Si sta concludendo la demolizione di Villa Salus
Lascerà il posto a due nuove strutture che affiancheranno la vecchia palazzina che verrà ristrutturata
Lascerà il posto a due nuove strutture che affiancheranno la vecchia palazzina che verrà ristrutturata
Era cominciata nei primi giorni di luglio la demolizione di Villa Salus e si sta concludendo dopo due settimane di lavori. Alla demolizione in senso stretto, seguirà la fase di cernita e smaltimento del materiale.
Entro agosto il lavoro, affidato attraverso un bando alla ditta ICOSTRA srl di Genova, dovrebbe essere terminato.
Nelle immagini sono riprese le fasi iniziali della demolizione, che è avvenuta attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici per la demolizione e di idranti
per contenere il sollevamento delle polveri.
Ecco cosa sono gli orti condivisi del Quartiere Savena. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa. Siamo andati a trovare il presidente dell’associazione Gaetano Vitale
Ecco cosa sono gli orti condivisi del Savena. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa. Siamo andati a trovare il presidente dell’associazione Gaetano Vitale.
Il giardino Peppino Impastato è un’area verde che si trova tra via Due Madonne, Via Luigi Bombicci e Via Carlo Carli, poco lontano da Via Malvezza. Dopo un abbandono durato anni, recentemente parte di questo terreno è stato recuperato dal Quartiere Savena per ricavarne una nuova tipologia di orti: gli orti condivisi, all’interno del progetto “Ortipertutti”, un bando promosso nel 2014 da Comune di Bologna, Urban Center e Fondazione Villa Ghigi, che prevedeva di progettare nuovi orti urbani in aree verdi di Bologna con l’obiettivo di affiancare agli orti “tradizionali”, forme di agricoltura urbana di nuova generazione, che rispondessero a criteri di sostenibilità, design, scelte agronomiche, buone pratiche di riciclo e biodiversità.
Dopo una partenza difficile e un lungo iter burocratico, la gestione degli orti è stata affidata all’Associazione Orti Giardino Peppino Impastato, che da marzo del 2018 sta lavorando la terra. I risultati sono già buoni: zucche, zucchine, melanzane, pomodori e pomodorini, meloni, fragole, oltre a piante aromatiche di ogni genere, invadono tutte le vasche di contenimento. In questo contesto così colorato e profumato abbiamo conosciuto il presidente dell’Associazione, Gaetano Vitale e alcuni soci che ci hanno raccontato la loro esperienza.
Cos’è e come è nata l’Associazione Orti Giardino Peppino Impastato?
Gaetano Vitale L’associazione è nata come risposta all’esigenza del Quartiere Savena, di trovare dei soci da inserire all’interno di un orto sito nel giardino Giuseppe Impastato, disponibili a collaborare per realizzare una nuova tipologia di orti: gli orti condivisi all’interno del progetto “Ortipertutti”. Significa che ogni tipo di attività è svolta in condivisione, in base alle esigenze si creano diverse aree di coltivazione in comune e i soci contribuiscono al mantenimento di questo bene suddividendosi i compiti a seconda delle proprie competenze: c’è chi annaffia, chi gestisce gli attrezzi, chi dà il verde rame, chi compra il materiale ecc.
I soci si dividono i prodotti e si prendono cura di tutte le coltivazioni, in maniera condivisa.
L’area ortiva è composta da due lotti distinti e separati con due casette per il ricovero attrezzi, due zone di alberi da frutto e dodici appezzamenti all’interno di ciascun lotto, suddivisi in sei vasche di contenimento del terreno. Poi ci sono aree comuni per la gestione delle attività e un’area esterna, usata come zona gioco per i bambini.
Per individuare i soggetti assegnatari, il Comune ha pubblicato un bando per chi era già nella lista degli orti comunali. Anche se le rinunce all’inizio del progetto sono state tante (per l’atipicità degli orti), molte persone adesso vorrebbero partecipare e vivere questa esperienza, tanto che ho chiesto la possibilità di fare altri 12 appezzamenti qui accanto, visto che di spazio ce ne è ancora.
