L’obiettivo è attivare pratiche alimentari circolari che trasformino gli scarti organici in risorse.
Per questo a Salus Space sta per nascere una compostiera che raccoglierà i rifiuti organici degli abitanti e della Locanda Salus trasformandoli in compost.
E’ una delle azioni previste dal progetto TASTEformers – Circular food tourism and community-based hospitality for climate-resilient and inclusive urban regeneration, finanziato dall’Unione europea.
A coordinare questa parte del progetto ci sarà Nicolò, agronomo, che ha già presentato la compostiera futura agli abitanti riuniti in assemblea e alle lavoratrici della Locanda. Lasciamo che spieghi anche a noi di che si tratta.
Vogliamo creare una compostiera aerobica (cioè direttamente a contatto con l’atmosfera), molto semplice, nella zona dietro la palazzina abitativa di Salus Space; prevede la stratificazione di diversi materiali organici di origine vegetale. Una parte di questi materiali, quella ricca di azoto, verrà conferita sia dalla locanda che dagli abitanti di Salus, attraverso gli scarti delle loro cucine, quindi parliamo di materiale fresco umido, per esempio bucce o scarti di frutta e verdura, anche andati a male, gusci d’uovo, fondi di caffè. Non ossa o resti di pesce, però. Allo strato costituito da questi materiali si alternerà materiale sempre di origine organica vegetale, ma ricco di carbonio, quindi foglie, paglia, sfalcio dei campi, dei prati, tutto quello che invece è più secco.
In questo modo si fanno dei cumuli a terra, senza utilizzare strutture di supporto.
L’intero ciclo di compostaggio dura, a seconda della temperatura, dai tre ai cinque mesi. Alla conclusione, si arriva alla realizzazione del compost, utilizzabile sul terreno o negli orti. Un terriccio a tutti gli effetti.
Dopo la prima presentazione alla comunità, si svolgerà un momento formativo vero e proprio, per cercare di svolgere il processo al meglio e per farlo occorre differenziare a casa o in Locanda nel migliore dei modi. Per questo ogni appartamento avrà a disposizione un secchio chiuso dove verrà conferito il materiale umido. Questo dovrà essere portato nell’area di raccolta, dove verrà scambiato con un secchio pulito e vuoto. Lì le persone responsabili, addette a proseguire il processo, raccoglieranno questi secchi e li porteranno nell’area del compost, dove saranno svuotati. I materiali a quel punto verranno poi coperti con altro materiale: un pochino di terra, sostanze secche, carboniose, foglie paglia, un pochino di cenere, eventualmente un po’ di letame, in modo da formare veri e propri strati.
Ancora Nicolò:
In questo modo ci aspettiamo che una buona percentuale dei rifiuti prodotti dalla comunità di Salus si trasformi direttamente qui, nella compostiera di via Malvezza, creando un ciclo chiuso: si produce la verdura a Salus, gli abitanti la acquistano e la mangiano, gli scarti vengono conferiti nella compostiera e il compost prodotto torna alla terra.
Un super chilometro zero.