Venerdì 27 settembre alle ore 21 a Salus ci sarà la prima dello spettacolo teatrale “Millenari quasi eterni”, con Matilde Savorosi, Dario Stroscio, Vincenzo Fioretti e Carlo Magro. Il testo e la regia sono di Camilla Dallera.
Il gruppo è formato da ex-studenti della Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone. Il testo è stato scritto da Camilla Dallera durante gli anni di studio, confrontandosi anche con diversi insegnanti. Gli attori si sono uniti al progetto.
L’arcangelo Michele, il demone Lilith e Lucifero vengono ingannati dal loro fratello, l’arcangelo Gabriele, e vanno in terapia.
Se riusciranno o meno a superare i loro celestiali problemi sta a loro (e voi) scoprirlo.
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RiViva sul treno il 5 ottobre!
RiViva riparte sul treno della Locanda, sabato 5 ottobre, dalle 11 alle 16. Vi aspettiamo per questa edizione sul treno armadio, dove potrete trovare libri, abiti, scarpe, piccoli oggetti vintage, artigianato…
Per info e prenotazioni spazio espositivo
mercato@saluspace.eu
Ti ricordi di Villa Salus?
Nuova iniziativa del gruppo “Angolo della storia”. Sabato 28 settembre, alle 16.30, nella sala convegni del centro studi di Salus Space, verrà presentato il nuovo quaderno di Villa Salus (il 21°). L’incontro, come sempre, è pubblico e aperto a tutti. L’autrice, Alessandra Calanchi, docente di lingua e letteratura americana, scrittrice e videoblogger, offrirà, al termine, un piccolo rinfresco.
La presentazione del libro “I colchici di Villa Salus. Ricordi della clinica del Prof. Scaglietti” di Emanuele Greco:
Alessandra Calanchi da bambina, nei primi anni ’60, fu ricoverata a Villa Salus e operata dal prof. Scaglietti, per correggere una imperfezione congenita. Lei stessa si definisce “Figlia della Talidomide”, come venivano chiamati i bambini, non pochi, che negli anni ’60 nacquero con delle malformazioni (talora gravissime) provocate dagli effetti teratogeni della “talidomide”, una sostanza presente in alcuni farmaci antidolorifici assunti da donne in gravidanza. Il risultato fu, spesso, di neonati con “focomelia”: un termine nato dalla presenza di arti, superiori e inferiori, appena abbozzati. I farmaci in seguito furono ritirati.
Si tratta di avvenimenti oggi quasi dimenticati… Alessandra Calanchi racconta nel libro la sua vita e i ricoveri a Villa Salus. I colchici (del titolo del libro) sono i bellissimi fiori del giardino di Villa Salus che lei raccoglieva. I ripetuti interventi di Scaglietti e le cure amorevoli dei familiari, le consentirono una vita soddisfacente, ricca di traguardi professionali importanti e di relazioni affettive piene. Da anni si occupa anche di narrativa poliziesca, ha pubblicato diversi volumi e recentemente si interessa di rappresentazioni del pianeta Marte nella letteratura e nel cinema. È co-fondatrice del canale YouTube Donne che vengono da Marte (https: //www.youtube.com@donnechevengonodamarte).
Sulla vicenda della diffusione in Italia della Talidomide, è interessante questo articolo:
https://aulascienze.scuola.zanichelli.it/materie-scienze/biologia-aule/imparare-da-un-errore
La nuova stagione della Locanda
Per i bambini albini in Tanzania
Domenica 29 settembre Salus Space ospita un evento organizzato da Progetto Agata Smeralda ODV, un’associazione per l’adozione a distanza, in favore dei bambini albini in Tanzania.
“L’obiettivo”, ci scrive l’associazione, “è sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sul problema delle persone albine, ritenute o portatori di malocchio o al contrario di fortuna. In entrambi i casi la loro vita è fortemente a rischio. Tantissimo è stato fatto per sensibilizzare le comunità locali, ma ancora c’è bisogno di aiuto e sostegno economico”.
Dalle ore 17 ci saranno racconti, intrattenimenti e apericena etnico, con offerta di 15 euro in favore dei progetti destinati ai bambini albini in Tanzania. La prenotazione è obbligatoria entro il 20 settembre.