Come mai all’inizio molti hanno rinunciato e adesso invece ci sono tante domande?
Gaetano Vitale: Probabilmente molte persone all’inizio si sono ritirate, perché non era ben chiaro quali sarebbero state le procedure di gestione e forse si sono fatte un po’ spaventare dall’iter burocratico.
Il motivo per cui adesso ci sono tante richieste, penso sia perchè qui si creano relazioni diverse rispetto agli orti comunali tradizionali, dove capita che i nuovi arrivati, soprattutto se sono giovani e inesperti, vengano condizionati nella scelta delle piantumazioni o nel modo in cui gestiscono l’orto da chi possiede un terreno da tanto tempo.
Invece qui c’è un continuo scambio di esperienze e di aiuto reciproco.
Quando avete cominciato a lavorare la terra? E prima cosa c’era?
Gaetano Vitale: Il patto di collaborazione con il Comune di Bologna è stato firmato a dicembre 2017 e abbiamo cominciato a lavorare in marzo.
Abbiamo di tutto fragole, residui di lavorazione, basilico, menta, salvia, rosmarino, origano ecc.abbiamo fatto anche una coltura intensiva di patate.
L’area prima era solo un parco abbandonato ed era diventato principalmente uno sgambatoio per i cani. Per questo motivo, molti abitanti nei dintorni hanno accolto con molto piacere questa trasformazione.
Il vostro è un patto di collaborazione, quindi una concessione solo temporanea. Pensate di lasciare la gestione al termine del vostro mandato?
Gaetano Vitale:Gli orti ci sono stati concessi tramite un patto di collaborazione della durata di 3 anni più 2. I soci che hanno accettato di venire a lavorare questi orti, l’hanno fatto rinunciando anche ad un orto comunale, pertanto hanno scelto di far parte dell’associazione perché ne condividono l’idea di fondo, cioè quella della collaborazione reciproca per il mantenimento e l’utilizzo del bene comune. Chi lavora qui ci mette impegno e passione, per cui ci auguriamo che alla scadenza la nostra gestione verrà riconfermata.
Naturalmente potranno entrare nuovi soci.
Mentre parliamo arriva una coppia di ortisti e così, cogliamo l’occasione per chiedere anche a loro come stanno vivendo questa esperienza e se fra di loro si conoscevano già o se l’amicizia è nata grazie agli orti:
“No, noi non ci conoscevamo” risponde Roberta, una giovane ortista “eravamo iscritti alle altre aree ortive e avevamo interesse per questa attività. Quando c’è stato proposto questo progetto l’idea ci è piaciuta subito ma l’inizio è stato un po’ complicato, perché le modalità di gestione non erano molto chiare. E’ stato grazie a GaetanoVitale, che ci ha creduto fino in fondo e ha tirato le fila di tutto, che alla fine è nata l’associazione e si è realizzato tutto questo. Dopodichè qui sono nate molte amicizie, perché siamo tutti accomunati dallo stesso interesse e speriamo che il Comune faccia altri lotti simili, per dare questa opportunità anche ad altre persone.
Molti di noi erano inesperti e grazie all’insegnamento dei soci che hanno più esperienza, stiamo imparando come coltivare bene un orto.”
