarsi.
Dopo alcuni mesi di sospensione dovuta alla situazione creata dalla pandemia, il Gruppo di Valutazione partecipata e la Redazione di Salus Space tornano ad incontrarsi. Sarà un incontro congiunto, in presenza, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.
La riunione avverrà martedì 20 ottobre, alle 18, nella sala Polivalente al piano terra, la Sala Martelli, nel Centro Civico di via Faenza 4, Quartiere Savena.
Oltre ai cittadini che fanno parte dei due gruppi, attivi dal momento di avvio del progetto, tutti gli interessati possono partecipare, annunciando la propria presenza scrivendo alla mail: valutazione@saluspace.eu.
All’ordine del giorno le novità sul progetto, lo stato dei lavori e le attività previste per i due gruppi di lavoro.
E’ lo slogan di FoodE, acronimo di Food Systems in European Cities – Sistemi Alimentari nelle Città Europee, progetto europeo che intreccia Salus Space, ecco come.
E’ lo slogan di FoodE, acronimo di Food Systems in European Cities – Sistemi Alimentari nelle Città Europee, progetto europeo della durata di 4 anni (1 Febbraio 2020 – 31 Gennaio 2024) che intreccia Salus Space, destinando al Comune di Bologna 330 mila euro.
FoodE, coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, rientra nel Programma di finanziamento Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione e riunisce in consorzio 24 partner (università, istituti di ricerca, piccole e medie imprese, organizzazioni non profit e municipalità da 8 diversi paesi europei).
Il progetto mira ad accelerare la crescita, in ambito europeo, di Sistemi Alimentari di Città e Regioni (City Region Food System – CRFS) per favorire lo sviluppo di processi agricoli resilienti e sostenibili all’interno dei centri urbani e delle aree rurali limitrofe. Coinvolgendo le comunità locali, gestite dai cittadini, FoodE individuerà delle storie di successo e le collegherà fra loro per uno scambio di conoscenze. Inoltre lancerà 15 progetti pilota, con altri partner locali in 12 città o regioni europee (Napoli, Bologna, Sabadell, Tenerife, Amsterdam, Lansingerland, Berlino, Oslo, Longyearbyen, Romainville, Iasi, Lubiana) e valuterà i loro risultati per una possibile replicabilità in altri contesti.
E proprio sull’individuazione di un progetto pilota, FoodE intreccia Salus Space: il Comune di Bologna (Area Nuove Cittadinanze e Quartieri e Ufficio Relazioni e Progetti Internazionali) lancia “Agricoltura urbana a Salus Space”, per favorire la ricerca di nuovi modelli di produzione di cibo in aree urbane attraverso la progettazione e realizzazione di un sistema di orti (produttivo, didattico e ricreativo) con il coinvolgimento diretto dei cittadini che hanno seguito il corso di orticoltura urbana finanziato dal progetto Salus Space.
La scelta specifica dell’ azione pilota verrà stabilita sulla base di un concorso di idee dell’Università di Bologna dal titolo “Urban Farm 2020”, aperto a squadre di studenti provenienti da tutto il mondo e di momenti di consultazione e coprogettazione con i cittadini e le associazioni del territorio.
Questa fase progettuale si svolgerà tra settembre e dicembre del 2020 e sarà seguita dalla realizzazione di un progetto esecutivo e dalla sua implementazione. Tra le possibilità, la realizzazione di un giardino pensile (Roof-top garden) sul terrazzo della palazzina storica (ex camera iperbarica), coltivazioni interne (indoor), orti verticali e non è esclusa la collaborazione con imprese nel settore dell’acquaponica, un tipo di tecnica agricola di coltivazione delle piante nell’acqua.
Abbiamo visitato il cantiere a fine luglio 2020 per raccontarvi come procede, seguiteci in questo tour virtuale!
Abbiamo visitato il cantiere di Salus Space (in via Malvezza, a Bologna) a fine luglio 2020 per raccontarvi come procede, seguiteci in questo tour virtuale!
Il Centro Studi (la palazzina storica, dove era ospitata la camera iperbarica) è praticamente terminato, le tre strutture temporanee sono state posizionate, nella nuova palazzina si sta lavorando per concludere gli appartamenti, partendo dall’ultimo piano.
Ecco il viale di ingresso, con gli splendidi pini potati che hanno superato i controlli sulla stabilità. Sul lato sinistro si vede la base della futura pista ciclabile.
Arrivando dal viale di ingresso, sulla destra troviamo il Centro Studi: il corpo centrale è stato ristrutturato partendo dall’originale, (potete vedere l’avvio del cantiere in questo post ), che ai tempi di Villa Salus ospitava la camera iperbarica.