Info: Natascia 347 5862 550
“Il calcio in faccia”
Un film (quasi) realizzato durante un laboratorio teatrale con minori stranieri non accompagnati, in due strutture gestite da Open Group, partner del Consorzio l’Arcolaio. Così definiscono i Cantieri Meticci “Il calcio in faccia”, che sarà proiettato a Salus Space mercoledì 17 luglio alle 21.30.
I Cantieri sono partiti da alcune domande, lasciamo a loro la parola:
“In che modo confrontarci insieme su argomenti che potessero stimolare la loro immaginazione? Come farli sentire protagonisti su qualcosa in cui hanno competenze e su cui possono portare i loro punti di vista ed esperienze?
Come coinvolgerli nel processo del creare insieme, nonostante il poco tempo a disposizione?
Due grandi passioni trainanti sono emerse: il calcio e la Palestina. Grazie è stata creata una storia di fuga, di cura, di lacerazioni… Una sorta di commedia all’italiana dove di italiani ce ne sono ben pochi. Si tratta di un film noir, e come tutti i noir è fitto di misteri, per esempio: avere una faccia da calcio è una benedizione o è una maledizione? Mentire è brutto o se serve a salvarsi va bene? Ma, soprattutto, dove sono loro, i protagonisti di questa vicenda? Si sono dati alla macchia? Perché non erano veri calciatori? O perché hanno trovato l’amore, magari di una misteriosa cameriera turca? Sia come sia, riusciranno, alla fine, a restare in Europa ed a finire il film pur non venendo mai alle prove? E a rivoluzionare il calcio?
Tante vicende, tante domande. Tante domande, una certezza: il figlio palestinese di Maradona è in mezzo a noi… e se verrete a Salus Space il 17 luglio 2024 alle ore 21.30 forse lo incontrerete. Forse. Vi aspettiamo per la visione!!”
Le strutture sono Cà rossa (progetto Sai Msna) e Borgo San Francesco (strutture Sai ordinari).
The Whale Land
Che fine ha fatto la BandaBalena? Sabato 6 e domenica 7 luglio, alle 20.30, in scena i Cantieri Meticci con la loro compagnia di oltre quaranta persone completamente diverse tra loro: bambini, adulti, professionisti, dilettanti, provenienti dalle parti più disparate del mondo e con competenze artistiche altrettanto varie.
Ma dove sono finiti i bambini che componevano la BandaBalena? Perché ci sono tante versioni diverse della loro storia? Cosa è successo realmente su quella spiaggia nel sud del mondo dove improvvisamente si è arenata una gigantesca balena nera ?
Il commento del regista Pietro Floridia:
“Per noi la questione è sempre la stessa, come tentare di generare un mondo comune tra persone che, in partenza, non hanno quasi nulla in comune. La nostra ipotesi è: costruendo insieme una storia mitica, costruendo insieme un’arca in cui tentare di abitare e forse salvarci, insieme”.
Da qui nasce una storia che ruota attorno a una grande balena nera spiaggiata. Grazie ad un collettivo di scenografe guidato dall’artista Sara Pour ha preso vita un’istallazione-balena all’interno della quale viaggiare e fare incontri sorprendenti.
E’ uno spettacolo nell’ambito del festival internazionale “Rethink the Challenge”.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria: organizzazione@cantierimeticci.it.
“Samad”, dentro la galassia delle seconde generazioni arabe
L’appuntamento con il film di Marco Santarelli, che chiude la trilogia “I cieli sopra Bologna”, sarà a Salus Space, mercoledì 3 luglio alle 20.45. A presentare il sindaco Matteo Lepore, Dino Cocchianella e il regista. Una storia raccontata dietro le sbarre di un carcere, dove esplode la rivolta e vittima e carnefice condividono lo stesso destino.
La proiezione si terrà anche in caso di pioggia, verrà spostata al coperto.
Marco Santarelli spiega così l’origine del film:
“Samad nasce durante le riprese del mio secondo documentario in carcere: Dustur (Costituzione). L’idea mi è venuta filmando ore e ore d’incontri tra un volontario religioso di fede cattolica e un gruppo di detenuti musulmani, su temi legati ai principi della Costituzione italiana e delle Costituzioni arabe. Un confronto non facile, tra due mondi molto diversi, sconvolti dall’attentato alla sede del giornale
satirico di Charlie Hebdo (2015). È da qui che parte Samad, una visione sul tema della “sottomissione” e della radicalizzazione in carcere”.