Passeggiando tra gli orti, mentre Gaetano ci mostra i bellissimi frutti che la terra dopo pochi mesi di lavoro ha già prodotto, Rita Roatti, una delle nostre redattrici, ha ricordato il passato di questo terreno che molti anni fa, prima di essere abbandonato era di proprietà di un mezzadro che ogni anno lo coltivava. Probabilmente proprio la sapiente coltivazione a cui era stato sottoposto, seguita da anni di riposo, ha reso questo terreno così fertile. Ma questa è un’altra storia che vi racconteremo…
di Chloy Vlamidis
Una sfilata particolare quella dell’ 8 giugno al centro commerciale San Ruffillo. Era organizzata dall’Associazione Armonie che opera a favore delle donne in difficoltà
Non è stata una banale sfilata di moda ma un bellissimo evento quello che si è tenuto venerdì 8 giugno all’interno della galleria del centro commerciale San Ruffillo di via Ponchielli al quartiere Savena. Era organizzato dall’Associazione Armonie che, da più di vent’anni, opera presso villa Paradiso in via Emilia Levante a favore delle donne in difficoltà.
L’evento è servito a far conoscere ed a sostenere il progetto di sartoria sociale Donne Cucimondo, un progetto di formazione rivolto a donne in condizioni di vulnerabilità e disagio economico con la finalità di creare lavoro. Iniziato nel febbraio 2017, terminerà ad aprile del 2019 prevedendo, oltre alla formazione in sartoria, un corso di computer, un corso per gestione di impresa, il certificato di qualifica rilasciato dalla Regione Emilia Romagna tramite Ecipar e la costituzione (è quello che ci auguriamo) di una associazione o cooperativa per dare lavoro alle 5 donne che stanno frequentando la scuola. Alla scuola, aperta due mattine la settimana, si affianca un laboratorio pomeridiano di riparazioni e creazioni per clienti, sia socie che non.
Le mannequin della sfilata altre non erano che le allieve del corso di sartoria ed ognuna di loro presentava le proprie creazioni interpretandole con modi molto personali e simpatici.
Al progetto si può contribuire o acquistando un capo di sartoria realizzato dalle allieve, rivolgendosi ad Armonie, o con la donazione di stoffe. A sfilata conclusa, le numerose persone sedute lungo la galleria del centro commerciale, si sono assiepate intorno alle organizzatrici per toccare con mano i capi d’abbigliamento o acquistarli od ordinarli lasciando le misure della propria taglia. Inutile dire che è stato un vero successo.
Testo di Rita Roatti, foto di Daniela Guidi, Teresa Ganzerla e Roberto Nanni
Il gruppo di valutazione del progetto Salus Space che coinvolge, insieme agli esperti di Irs, un folto gruppo di cittadini del Quartiere Savena è in azione! Ecco cosa stanno facendo
Il gruppo di valutazione del progetto Salus Space che coinvolge, insieme agli esperti di Irs, un folto gruppo di cittadini del Quartiere Savena è in azione! I coordinatori ci hanno inviato una sintesi di quello che è il loro lavoro in questo periodo.
E’ in corso per tutto il mese di giugno una delle azioni di valutazione previste dal progetto Salus Space. Parallelamente all’avvio di una survey (un sondaggio, ndr) tramite metodologia CATI (telefonate assistite dal computer) su un campione di mille cittadini del comune di Bologna statisticamente significativo per quartiere, classe di età e genere, il Gruppo di Valutazione partecipata e integrata – composto da cittadine e cittadini e da valutatori professionisti di IRS – è impegnato in una azione sperimentale e innovativa che consiste nel somministrare lo stesso questionario ad un campione casuale di intervistati che hanno come requisito principale quello di frequentare luoghi e iniziative realizzate all’interno del quartiere Savena.
I risultati di questi due differenti campioni saranno in grado di evidenziare quali sono le differenze (se ci sono) in termini di conoscenza dell’area in cui è collocata Villa Salus e del progetto Salus Space, nonché eventuali differenze nella percezione dei problemi e delle soluzioni affrontate dal progetto.