Al suo interno troveranno sede il portierato sociale, gli uffici di coordinamento, la sala destinata al coworking, la sala convegni, la Redazione Partecipata, l’Angolo della Storia. Gli spazi sono ampi e luminosi, le ali laterali sono sovrastate da due ampi terrazzi. Nella foto, l’ open space dove potranno svolgersi eventi e iniziative.
Se dal viale di ingresso svoltiamo a sinistra, ci avviciniamo alle tre strutture temporanee, davanti alle quali si apre l’area parcheggio. La prima, quella gialla, ospiterà il punto ristoro, la verde una sala polifunzionale per attività teatrali, la rossa sarà un atelier artigianale.
Ecco l’interno della seconda struttura, la più ampia e luminosa.
Sono a buon punto anche i lavori nella struttura abitativa, che ospiterà 20 appartamenti e le sei stanze doppie per le locazioni turistiche. All’ultimo piano, il quarto, è tutto pronto per installare i sanitari dei bagni; poi si scenderà verso il basso completando il tutto, comprese le stanze per i turisti di passaggio, montando le cucine e gli arredi a conclusione di tutti i lavori ai diversi piani.
La struttura è stata realizzata in legno, in un’ottica di basso impatto ambientale. Per questo, tutta l’impiantistica degli edifici punta al risparmio energetico.
Sul tetto dell’edificio sono già stati montati i pannelli fotovoltaici, mentre, come si intravede dalla foto, il tetto è pronto per ospitare vegetazione che attenuerà le temperature percepite all’interno. Già completato l’isolamento termico dell’edificio attraverso il cappotto.
Chiudiamo con un’immagine della tribuna del teatro all’aperto, in costruzione. Come da progetto, si sta dando vita ad una piazza che farà da elemento di unione tra la struttura abitativa e il futuro “edificio-serra”, l’ultimo elemento del progetto che sorgerà più avanti, per ospitare in maniera definitiva il ristorante e i laboratori artigianali, che per ora trovano casa nei tre moduli colorati.
Il punto sullo stato del progetto, dopo i mesi di sospensione. I lavori dovrebbero terminare in autunno.
Riceviamo da Inti Bertocchi (per il Comune di Bologna, coordinatore del progetto Salus Space) un aggiornamento sullo stato dell’arte complessivo.
Durante il periodo di lockdown, in cui regnava l’assoluta incertezza, il Comune di Bologna ha avviato un confronto con il segretariato UIA (da cui dipende il finanziamento europeo di cui beneficia il progetto) che si è dimostrato molto comprensivo e che ha concesso tempi più lunghi per la rendicontazione delle spese e la possibilità di apportare alcune modifiche per fronteggiare la situazione di emergenza.
La conclusione del progetto è slittata al 31 gennaio 2021, il che non significa che i cancelli di Salus Space apriranno quel giorno! Anzi, i lavori, ripartiti a maggio dopo due mesi di stallo, saranno completati in autunno.
È ancora presto per definire una precisa data di fine lavori, ma tutti i partner sono impegnati nel portare a termine le diverse attività previste. La formazione, ad esempio, sta proseguendo a distanza. E si sta preparando la strada per la futura fase di gestione transitoria, che vedrà la costituzione di una ATS (associazione temporanea di scopo).
Le attività gestionali saranno centralizzate, sarà costituito un comitato di indirizzo e monitoraggio, all’interno del quale la comunità degli abitanti potrà far sentire la propria voce. Ci sarà un portierato sociale, come richiesto a gran voce dai cittadini, ed un servizio di accompagnamento per sostenere la comunità nel suo primo anno di vita. E si riempiranno gradualmente le residenze temporanee: ci saranno alcuni alloggi destinati agli studenti, altri all’accoglienza dei rifugiati, altri ancora alle famiglie e a chiunque vorrà candidarsi a vivere una esperienza di cohousing davvero innovativa. Gli abitanti oltre a pagare un affitto saranno attivamente coinvolti nella futura gestione dei servizi.
Tutto il progetto, in sostanza, andrà avanti, con un ritardo di qualche mese. Ma abbiamo imparato a pazientare. Questo periodo di pausa, forse, ha rafforzato ancor più il desiderio di portare a termine questa sfida per la creazione di una comunità inclusiva, solidale, resiliente, e con un profondo rispetto per l’ambiente, ristabilendo quell’equilibrio sociale e ambientale che l’umanità ha perso, ma può ancora riacquistare.
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