Il cast:
Mehdi Meskar
Roberto Citran
Marilena Anniballi
Luciano Miele
Per la prima volta sullo schermo:
Abdessamad Bannaq, Youssef El Gahda, Amina Ennauri, Issam Laou
Gaspare Balsamo, Younes El Bazouri, Stanley Okey Igbokwe, Aleksandros Memetaj
Stefania Ugomari Di Blas, Asia Galeotti, Giovanni De Giorgi, Ettore Nicoletti
La strada da Agota Kristoff
In scena sabato 29 giugno e domenica 30, è uno spettacolo di Cantieri Meticci liberamente tratto da “La Route” un testo teatrale di Ágota Kristóf, scrittrice e drammaturga. Scritta nel 1976, la storia viene pubblicata per la prima volta nel 2007 come parte della tetralogia “Le Monstre, et autres pièces”.
con Davide Borruto, Larissa Cioverchia, Arianna Felicissimo, Angela Mangiavillano, Irene Maria Olavide, Valeria Passeri, Claudio Piva, Marta Zaramella
regia Anna Luigia Autiero, Nicola Gencarelli
suoni e musiche originali Nicola Gencarelli
costumi Cristina Gamberini
scenografia Luana Pavani, Sara Pour
laboratorio di ideazione maschere a cura di Teresa Lorusso
Lo spettacolo si svolge al chiuso, nel tendone bianco di Salus, vicino alla Locanda.
Edmondo Sfaltamondo, ingegnere di grande successo, dopo una serata in suo onore, si mette alla guida della sua automobile e s’addormenta sognando le conseguenze del suo progetto autostradale, in un futuro dove “la terra è completamente ricoperta dal cemento. Ci sono solo strade. Nient’altro. Le persone, nate sulla strada, vivono sulla strada. L’umanità è ripiombata in uno stato primitivo, e conosce la nostra civiltà attraverso leggende. Dove portano le strade? Hanno una fine? Perché le direzioni? Perché il cammino? Esistono delle uscite? Sono vere o false? Ma rassicuriamoci. Per il momento tutto questo non è che un incubo. L’incubo di un costruttore di strade.”
Sabato 29 giugno
21.15 Prima
22.15 Seconda replica
Domenica 30 giugno
21.30 Terza replica
L’evento si svolge nell’ambito del festival internazionale Rethink the Challenge Festival
Ingresso libero
Il valore delle Costituzioni tra le mura di un carcere
Nella biblioteca del carcere della Dozza, a Bologna, un gruppo di detenuti, coordinati dal religioso Fra Ignazio e dal giovane Yassin Lafram, mediatore culturale musulmano e coordinatore della Comunità Islamica di Bologna, si confrontano sul valore della costituzione, comparando quella italiana a quella dei paesi arabi.
Mercoledì 19 giugno alle 20.45 a Salus proietteremo il docufilm Dustur del regista Marco Santarelli sull’esperienza di dialogo su Costituzioni, diritti, doveri e religioni.
Un film con Abdessamad Bannaq, Ignazio De Francesco, Bernardino Cocchianella, Yassine Lafram. Italia 2015, durata 75 minuti.
Introducono padre Marcello Mattè, cappellano del carcere e Maria Raffaella Ferri del Coordinamento cittadino carcere.
Mercoledì 26 giugno, sempre alle 20.45, verrà proiettato un altro docufilm di Marco Santarelli. Si intitola I nostri, racconta l’esperienza di un gruppo di otto giovani – quattro ragazzi e quattro ragazze – quasi tutti studenti universitari di facoltà ad indirizzo umanistico, sociale o educativo, coinvolti in un progetto di ricerca sul mondo sommerso delle comunità religiose che popolano la città di Bologna.
Il documentario segue le discussioni del gruppo, facendo emergere le differenze culturali e di credo di ciascuno di loro (Cosa significa oggi credere e avere una fede, per la propria identità personale e collettiva?).
I momenti di riflessione e confronto interno al gruppo, sono scanditi dagli incontri con le comunità e le loro guide spirituali, nei luoghi di culto più ordinari e in quelli più nascosti e improbabili.