Per informazioni: valutazione@saluspace.eu
Oltre l’integrazione. Pratiche innovative di ospitalità e welfare interculturale. E’ il titolo del convegno, giovedì 31 maggio realizzato all’interno della decima edizione di IT.A.CA’, nell’ambito del progetto Salus Space
Oltre l’integrazione. Pratiche innovative di ospitalità e welfare interculturale. Questo è il titolo del convegno che si terrà giovedì 31 maggio 2018 nell’Auditorium Damslab, in piazzetta Pasolini, a Bologna. E’ un evento realizzato all’interno della decima edizione di IT.A.CA’ migranti e viaggiatori: festival del turismo responsabile, nell’ambito del progetto Salus Space.
La mattinata di lavori parte proprio dal progetto che coinvolge l’area di via Malvezza per parlare di inclusione sociale e lavorativa, presentando nuovi modelli di accoglienza di migranti e rifugiati. Nel pomeriggio il focus sarà su ospitalità turistica e accoglienza innovativa. Verranno presentati alcuni casi tra cui quello dell’Hotel Magdas di Vienna, gestito da persone rifugiate e aperto ormai tre anni fa, e della cooperativa Ballarò, che si occupa di ostelli della gioventù in Sicilia, Toscana ed Emilia Romagna.
La giornata sarà chiusa dalla proiezione, alle 20, del documentario Portami via di Marta Santamato Cosentino, dedicato ai corridoi umanitari
Il Teatro degli Angeli è un piccolo teatro che ha sede nell’Oratorio Santa Croce poco lontano da Via Malvezza. Vi raccontiamo come è nato!
Il Teatro degli Angeli è un piccolo teatro che ha sede nell’Oratorio Santa Croce poco lontano da via Malvezza, in via Massa Carrara 3. L’Oratorio di grande valore storico artistico, è stato costruito nel 1791 e completamente restaurato nel 2004. Per più di 10 anni è rimasto vuoto. Fino a che Claudia Rota, ora direttrice del teatro, lo ha “incontrato”…
Come è nato il Teatro degli Angeli?
Claudia Rota: Il Teatro degli Angeli è nato da un mio innamoramento per questo luogo. Un giorno, quasi per caso, parlando con il Quartiere Savena, ho avuto modo di vedere quest’oratorio, perfettamente restaurato ma rimasto in disuso per più di 10 anni e me ne sono letteralmente innamorata. Quasi scherzando ho pensato: questo non può che essere il Teatro degli Angeli, per via degli angeli che lo decorano, così ho proposto un progetto ed è nato un patto di collaborazione con il Quartiere. Il patto è in corso ormai da tre anni ed è già rinnovato per altri 2.
Cerco di coinvolgere e dare visibilità soprattutto ad artisti del territorio, sia conosciuti che emergenti. Con alcuni abbiamo ormai delle collaborazioni continuative. Gli artisti tornano perché rimangono colpiti e sono attratti dall’originalità di questo luogo, ad esempio Giorgio Comaschi spesso si esibisce su questo palco per l’atmosfera diversa che si respira.
Come è organizzato il vostro cartellone?
Claudia Rota E’ molto eterogeneo: cabaret, danza, musica, spettacoli, poesia.
Gli appuntamenti settimanali sono tre: il martedì, il venerdì e da poco anche il lunedì, giornata dedicata alla poesia, che bene si presta ad una cornice così suggestiva. I nostri prezzi sono contenuti e molto accessibili, come previsto dal patto di collaborazione. Una volta al mese proponiamo un appuntamento gratuito, dedicato a temi diversi che variano in base alle ricorrenze del mese. Abbiamo due cartelloni : uno che va da ottobre a gennaio e l’altro da febbraio a giugno con molti fuori programma, perché sono tanti gli artisti che chiedono di esibirsi. Abbiamo una settimana di teatro, una di cabaret, una di musica e una di performance contaminata.
Chi è il vostro pubblico? E come è stato accolto il Teatro degli Angeli dal territorio?
