Per conoscerci meglio

mamadou

Per adesso non hanno un nome ufficiale gli incontri che gli abitanti di Salus Space stanno organizzando per conoscersi meglio e soprattutto per conoscere le culture dei paesi stranieri di provenienza di alcuni di loro.

Domenica 12 dicembre, alle ore 10, primo appuntamento nella sala eventi: Mamadou ha raccontato la storia degli ultimi decenni del Mali, a partire dalla decolonizzazione del 1960. Un paese ricco di risorse naturali, fra cui anche l’oro, che non riesce ad alzare la testa e diventare protagonista della propria Storia e del proprio destino. Neocolonialismo, l’intervento  della Libia e il colpo di stato nel 2012. Niente di nuovo sotto il sole:  povertà ed emigrazione.

La presentazione di Mamadou è stata arricchita dalle domande dei presenti: qual è stata la prima impressione all’arrivo in Italia? Qual è la condizione delle donne in Mali? Come prosegue la modernizzazione dei costumi di questo paese?

Quello che mi ha impressionato subito è stato il vedere come un ragazzo di 18 anni qui ha molte possibilità di fare qualcosa per se stesso e per la sua comunità: studiare, viaggiare, lavorare… cose che in Africa non si possono nemmeno pensare rimanendo lì – ha detto Mamadou.

Video, musica, convivialità, assaggi della tradizione culinaria degli abitanti intervenuti. Calore, amicizia, cordialità e nuove conoscenze sono solo rimandate alla prossima puntata: domenica 9 gennaio per incontrare la Siria attraverso altri testimoni.


La comunità si forma e si informa

Salus Space è una sfida: vuole coniugare innovazione sociale, sostenibilità e produzione culturale. La comunità che vive e lavora in via Malvezza, a Bologna,  sta percorrendo un nuovo cammino e insieme si sta dotando degli strumenti necessari.
Per questo si susseguono laboratori, riunioni, momenti formativi dedicati a temi specifici come la governance o il piano economico. Impegni che si sommano al lavoro quotidiano.
Ma c’è energia e gli appuntamenti proseguiranno anche nel mese di luglio.