Claudia Rota: Nonostante i primi due anni siano stati un po’ duri, adesso dal terzo anno, abbiamo finalmente un grande seguito, anzi capita spesso che abbiamo il tutto esaurito. Il nostro pubblico è molto eterogeneo e di età media, proprio grazie alla varietà del nostro programma. Abbiamo anche una ventina di persone che ci hanno chiesto di abbonarsi ai nostri spettacoli. Facciamo un po’ fatica ad attrarre i più giovani.
Per quanto riguarda il territorio, inizialmente nonostante la pubblicità, non c’è stato un grande interessamento da parte degli abitanti del quartiere, probabilmente perché chi vive in un luogo tende a cercare attività di intrattenimento altrove, ma adesso ci conoscono anche i residenti della zona, che ormai ci seguono anche quando facciamo spettacoli in altri luoghi.
Il luogo è molto suggestivo ma il palco è molto piccolo. Come si svolgono in particolare gli spettacoli di danza? Il pubblico non si sente intimorito da un rapporto così diretto?
Claudia Rota: I professionisti sanno adattarsi ad ogni luogo, usano tutti gli spazi a disposizione, una sera si sono esibiti addirittura in 9, ballando anche sull’altare! Per quanto riguarda il pubblico, ci può essere un po’ di timore all’inizio a sedersi in prima fila, come succede un po’ in tutti i teatri ma poi si abituano, anzi chi viene qui, è attratto dallo spazio molto intimo e raccolto, che crea una relazione diretta con gli artisti. Quando il tipo di spettacoli lo permette, mettiamo anche delle seggiole ai lati del palco, in modo che gli spettatori possano vivere lo spettacolo molto da vicino. Facciamo anche tanti concerti di tutti i generi: musica popolare, antica, blues, jazz, rock anche perché l’acustica è ottima.
Pur essendo piccolo (ci sono circa una quarantina di posti) il Teatro degli Angeli è un teatro a tutti gli effetti e viene vissuto, sia dal pubblico che dagli artisti, come un luogo d’arte e di restituzione dell’arte alla comunità.
La stagione del Teatro degli Angeli è aperta fino a giugno. Alcuni nomi che si esibiranno? Malandrino e Veronica, Gabriele Baldoni, gli Zendar Off …
Per tutti gli aggiornamenti: Teatro Degli Angeli
di Sergio Palladini e Chloy Vlamidis
I lavori di demolizione di Villa Salus si concluderanno entro luglio con il recupero e lo smaltimento degli ultimi residui di amianto. Lo smaltimento in discarica dei materiali sarà completato entro agosto…
E’ stato vivace e partecipato l’incontro di aggiornamento sul progetto Salus Space che si è tenuto lunedì 14 maggio nella sala parrocchiale della chiesa di Nostra Signora della Fiducia, in via Tacconi, a Bologna. Una settantina gli abitanti del territorio che hanno partecipato, con domande, riflessioni e sollecitazioni.
In apertura ci sono stati i saluti della Presidente del Quartiere Savena Marzia Benassi, che ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini. Poi le prime novità sono arrivate da Dino Cocchianella (responsabile del progetto Salus Space; Direttore Area Nuove Cittadinanze, Inclusione Sociale e Quartieri, Direttore del Quartiere Savena).
I lavori di demolizione di Villa Salus si concluderanno entro i primi di luglio con il recupero e lo smaltimento degli ultimi residui di amianto. A rallentare il cantiere è stata la scoperta di 680 metri lineari di amianto che rivestiva le tubature all’ interno dei solai e dei cavedi tecnici dell’edificio, una presenza non rilevabile ad un primo esame. Lo smaltimento in discarica dei residui della demolizione sarà completato entro agosto.
Sempre in luglio sarà bandita la gara per il recupero dell’ex camera iperbarica e in autunno quella per la realizzazione dei nuovi edifici.
A queste precisazioni sull’andamento del cantiere sono seguite quelle dedicate alla scelta dei futuri abitanti di Salus Space e del modello di gestione. A illustrare il tutto – temi molto sentiti dai presenti – Elisabetta Scoccati, Direttore generale di ASP Città di Bologna, che sarà l’ente gestore del complesso.
Le famiglie che abiteranno nei 20 appartamenti che nasceranno a Salus Space (per 80 persone di cui metà rifugiate e metà in condizioni di fragilità economica) saranno selezionate dall’Agenzia Sociale per l’Affitto, creata da Asp grazie a finanziamenti Pon Metro. Chi farà parte di questa nuova comunità dovrà sentirsi motivato, essere aperto alla reciproca collaborazione per una convivenza costruttiva. Il periodo di residenza sarà in ogni caso limitato: da 12 a 24 mesi massimo.
I cittadini del Quartiere, hanno ripetuto Cocchianella e Scoccati, hanno un importante ruolo attivo da giocare, sia già ora nel gruppo di valutazione, nella redazione partecipata e nel gruppo degli orti, aperti alla partecipazione di tutti. Ma ancora in futuro. E’ prevista infatti, la scrittura di una “Carta dei valori”, una sorta di regolamento per chi abiterà a Salus Space, che nascerà dai partner del progetto, ma anche dai cittadini del territorio, che nei prossimi mesi saranno chiamati ad incontri specifici sul tema.
Molte le domande dei cittadini sulla sostenibilità economica, una volta terminati i finanziamenti europei. Si è richiamato il lavoro in corso in questi mesi dedicato proprio a questo e si è fatto anche l’elenco di quelle che sono attività previste, economicamente redditizie: b&b, ristorante, laboratori, affitto di spazi… Anche l’accoglienza dei richiedenti asilo è remunerata dal Ministero dell’Interno, 35 euro al giorno per persona che vengono destinati al gestore degli spazi.
Cosa accadrà dopo l’inaugurazione e la fine del finanziamento europeo? ASP, attraverso un bando, individuerà il gestore unico, che, per la stessa natura del progetto, potrebbe essere costituito da una rete di soggetti, magari gli stessi che hanno lavorato insieme fino ad ora. Ma ovviamente potrà essere solo un bando a decidere.
Qualche preoccupazione è emersa, ma quello che prevale tra i cittadini è l’attenzione e il desiderio di continuare a monitorare il progetto.
Clima invece giocoso e pieno di energia in Piazza Lambrakis, dove poco prima dell’incontro, gli artisti dei Cantieri Meticci, hanno dato vita allo spettacolo “Sognando Angelica”. Una vera e propria performance teatrale, che ha coinvolto soprattutto i tanti bambini appena usciti da scuola, che hanno seguito gli attori da una parte all’altra della Piazza, correndo e ballando insieme a loro.
Foto di Chloy Vlamidis
Lunedì 14 maggio nuovo incontro con i cittadini del Quartiere Savena: “Come procede il progetto Salus Space?” Performance teatrale dei Cantieri Meticci, e poi la riunione aperta a tutti nella Sala parrocchiale di via Gaetano Tacconi
Lunedì 14 maggio alle 18 si terrà un nuovo incontro con i cittadini del Quartiere Savena: “Come procede il progetto Salus Space?”. Si comincia alle 17,30 con una performance teatrale dei Cantieri Meticci, in piazza Lambrakis, davanti alla Chiesa di Nostra Signora della Fiducia. Alle 18 la riunione aperta a tutti e tutte, nella Sala parrocchiale di via Gaetano Tacconi 67.
Qual è lo stato di avanzamento dei lavori? Come sarà organizzata Salus Space? Chi la gestirà? Come saranno selezionati i futuri abitanti? Chi lavorerà a Salus Space? Quali possibili forme di collaborazione con i cittadini del territorio potranno essere attuate?
Nel corso dell’incontro i rappresentanti del Comune di Bologna e di ASP Città di Bologna formuleranno le risposte a queste domande, che sono state al centro del lavoro dei partner in questi mesi.
Le osservazioni, le riflessioni e le critiche che verranno dai cittadini presenti saranno fondamentali per migliorare e integrare il lavoro fino qui svolto, aiutando i partner a immaginare la Salus Space del futuro.
Si avvicina la tradizionale “Festa del Baratto… Anzi del dono”, che raccoglie anche tante nuove idee, all’insegna della condivisione e della nascita di nuove relazioni tra gli abitanti. Sarà sabato 5 maggio, nella sede del Quartiere, in via Faenza 4…
Si avvicina l’appuntamento con la tradizionale “Festa del Baratto… Anzi del dono”, una giornata che raccoglie anche tante nuove idee, all’insegna della condivisione, del riciclo, della creatività e della nascita di nuove relazioni tra gli abitanti. Sarà sabato 5 maggio, nella sede del Quartiere, in via Faenza 4, a Bologna, dalle 10 alle 18.
Un appuntamento consolidato, ormai alla nona edizione, con il mercatino del baratto e la vita sostenibile promosso e realizzato dal Quartiere Savena in collaborazione con scuole e associazioni del territorio.
Ma partire dalle 15, sono tante le iniziative a corollario: scambio di saperi in sartoria, piccole librerie libere, laboratori creativi di riuso, laboratorio di fumetto e lettura, lezione aperta di break dance (per il progetto SottoSopra) e laboratorio di falegnameria. Ci sarà anche Casa Rodari, che coinvolgerà la Redazione partecipata in una originale e corale scrittura lirica… Non vogliamo dirvi di più!
Nel corso del pomeriggio, sempre sabato 5 maggio, ci sarà anche la presentazione della rassegna “Cicli-tre incontri per una vita sana e sostenibile”. Il primo, lunedì 7 maggio alle 17,30, a Fermo Immagine, via Faenza 2, sarà dedicato a “Insetti, erbacce, solo fastidi? Tutto ciò che le api possono insegnare sull’organizzazione della vita”. A tenere l’incontro Eliana Zunarelli, una delle nostre cittadine-redattrici. Lunedì 14 maggio, stessa ora e stesso luogo, si parla di “Bere sano salvaguardando l’ambiente” con Paolo Salvioli Marani, per finire martedì 5 giugno alle 15 con una passeggiata al Parco dei Gessi insieme all’associazione Hamelin. La partenza è a Fermo Immagine.
Tornando alla Festa del baratto di sabato 5 maggio, alle 18 ci si può spostare a InStabile dove si inaugura “Leila, la biblioteca degli oggetti”. InStabile è in via Pieve di Cadore 3. Qui nascerà questa particolarissima biblioteca di oggetti che potranno essere presi in prestito, condivisi per un periodo compreso tra una e quattro settimane: carretto per bici, trapani, tende, una tappatrice e molto altro.
Nella foto, la festa dello scorso anno
E’ sbocciata la primavera anche al Savena! Sergio, Nemo, Massimo, Gianluca e Anna si sono lasciati ispirare dall’atmosfera…
E’ sbocciata la primavera anche al Savena! Sergio, Nemo, Massimo, Gianluca e Anna si sono lasciati ispirare dall’atmosfera…
Mo soccia che caldo! Mo soccia che sole! Mo soccia che fatto aprile! A Casa Rodari sta già scattando la sverzura, ma per fortuna è fiorita anche un’anima poetica più primaverile che mai, un po’ triste e melanconica, un po’ allegra e spensierata: frutto di un umore che può cambiare da un momento all’altro, proprio come il tempo in questa stagione.
“Vi amerò sempre”
ho gridato al cielo
ma solo un’eco
vi ha raggiunto.
Vorrei dirvi ora
che per quanto lunghi
siano stati gli inverni
ad ogni primavera
per voi
ho piantato fiori.
Oggi ho smesso
di gridare
ma un’eco
mi ha raggiunta,
sono sbocciati
cento colori,
l’inverno forse
non tornerà
Anna
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